lunedì 28 dicembre 2009



VENTI DI...GLORIA

E...VENTI...DISASTROSI !!!



Roger Johnson con ancora indosso la maglia dei "Bluebirds" del Cardiff City.



(1A PARTE)

I più ed i meno della prima metà della stagione in Premier League.
I venti (in realtà saranno qualcuno in più) giocatori che hanno più inciso, i meritovoli di lode e i venti (anche qui ho sforato quella cifra) flop, dai più fragorosi a seguire.


I +

1.DROGBA: attualmente il giocatore maggiormente decisivo della Premier e con ogni probabilità l'attaccante più completo presente nel panorama mondiale. Tecnica, fisico, accelerazione, dribbling, colpo di testa, capacità di manovra, generosità, carattere. Privato con ogni probabilità del Pallone d'Oro in quella serata londinese in cui Ovrebo indirizzò la semifinale di ritorno della Champions dello scorso anno, quest'anno è sempre stato decisivo. 18 gare giocate e 14 reti, si prepara a partire per la Coppa d'Africa dove la sua Costa d'Avorio sarà la grande favorita per la vittoria finale...in attesa del mondiale di giugno. Trascinatore del Chelsea provvisoriamente primo ha il mondo ai suoi piedi e il 2010 potrebbe davvero essere il suo anno.

2.FABREGAS: stella assoluta nel firmamento dei centrocampisti. Cresciuto con sapienza da Wenger, è diventato un idolo dell'Emirates Stadium e solo la spietata concorrenza nel centrocampo della Spagna non gli permette di essere titolare tra le Furie Rosse. E' ai Gunners da quando aveva 16 anni e ha fatto la trafila in tutte le nazionali giovanili spagnole (under 16, 17, 19, 20 e 21). Cesc nell'Arsenal oltre ad essere il capitano e anche l'anima e la coscenza della squadra. Bravo a far tutto, fa girare la squadra come un macchinario perfetto e la sua assenza è insostenibile. Trova la via della rete con facilità e manda in gol i compagni con ancora maggiore scioltezza. Regista, detta i tempi ai compagni, rifinitore creativo abilissimo in passaggi impossibili per molti altri interpreti del ruolo. Il calcio inglese gli ha donato l'insana passione per il gioco maschio che ne accentua le qualità di centrocampista avanzato a tutto tondo. Un inizio d'anno in linea con l'ultima stagione, un inno alla gioia vederlo in azione: talento purissimo.

3.ROONEY: l'orco, la bestia feroce, l'Attila della Premier perchè dove passa lui lascia sempre e solo macerie. Potenza devastante, velocità da jet, tecnica da numero 10 unite ad una dedizione per il sacrificio in puro stile british. Una nave rompighiaccio che spacca in due le difese avversarie, il bulldozer del reparto avanzato avversario che spiana avversari e sfonda reti. 13 sinora, e Manchester United aggrappato alla vetta nonostante qualche colpo a vuoto. Ottavo nella classifica dell'ultimo Pallone d'Oro siamo sicuri che sarà uno dei trascinatori dell'Inghilterra verso il sogno mondiale e a quel punto chi potrebbe levargli il premio francese?

4.VAN PERSIE: finchè non è stato abbattuto da un infortunio, rivelatosi poi più grave del previsto, aveva marcato sette sigilli in undici uscite e deliziato come al solito il palato degli appassionati di calcio ed entusiasmato l'effervescente ed esigente platea dei Gunners. Classe allo stato puro, meglio da prima, ma a suo agio anche da seconda punta, mancino naturale ma impiegabile sulle due fasce, il suo gioco variegato ed imprevedibile lo rende imprescindibile come assist-man di cui ha vinto la simbolica classifica nella scorsa edizione del torneo inglese. Specialità della casa sono i gol di squisita raffinatezza tecnica: dotato di un siluro tra i piedi, eccelle nelle punizioni. Prima dell'azzoppamento era l'uomo che stava trascianado l'Arsenal verso un sogno incoffessabile. Assenza prolungata dell'orange che ha fatto imbufalire Wenger cosciente che la sua perdita toglie il cannone più potente alla batteria offensiva dei londinesi.

5.BELLAMY: se l'Arab-City è lì a giocarsi un posto al sole, il merito è da dividere equamente tra il gallese ed un altro ragazzo di cui parleremo più avanti. Il tatuato Craig a trent'anni ha finalmente trovato la dimensione giusta sotto le ali protettrici del connazionale Hughes (infatti è stato il portabandiera della strenua difesa del suo tecnico, evirato dai boss arabi del club). Sgroppate sulla fascia sinistra da cavallone di razza, Robinho eclissato, è stato lui il vero trascinatore di una compagine che ha spesso messo in vetrina i difetti tenendo nascosti i pregi di una rosa faraonica, come le ultime tre sessioni di mercato hanno evidenziato. Estroso, di indole mordace, trova subito il clima partita appena buttato in campo. Spesso autore di gol di pregevole fattura come quello contro il Sunderland (4-3 score finale per i Citizens), nelle vene scorre sangue gallese che lo rende indomito ed irrequieto ma l'età sembra portare consiglio.

6.MILNER: il quattrocentometrista di Wortley ne ha fatta di strada. Lasciata la sua squadra formatrice, un Leeds nel periodo decadente, approdato al Newcastle ha maturato qualità di ala tuttofare. Tecnico, tenace, fa della continuità il suo cavallo di battaglia. E' raro vederlo sbagliare match: ha 23 anni e pare un veterano. Abile nei passaggi corti, ottimo nelle accelerazioni palla al piede condite da dribbling spiazzanti per i difensori avversari, può essere impiegato su tutti e due i fronti dell attacco ma viste le notorie abilità nel proporre gioco non disdegna l'impiego da interno di centrocampo. Recordman di caps nell'under 21 d'Albione (46) ha disputato una prima parte di Premier a livelli sublimi ed è quasi certo che troverà un posto nei 23 che andranno in Sudafrica. La sua ecletticità fa gola a Capello; è un professionista serio e l'anno passato ha condannato alla retrocessione il "suo" Newcastle con una prova impeccabile.

7.TERRY. lo vedi e lo senti. Potrebbe essere il motto per identificare la figura di questo giocatore oramai sulla soglia dei trent'anni e delle 500 presenze in maglia Blues. Terrificante impatto sugli avanti avversari, impone rispetto ai compagni in virtù di una personalità di alto profilo e di un'esperienza pluriennale. Capitano della nazionale dei Tre Leoni, con il Chelsea ha vinto da protagonista due Premier e tre F.A. Cup. Ricordato per la scivolata nel rigore decisivo della finale Champions del 2008, è uno dei migliori centrali difensivi del pianeta unendo carisma, carica agonistica, capacità tecniche e perizia tattica. Spesso inserito nelle formazioni ideali di fine anno, sia in Premier che in Champions, vede il suo nome presente anche nella lista del Pallone d'Oro. Un difensore che ha segnato un'epoca nel suo club e nella storia di sempre dei "centrali" del calcio. Anche quest'inizio d'anno è in linea con il personaggio: un vincente.

8.TORRES: el "Nino" è oramai cresciutello. Proprio ieri con i Villans ha raggiunto quota 50 reti in 72 presenze in Premier, record per il club. Da bambino prodigio dell'Atletico, a conferma sfavillante nel prosieguo della sua pur ancor breve carriera. Tutta la trafila nelle nazionali giovanili spagnole sino ai fuochi d'artificio di Vienna dove ha suggellato la vittoria finale della sua Spagna realizzando il gol decisivo nella finalissima. Ha fatto incetta di numerosi premi individuali. 11esimo nell'ultima classifica del Pallone d'Oro dove l'anno scorso fu terzo, ha nella tecnica in velocità la sua arma devastante. Bravo di testa, abilissimo nell'uno contro uno con i suoi movimenti sinuosi, non disdegna giocate acrobatiche e sotto porta è letale. 12 gol in 14 presenze da titolare quest'anno pur in una stagione infausta per i Reds ed il suo mentore Benitez.

9.GIVEN: l'altro ragazzo di cui parlavamo in merito al Manchester City è proprio lui, il portierone irlandese autore di 5 mesi eccellenti è tra i migliori e più sottovalutati portieri del mondo intero. Quante volte ha salvato Hughes da una cacciata anticipata solo lui lo sa. Sempre sicuro, rarissimo vederlo sbagliare, comanda l'area e i compagni con un carisma derivatogli dai galloni conquistati sul campo nei 12 anni trascorsi a Newcastle. Puntuale nelle uscite, abile sull'avversario lanciato, pronto sulle sollecitazioni a palla bassa, sfodera sempre prestazioni sopra la media in un torneo che vede la presenza di una quantità notevole di ottimi numeri 1.

10.CUELLAR: altro gran centrale difensivo giunto a Birmingham sponda Villans in sordina, dopo un trasferimento dai Rangers che non ha destato il clamore di altri colpi di mercato della sessione estiva 2008-09. Può essere impiegato anche come laterale destro. Visti i vari e ripetuti infortuni della batteria dei centrali di O'Neill (Bouma, Davies oltre al ritirato Laursen) e la mancata fiducia in altri (Collins e Beye) il madrileno ha assunto il ruolo di guida della difesa di una delle squadre meno battute della Premier. A 28 anni gli manca la ciliegina sulla torta di una presenza nelle fila delle Furie Rosse e la splendida stagione che sta disputando con i Clarets and Blue potrebbe permettergli di coronare questo sogno.

11.VERMAELEN: accolto con scetticismo, un pò per la cifra investita (12 mln di euro) un pò perchè doveva sostituire una colonna come Kolo Tourè, il belga ex Ajax è stato una delle sorprese più piacevoli di questa prima metà di campionato. Puntuale, preciso, comanda con autorità la difesa sulle palle inattive avversarie e sugli angoli. Si è messo in luce anche come realizzatore, possedendo qualità di stacco aereo e buona padronanza tecnica. Giocatore più impiegato da Wenger insieme al compagno di reparto Gallas, è assurto al ruolo di insostuibile in una squadra dalle grandi ambizioni, resistendo alle pressioni dei 60.000 dell'Emirates Stadium, pur non avendo mai giocato prima di quest'anno in campionati di primissima fascia. Uno degli acquisti più azzeccati della campagna trasferimenti inglese della corrente stagione. Good job, Mister Arsène!

12.D.BENT: pagato una fortuna dal Tottenham (circa 25 mln di euro, cifra record per il club) non ha mantenuto le attese riposte dopo le due brillanti esperienze nei 4 anni all' Ipswich Town e nei 2 al Charlton. Sorpassato nelle gerarchie di Redknapp da Keane e Defoe, due ex giunti nel gennaio scorso, da Crouch giunto quest'estate e avendo davanti anche il misterioso Pavlyuchenko (in passato era dietro al trio Berbatov-Defoe-Keane), il 5 agosto ha fatto le valige per Sunderland laddove Steve Bruce (neo tecnico) lo voleva ardentemente per completare l'attacco con Kenwyne Jones. Grande frequentatore delle nazionali giovanili inglesi, finora ha avuto poca considerazione da Capello, ma la stagione fulminante che lo vede capocannoniere del club con 13 reti (e anche quello con le maggiori presenze: 20) potrebbe giocare a suo favore . Calciatore fisico che ha bisogno della fiducia totale per rendere al massimo, in Bruce ha trovato un temperamentale con sufficiente materia grigia per saperlo spremere al meglio. Trovato l'ambiente ideale nel nord dell'Inghilterra si sta dimostrando decisivo per le sorti dei "Black Cats". Adesso la mira è verso Città del Capo.

13.HART: anche lui ha dovuto fare le valige per via dell' ingombrante presenza di Given e per far esplodere prepotentemente il proprio talento alla tenera età di 22 anni ha scelto il Birmingham City. Quale miglior luogo del catino del St Andrews dove il giovane virgulto, titolare della scorsa Inghilterra under 21, sta spiccando il volo anche grazie a tutti i compagni di squadra che si stanno esaltando nell'immediato ritorno in Premier.
E' pressochè certo che a fine anno il super miliardario Manchester City voglia riportarlo alla base, ma intanto c'è da attendere con ansia i nomi prescelti da Capello per i tre portieri da portare in Sudafrica. Cosa decidera il mister friulano riguardo all'assegnazione del ruolo di titolare, attualemente appannaggio di un altro elemento presente in questa nostra top list? Grande prospetto e ottima scelta quella di cambiare aria: se il Birmingham City è momentaneamente ottavo i meriti di Hart sono notevoli.

14.KUSZCZAK: Van der Sar (a cui vanno i nostri in bocca al lupo per la situazione della moglie) può ritornare in tranquillità, la porta dei Red Devils è difesa con sicurezza da un 27enne polacco salito agli onori della cronaca proprio in questi 5 mesi in cui si è giocato il posto con l'eterna promessa Foster e vincendo nettamente il duello per la difesa di una porta "scottante" tanto da ricevere la proposta di rinnovo del contratto per altri due anni. Nonostante qualche piccolo raro errore, la sua prontezza nel farsi trovare pronto a sostituire un emblema del club quale è Van der Sar è stata disarmante. Spesso autore di parate spettacolari (due su tutte: contro Portsmouth e Fulham in trasferta), risulta una delle più liete ed inattese sorprese della Premier 2009-10. Con Smuda ai vertici della nazionale del nord-est Europa ha anche trovato un posto da titolare per la difesa della patria: il tutto grazie alle sue ottime prestazioni con la maglia del Manchester United.

15.DEFOE: il tascabile flipper degli Spurs ha condotto la propria squadra all'attuale quarto posto con ben 14 reti in sedici presenze da titolare. In una squadra dalle potenzialita estese e ancora indefinite, in cui abbonda eccessivamente il talento individuale, Defoe riscuote il conto e porta a casa denaro sonante. Tornato a gennaio alla casa madre dopo la positiva esperienza al Portsmouth (con Crouch), il minuscolo attaccante cresciuto nella rinomata Academy Hammers, fa dell'imprevedibilità e della velocità il suo punto forte. Dotato di un'accelerazione umiliante, insieme coi funamboli Lennon e Modric nelle giornate di vena fa impazzire le spesso attrezzatissime difese avversarie. Elemento cardine anche per la nazionale di Capello, potrebbe essere il partner prescelto per affiancare Rooney nella spedizione in Sudafrica. Rimane nella storia la cinquina inflitta ai malcapitati avversari del Wigan nel famigerato 9-1: record che lo appaia a Shearer ed Andy Cole.

16.ROGER JOHNSON: a 26 anni e in seguito a tre grandi stagioni con il Cardiff City ha fatto il grande salto nella Premier grazie a Mc Leish che lo ha voluto intensamente per affiancare Scott Dann nella cerniera centrale del suo sorprendente Birmingham City. Sempre tra i migliori in questa prima parte di stagione, è anche in odore di convocazione in nazionale. E' l'elemento sempre presente nella formazione dello scozzese, avendo giocato tutte le venti gare senza mai subire sostituzioni. Chapeau!

17.SCHWARZER: in una Premier di grandi numeri uno non poteva mancare all'appello un veterano di mille battaglie quale è l'australiano ex Middlesborough di cui è una delle icone con ben 366 presenze. 37 anni ben portati per una "saracinesca" che difficilmente si alza. Abile in tutte le caratteristiche che devono contraddistinguere un portiere di razza, l'altezza non ne limita l'ottimo gioco a terra. Titolare di un'Australia che, benchè inserita in un girone piuttosto arduo, potrebbe recitare il ruolo di sorpresa al prossimo mondiale. Intanto il gigante Aussie sta trascinando il Fulham di un ottimo Hodgson nei quartieri alti dopo averlo traghettato, non senza patemi, ai sedicesimi di Europa League.

18.ZAMORA: c'è Schwarzer e non può mancare Bobby Zamora, l'inglese di Barking che ha scelto Trinidad come nazionale. Giocatore dalla tecnica evoluta e da un fisico massiccio non ha mai offerto del tutto il potenziale che ha nel repertorio. Abile boa offensiva, specializzato nelle sponde di petto, precise e potenti, ha un bagaglio completo ed un colpo di testa mortifero. Decisivo nel confronto da dentro-fuori di Basilea, ha indirizzato la gara con una prestazione maiuscola condita da due reti. Un attaccante di razza purissima che se trovasse continuità sarebbe devastante nel vero senso della parola...!

19.EAGLES: in un Burnley sorprendente ma dalle risicate risorse tecniche, primo indiziato per l'immediata discesa nella Championship, spicca la figura dell'ex gioiello delle giovanili del Manchester United, quel Chris Eagleas che deve ancora imparare a volare alto ma che ha qualità tecniche di primordine per farlo. Ala destra dal dribbling ubriacante, può essere impiegato in vari ruoli del reparto offensivo vista la sua duttilità. A 24 anni è ancora in tempo per librarsi in volo ed approdare in una "grande" anche se la missione annuale è il salvataggio della squadra più vintage della massima serie inglese: quei "Clarets" autori finora di una stagione al di sopra di ogni sospetto.

20. PAUL ROBINSON: anche lui ha dovuto cambiare rotta per ritrovarsi ai vertici delle gerarchie tra i portieri inglesi. Senza dubbio il goalkeeper con più qualità a disposizione di Capello, sembrava aver smarrito le medesime in quel di Londra sponda Spurs, in cui nei 4 anni anni si era mangiato il credito acquisito con le stagioni a Leeds. Invece Paul ha recuperato tutti i suoi atout. Grande esplosività e reattività, ottimo nelle parate spettacolari, possiede una capacità di slancio considerevole e nelle giornate di grazia è imbattibile. Sicuro nelle palle alte, cruccio dei tempi di Londra, ottimo quando è sottoposto ad assalti tambureggianti nei quali si esalta. Attualmente numero uno nella scala mobile dei portieri del condottiero di Pieris, il grande scorcio di stagione a Blackburn che fa il paio con quella scorsa, lo lanceranno definitivamente per la difesa della porta dell'Inghilterra.

21.IVANOVIC: chiamato a sostituire Bosingwa, si trova in un Chelsea a cinque stelle dove un elemento di grande classe e futuro come lui è costretto a fare la riserva. Si è disimpegnato come meglio non poteva in tutti questi cinque mesi. Ottimo anche da centrale (ma anche lì la concorrenza è spietata con Terry, Ricardo Carvalho e Alex), punto fisso della rinata Serbia di Antic, è formidabile per le sue percussioni offensive e la potenza che sprigiona nel proprio gioco. Capace di gestire ottimamente i ritmi infernali della Premier, sa disimpegnarsi coi lustrini in questa competizione zeppa di campioni. Sembra essere fortemente corteggiato dal Madrid per sopperire alla prolungata assenza dell'imprescindibile Pepe. La memoria ricorda la sua grande doppietta nella scorsa edizione della Champions League contro gli arci-rivali del Liverpool in quel di Anfield.

22.BARRY: altro elemento che nelle ultime uscite soprattutto è stato l'emblema del City. Giocatore storico dell'Aston Villa, è approdato alla corte degli sceicchi dopo le tentazioni di Benitez di portarlo al Liverpool. Superata la concorrenza Reds, è stato artefice di una prima parte di stagione da lodare e sta uscendo alla grande in questo mese di dicembre. Frangiflutti, catalizzatore di gioco e palloni, è elemento insostituibile anche per la nazionale di Capello. Grandi capacità di leggere il gioco, ha un fisico che gli consente di reggere ogni contrasto e piedi validi per rilanciare l'azione. Specializzato nella precisione dei passaggi radenti al suolo, è presente anche in zona-gol. Centrocampista a 360 gradi, titolare fisso di ogni progetto di una squadra vincente.

23.RICARDO CARVALHO: meno di Drogba, di Terry e di Ivanovic, ma il portoghese è sicuramente al quarto posto tra gli artefici di questo primo posto della squadra di Ancelotti. Con Terry compone una coppia a prova di bomba e le capacità di restare concentrato ed aggressivo per tutta la gara sono sempre state le sue doti migliori. Ottimo nelle propensioni aeree offensive, non disdegna disimpegni eleganti. Punto fisso nel Portogallo mondiale insieme al ricercatissimo giocatore del Porto Bruno Alves (Pepe fa il mediano e si aspetta ancora la rinascita di Fernando Meira, grande talento un pò in ribasso), non subisce la forte concorrenza interna nel Chelsea dove scalpita un cavallone come Alex e il duttile Ivanovic. Al sesto anno in maglia Blues e gli errori si contano su un palmo della mano.


2 commenti:

The Chosen One ha detto...

Drogba al momento è senza dubbio il fiore all'occhiello di una Premier orfana di C.Ronaldo e alla ricerca del miglior Torres.
L'ivoriano è un giocatore pazzesco; unico nel suo genere, in caso di vittorie di prestigio in questa stagione davvero potrebbe ambire al Pallone d'Oro nella prossima stagione anche se c'è da dire che la sua Costa d'Avorio ha avuto la sfortuna di capitare di nuovo in un girone di ferro e quindi forse dovrà accontentarsi solo con gli allori a livello di club (Coppa d'Africa esclusa).
Concordo sugli altri Top e in particolare su Given che anche io ho menzionato in articolo sui top 11 del 2009 e che meriterebbe un pò più di considerazione anche a livello internazionale.
Dispiace inoltre per l'infortunio occorso a Van Persie di cui sono un estimatore di vecchia data.
Ha colpi da fenomeno e avrebbe potuto ottenere molto di più in carriera.
Alcune sue conclusioni a rete mi entusiasmano; è davvero un grandissimo e spero che si rimetta presto anche se devo dire che a me non dispiace nemmeno Eduardo.
O meglio; l'Eduardo dello scorso anno era tutta un'altra cosa e dopo l'infortunio non sarà mai più lo stesso, però io lo terrei in rosa perchè i colpi li ha.
Chissà senza quell'infortunio dove sarebbe ora....

Ciao e Buon 2010

Vojvoda ha detto...

Ho letto il tuo pezzo sui TOP del 2009. Ben fatto come al solito.
Drogba ha pagato l'arbitraggio di Ovrebo che ha spinto fuori dalla finale il Chelsea. Chissà che non riesca a spuntarla contro il Brasile ed evitare la Spagna negli ottavi(mettendo in conto che il girone prevede pure il Portogallo): sarebbe un grandissimo mondiale con la Costa d'Avorio protagonista.
E' la squadra che attendo maggiormente a Sudafrica 2010, quella che mi stuzzica di più.
Given è Given: c'è poco da aggiungere sulla carriera dell'irlandese.
Eduardo è sceso molto di livello e la mancanza di velocità è una pecca mortale in Premier e soprattutto nel gioco di Wenger.

Buon anno anche a te e salutoni ;-)