mercoledì 25 febbraio 2009

CALDO...VERDE!

Zuppa...bavarese in quel di Lisbona



I primi 90 minuti si sono svolti e al giro di boa degli ottavi proviamo a tracciare un primo bilancio.
Conferme,smentite,sorprese,controprestazioni,errori arbitrali e punteggi non veritieri hanno caratterizzato le 8 gare con una sola certezza:il Bayern è già ai quarti...!



INTER-MANCHESTER UNITED: gara che ho visto interamente e conferma a pieni voti dei mancuniani,su tutta la linea tranne che nello score.Un primo tempo a tutto gas nel quale Cristiano Ronaldo ha fatto il bello ed il cattivo tempo andando ad un passetto dal gol in tre circostanze (due volte di testa,una deviata miracolosamente da Julio Cesar e l'altra fuori di un niente mentre dalla tv sembrava già gol;poi la punizione missile terminata sul palo),emulato da Giggs, che solo soletto si è divorato una rete a due passi dal fenomenale portiere verdeoro sparandogli addosso un pallone che avrebbe dovuto essere leggermente scucchiaiato.
Il possesso del gioco da parte dei giocatori in rosso è stato devastante per tutti i primi 45° e le briciole di contropiede lasciate a Cambiasso e soci sono state sfruttate pessimamente dalla compagine nerazzurra,succuba del talento e della possanza atletico-tattica dell'undici di Manchester, e non in grado di imbastire la ben che minima azione (reazione) nemmeno nelle ripartenze.
Nonostante una difesa priva di Vidic (oltre che di Rafael, Neville e Brown, che lasciavano in emergenza la fascia destra), Ferdinand ha coordinato ottimamente il compagno di reparto, il giovincello Evans, e la protezione offerta dal centrocampo ha fatto il resto per arginare la velleitaria reazione interista nella ripresa. Un tiro di Adriano dovuto ad una fortuita carambola e un gol clamorosamente divorato di petto da Cambiasso sono stati gli unici due "fuochi" dei secondi 45 di gioco mentre gli inglesi non stavano di certo a guardare impegnando la difesa avversaria con accelerazioni nella zona coperta da Santon. C.Ronaldo sferzava l'area con un rasoterra che non vedeva il tape-in di Park Ji Sung, Giggs dopo azione solitaria vedeva il tiro a botta sicura salvato da Cordoba, immolatosi nell'occasione, Rooney veniva anticipato d'un soffio da Julio Cesar con un disperato intervento di piede e Ronaldo chiudeva la serata delle punizioni dal limite costringendo il portiere opponente ad una respinta in bagher proprio nel tempo addizionale.Tra tutto ciò, un plateale tuffo dell'Imperatore Adriano in area  "Red Devils" non sanzionato con l'ammonizione dal direttore di gara.
Insomma: bottino scarno per i campioni del mondo che hanno sovrastato i campioni d'Italia e la conferma del "fantasma" Ibrahimovic quando si cimenta in campo internazionale. Score bugiardo e qualificazione ancora miracolosamente aperta; deciderà il "teatro dei sogni"...!

ARSENAL-ROMA: altra gara quasi a senso unico, altra gara che non premia gli inglesi quanto meriterebbero. Gridano ancora vendetta gli incredibili errori sotto misura di Bendtner ed Ebouè, entrambi nella ripresa. 
Un Arsenal privo di 7 elementi per varie ragioni (Fabregas,Adebayor,Walcott,
Rosicky,Eduardo Da Silva,Silvestre ed Arshavin) ha riscattato le ultime controprestazioni offerte in terra d'Albione contro le compagini del torneo interno, sfoderando una gara tutta ritmo,tecnica e velocità.
L'impressione è che se al posto di Bendtner ci fosse stato il togolese Adebayor la contesa potesse già chiudersi all'Emirates. Roma priva di Juan, Cicinho ed del reietto Panucci sempre in affanno e a mal partito contro un avversario decisamente monco dalle assenze.
Anche in questo caso il ritorno dirimerà la questione qualificazione,ma mentre la Roma perderà certamente De Rossi (squalificato), i londinesi dovrebbero ritrovare Adebayor,Walcott e probabilmente Fabregas, guarito a tempo di record dal grave infortunio subito contro il Liverpool.

ATLETICO MADRID-PORTO:tutta la crisi che sta attraversando il calcio spagnolo a livello di club sembra simboleggiata dalla gara del Manzanares.Un Porto straripante avrebbe chiuso il discorso qualificazione già all'andata se solo Lisandro Lopez e Hulk avessero messo a segno metà delle clamorose occasioni avute, se l'arbitro non avesse ostacolato il lavoro lusitano annullando un gol regolare a L. Lopez e se Helton non si fosse risvegliato con il pallone clamorosamente nel proprio sacco dopo un innocuo tiro "rojiblanco".
Il tallone d'Achille dei "Colchoneros",la difesa ,ha nuovamente concesso il passepartout agli avversari che hanno abbondantemente sconquassato le arterie dei presenti al Vicente Calderon senza però fruttificare il loro dominio.
Da Aguirre,colpevole di tutti i mali,ad Abel Resino,sembra che cambiando i fattori il prodotto non sia cambiato affatto.Paradossalemente però, è stato il Porto a dover inseguire nello score e solo grazie al "non spreco" finale di Lisandro i portoghesi hanno fatto un poco di autogiustizia alla messe di occasioni fallite.
Qualificazione ancora incredibilmente da giocare quindi,ma l'impressione è che l'Atletico debba ripassare tra un paio d'anni almeno,visto anche come sta procedendo nel torneo interno.

LIONE-BARCELLONA:inizio sconvolgente dei transalpini che hanno preso a pallonate la difesa blaugrana e Victor Valdès,poi capitolato su una punizione a scendere di Juninho Pernambucano,ma pesantemente responsabile anche in questa circostanza così come nel derby catalano contro l'Espanyol, in occasione del secondo gol di De La Pena.
Reazione e palo di Eto'o,poi di nuovo Lione a martellare un impreparato Barca.Nella ripresa il gol salvatore di Henry che probabilmente sarà decisivo per le sorti della qualificazione ma la buonissima impressione destata dai lionesi depone a tutto favore di Benzema e compagni che sono stati i più sfortunati nel sorteggio.
Non è facile mettere così in ambasce una squadra come il Barcellona, sebbene stia accusando una leggera flessione nelle ultime settimane.

CHELSEA-JUVENTUS:altro duello italo-inglese, altra affermazione delle squadre isolane. Chelsea privo di Deco, R.Carvalho, J.Cole e del lungodegente Essien, Juventus senza Zanetti.Primi venti minuti da incubo per la Juventus:Drogba di testa si divora l'1-0,poi segna su imbeccata di Obi Mikel in seguito altro gol mangiato di testa,solitario di fronte a Buffon.Tra tutto ciò un rigore solare su un intervento decisamente scomposto di Molinaro su un "saltante" Drogba.Poi la vecchia signora esce dal guscio e ha due ottime occasioni con Del Piero (diagonale deviato in angolo) ed Amaurì (spizzata di testa da corner) non concretizzate.
Ripresa più equilibrata ma l'impressione che il Chelsea possa doppiare lo score è maggiore rispetto all'eventuale riscatto bianconero. Kalou un pò fumoso, vanifica alcune azioni importanti, Chiellini arriva come un treno su Drogba in area di rigore,sbattendo in terra ed a otto metri di distanza un armadio di "uno e novanta", ma Benquerenca non decreta la legittima massima punizione,
sorvolando ancora una volta a favore dei torinesi (a proposito:dopo le spintonate 
al Santiago Bernabeu, ancora una volta Chiellini viene graziato;da capire fin quando funzionerà sto giochetto di cui il livornese abusa spesso e volentieri...).
La gara non subisce le scintille dei Blues che si accontentano di amministrare il misurato punteggio (scelta molto discutibile in vista del retour-match) , quindi Trezeguet manca una volée, Anelka sfiora il 2-0 con una sassata da 30 metri e Nedved nell'ultima azione della gara va vicino al clamoroso pari su un tiro deviato da Alex ed in seguito ad un contropiede londinese gestito pessimamente da Mikel ed Anelka (minuto 92 e 20 secondi:4 blues contro 3 bianconeri...e palla regalata per l'ultima e quasi letale azione juventina).
Ritorno aperto,nonostante il leggero vantaggio per Hiddink.

SPORTING LISBONA-BAYERN MONACO:l'unica gara decisa prima ancora di mettersi in viaggio per il ritorno. Come a Bruxelles l'anno scorso in Coppa Uefa sempre negli ottavi, un altro 0-5 da portarsi in dote nel prosieguo della manifestazione per i bavaresi. Ribery da pallone d'oro, Toni e Klose alla finalizzazione (il gol del tedesco è però viziato da un offside), un centrocampo abile ed una difesa guidata da due maestri come Lucio e Demichelis garantiscono lunga vita a questa squadra. Ripresasi dalle nebbie della Bundesliga, è l'unica compagine tra le sedici ad aver fatto i botti di capodanno con due mesi di ritardo. Avversario tostissimo per tutte le favoritissime, questo risultato eclatante contro una buonissima squadra come lo Sporting, è pura dimostrazione che i panzer esistono ancora.

VILLARREAL-PANATHINAIKOS: altra delusione per le "spagnole". Altra controprestazione e se vogliamo aggiungere che il rigore del pareggio è falsato da una spinta di Rossi su un avversario (Wawrzyniak),che da terra,atterra Pires e che su un bolide dalla distanza di Karagounis l'arbitro ed il guardalinee non vedono che il portiere Diego Lopez, arretrando, si trascina clamorosamente la palla oltre la linea di porta. Gol fantasma non convalidato e rigore inesistente sono due pesanti indizi che fanno pensare che i greci abbiano molto da recriminare se non passassero il turno.E' anche vero che la prima mezz'ora ha visto il "Submarino Amarillo" più volte vicino alla marcatura. Non è tutto perso però, ed in Grecia nonostante la calura dovuta ai fans ellenici, non è detto che i gialli non ci mettano lo zampino per rovinare la festa della marea verde.

REAL MADRID-LIVERPOOL: il vero "clou" di questi ottavi,la beffa del destino dei sorteggi che vede in campo 14 Coppe Campioni già dagli ottavi. Partita tattica con poche occasioni chiare. Liverpool senza Gerrard e Real con un Robben sempre propositivo e pericoloso. Torres sbaglia da solo di fronte a Casillas, poi a fine tempo è una magia alla Hagi di Xabi Alonso (non nuovo a ciò) che da centrocampo pennella un prepotente tiro in porta che solo per miracolo
il portierone spagnolo alza in corner. Ripresa con un'occasione per parte, poi la testa di Benayoun a far pendere pesantemente la bilancia a favore dei Reds e a completare il quasi "en plein" delle compagini inglesi. Ad Anfield Road oltretutto, gli uomini di Benitez dovrebbero riavere anche il loro Stevege! 


I 3 GOL PIU' BELLI:

1.KARAGOUNIS (PAO)
2.JUNINHO P. (LYO)
3.DROGBA (CHE)


I TOP 11 (4-4-2)

JULIO CESAR (INT)- BOSINGWA (CHE),LUCIO (BAY), ALEX (CHE), EVRA (MUTD)-CRISTIANO RONALDO (MUTD), KARAGOUNIS (PAN), JUNINHO PERNAMBUCANO (LYO) RIBERY (BAY)- BENZEMA (LYO) DROGBA (CHE)


I FLOP 11 (4-4-2)

HELTON (POR)- ABEL(SLB), PABLO IBANEZ (ATL), LORIA (ROM), ANTONIO LOPEZ (ATL)- TADDEI (ROM),ROMAGNOLI (SLB), MUNTARI (INT), BENDTNER (ARS)- LISANDRO LOPEZ (POR), HULK (POR)


I 5 EPISODI DA RICORDARE:

5.I RIPETUTI ERRORI SOTTO PORTA DEGLI AVANTI DEL PORTO E L'ICREDIBILE GOL SUBITO DAL LORO PORTIERE HELTON.COME DIRE:HARAKIRI...
4.IL BOLIDE DA META' CAMPO LANCIATO DA XABI ALONSO CHE RISCHIAVA DI DIVENTARE IL GOL DEI GOL DI QUESTA CHAMPIONS LEAGUE.SEMPLICEMNTE FANTASTICO...
3.L'INIZIO IN 9 CONTRO 11 NELLA RIPRESA DI ARSENAL ROMA.IL RIENTRO TRAFELATO DEI DUE CENTRALI DIFENSIVI LONDINESI E L'ARBITRO NON TROVA DI MEGLIO CHE...AMMONIRE...KOLO TOURE' PER MASCHERARE LA FIGURACCIA.
LE COMICHE...!RIDICOLO.
2.L'INUTILITA' DI IBRAHIMOVIC IN CAMPO INTERNAZIONALE.NE' CON LA SVEZIA,NE' CON L'INTER RISULTA ESSERE DECISIVO,ANZI,SPESSO E' UN FANTASMA CHE SI AGGIRA SPAESATO NEL MONDO DELLE FAVOLE.E SI PARLA SEMPRE DI PALLONE D'ORO!!!SOPRAVVALUTATO!
1.IL GOL INVISIBILE SUL TIRO DI KARAGOUNIS CHE DIEGO LOPEZ SI TRASCINA IN PORTA,IL COMICO RIGORE CONCESSO AL VILLARREAL DOPO CHE IL GIOCATORE GRECO ERA STATO SPINTO (QUINDI IN CREDITO DI FALLO),I DUE RIGORI NEGATI AL CHELSEA,IL GOL ANNULLATO A LISANDRO LOPEZ,IL GOL CONCESSO A KLOSE IN EVIDENTE FUORIGIOCO,ALCUNE MANCATE ESPULSIONI PER INTERVENTI ECCESSIVAMENTE OLTRE LA NORMA.ANCORA TROPPE DECISIONI ERRATE CHE CONDIZIONANO I RISULTATI E LE QUALIFICAZIONI...!ATTENZIONE! 
 
 

LE FAVORITE ALLA VITTORIA FINALE DELLA COMPETIZIONE SECONDO I MIEI PRONOSTICI DOPO I NOVANTA MINUTI D'ANDATA DEGLI OTTAVI:

1.BARCELLONA (nonstante il momento)
2.MANCHESTER UNITED
3.LIVERPOOL
4.CHELSEA
5.BAYERN MONACO
6.ARSENAL
7.REAL MADRID
8.INTERNAZIONALE
9.LIONE
10.JUVENTUS
11PORTO
12.ROMA
13.ATLETICO MADRID
14.PANATHINAIKOS
15.VILLARREAL
16.SPORTING L. (fuori gioco)

venerdì 13 febbraio 2009

 IL GIGANTE E LA...BAMBINA!

Verdeoro imbarazzanti...!!!!!!

Robson de Souza,detto "Robinho"



La serata di martedì,davanti ad un caffè dopo la cena e con gli occhi distaccati dall'aspetto innocuo della gara,mi appresto a sintonizzarmi su MammaRai senza l'entusiasmo che meriterebbe una sfida di questa portata,sebbene senza nulla in palio (ma siamo proprio sicuri che il prestigo valga zero...?).
L'inquietante vocione del simpatico e preparato Bagni(...una delle poche enciclopedie del calcio estero residenti nello "Stivale" e delle poche note liete della tv sportiva Made in Italy) accompagna, o meglio dire prevale come sempre,sul Civoli nazionale fin dal fischio d'inizio di "Mastro Lindo" Howard Webb,conosciuto oltremanica negli ultimi mesi per qualche svarione di troppo.
Dunga sembra patire l'italianità del suo passato calcistico e del suo secondo cognome (Verri) , rimpolpando sempre più la colonia di "italiani" (10 su 19 convocati, a questo giro) e boicottato da Cobolli-Gigli nel caso di Amaurì, dispettoso e perverso nel rifiutare un giocatore che tanto ha dato nella porzione di stagione juventina e che avrebbe indossato la maglia brasiliana anche a costo di cedere un rene.
Il "Cucciolo" dunque non può fare undici con lo sconosciuto (in Brasile) Amaurì!
Sarà per la prossima puntata,forse...a meno che in Italia orchestrino qualche altro stratagemma per ritardarne la definitiva perdita!
Nel 4-3-1-2 dell'ex "pisano" spiccano le assenze di Kakà e Luis Fabiano (ecco perché l'ex rosanero) per infortuni, ed il debutto dell' ex "almeriense" Felipe Melo che sottrae il posto (o meglio:viene provato al posto di...) a Josué o Anderson (sebbene ambedue siano centrocampisti centrali) e posizionato a sinistra del terzetto di centrocampo.
Davanti,continua a pesare (in tutti i sensi...) la...presenza di Adriano,rallentatore ideale di manovra, e preferito ad attaccanti molto più abili e risolutivi.
Lista incompleta di "Artilheiros",senza gli "assenti" Luis Fabiano ed Amaurì:
Vagner Love, Nilmar, Grafite, Fred, Ricardo Oliveira, 
Alex Mineiro, Bobo', Deivid, Liedson(che presto diventerà portoghese)
Diogo, Keirrison, Kléber Pereira, Hulk, Ilan, Ari...!
Nonostante tutto, il "nostro" pachiderma benché tra i dieci "ballerini" di movimento del primo tempo sia di gran lunga il brasiliano meno dotato, disputerà una discreta prima mezz'ora di gioco, risultando però alla distanza il vero freno per le soluzioni offensive.
Riprendiamo però il filo:gli uomini in maglia azzurra,sembrano partire con il piglio giusto,una gara da subito intensa più di tanti impegni ufficiali contro squadre medie (vedi gara a Lecce col Montenegro) andando anche a rete su un bell'inserimento del "lionese" Grosso (giocatore molto migliorato da quando è in Francia), ma la realizzazione viene vanificata dal segnale dell'assistente che valuta un fuorigioco alquanto dubbio(mai chiarito del tutto però dalla tv italiana,
ancora carente in fatto di strumentazione tecnologica:quella linea immaginaria che fissa il limite del fuorigioco al momento dell'assist e che è usata da quasi tutte le tv europee).
Lo spavento scuote i "sambadores" che al primo affondo trafiggono (è proprio il caso di dire) le deboli maglie della difesa italiana.Imbucata di Robinho e stilettata di Elano:tutto a ritmo "Blues",...blues dei Citizens (alla faccia di chi sostiene che il City non possiede campioni...come scrivevano in Italia qualche settimana fa per trattenere Kakà!).
La gara scivola via dai fragili piedi italiani,impossessatasi di quelli baciati dal talento dei vari Marcelo,Ronaldinho,Robinho,Elano,tutti autori di una gara maiuscola.Felipe Melo al debutto non sfigura,tessendo trame di qualità insieme a Gilberto Silva e lasciando la corsia sinistra piuttosto libera per le scorribande del meraviglioso Marcelo.Maicon non è da "10" come sempre,ma non ha così bisogno di salire vista la preoccupante devastazione tecnica che compie Elano.
Doppiati i minuti dalla prima segnatura, ecco che un "lumacoso" Pirlo perde puerilmente la sfera nel semicerchio dell'area grande e Robinho, astuto capriolo dal tocco vellutato come in paradiso gli Angeli,sfodera un numero titanico di classica "matrice verdeoro".Sconquassa i resti di Zambrotta,invitato a seguirne i passi di Samba,e irridendolo più volte traccia un diagonale radente che gela Buffon e accarezzando il montante sinistro della porta italiana si deposita in fondo alle maglie della rete.
Una perla da rigustare al rallentatore per ingraziarsi gli Dei,una giocata che, spesso si dice,vale da sola il prezzo del "ticket".
Rintronati dal talento dei "carioca",i nazionali azzurri sembrano di almeno due classi inferiori.Pepe sulla destra è imbarazzante,Gilardino offuscato dai "centrali" Juan e Lucio non la vede mai,Montolivo un fantasma che ha paura della sua ombra, De Rossi fuori forma e Pirlo in luna calante da almeno un anno...!La coppia centrale è da brividi e pensando che Cannavaro tra un anno avrà 37 (TRENTASETTE) anni è disarmante notare che il Brasile ha pressappoco queste scelte:
Thiago Silva, Luisao(BEN),Alex Silva(HAM), Miranda(S.PAOLO),
Cris(LYO),Naldo(WER),Breno(BAYERN),
Alex(CHE),Henrique(BAYER L.),Sidnei(BEN),
Hilton(O.M.),Carlos Henrique(BOR),Bordon(SCH),
Anderson Polga(S.LIS.),Edu Dracena(FENER),
Rodolfo(LOKO M.),Betao(D.KIEV),Rodrigo(S.PAOLO),
Réver(GRE),Thiago Heleno(CRU) Cleber Anderson(CRU)...!
Lo strazio continua e la delizia tecnica di Elano continua sottoforma di un fendente prodigioso che dal basso verso l'alto minaccia la porta di un esterrefatto Buffon ma si spinge due centimetri sopra la barra trasversale.
Nel frattempo si spendono due parole su Ronaldinho:mobile,agile,veloce e preciso,ha anche il tempo di non sfigurare su una punizione dal limite,ma il pregio maggiore è la rapidità d'azione che lo fa straripare tra i paletti del centrocampo-difesa posti dal viareggino Lippi.
Finisce il film del primo tempo ed il repertorio esibito dalla banda di Dunga ha già ampiamente indirizzato la contesa.
La musica d'inizio ripresa sembra indiziare un Italia rinascente.Tolto Montolivo,esclusa la pessima figura di Pepe (solo omonimo del brasiliano-portoghese del Real:a proposito,altro centrale difensivo...!),cambiate le punte, ecco aprirsi uno squarcio azzurro nel nero del primo tempo con l'apparire di un giovane,finalmente un giovane in un'Italia di vecchi.Quel Signor Rossi,un americano sotto il sole di Villarreal.Si piazza a destra e stimola di continuo la difesa avversaria accompagnato da un Toni versione discreta.Il "bavarese" crea qualche grattacapo col suo fisico imponente,ma spesso manca i tempi delle giocate,cosicchè le ripartenze sudamericane sospinte da un Marcelo versione Roberto Carlos anni d'oro,vengono corroborate dalla maestria del duo Ro-Ro, ma anche frustrate dalla pacchiana bradiposità dell'Imperatore del Male:Adriano Leite Ribeiro,il miglior custode dello score per Marcellino Pane e...Nulla!
Diciamolo:fosse entrato Alexandre Pato dall'inizio ripresa immaginiamo il disagio in campo avverso.La "propaganda" offensiva azzurra sembra affievolirsi vista l'inservibilità dei neo entrati Perrotta e soprattutto Camoranesi.Qualche barlume ancora dai guizzi di Rossi(stupenda penetrazione tra due avversari sull'estrema destra dell'attacco a ridosso della linea laterale,con annessa punizione strappata) e dai tentativi di Toni, sventati però da un precisissimo e superbo Julio Cesar capofila di una batteria di portieri che nessuno al mondo possiede (Doni, Diego Alves, Renan, Fabio, Fernando Henrique, Bruno, Rogerio  Ceni, Marcos, Fabio Costa, Victor, Rubinho, Helton...sperando di ritrovare lo smarrito Gomes, ottimo al PSV, e senza contare il Dida degli anni d'oro...).
Il Brasile limita la manovra al fraseggio spettacolare e irridente e l'Italia sciorina solo nervi con interventi al veleno di De Rossi, Zambrotta, Grosso e Camoranesi,proditori sulle gambe dei talenti.Un calcione di Grosso sul neo entrato Dani Alves fa scattare la reazione dell'estremo destro del Barca.
Dunga protesta,Varriale contesta,Lippi detesta e trova spunto per etichettare il collega, un motivo per ravvivare la sua grigia serata.Dai microfoni Rai,Bagni invita Dunga a ricordare i suoi trascorsi e le "falciate" finali diventano motivo di discussione per diversi minuti, con tempestivi aggiornamenti di Varriale dalle panchine e un siparietto in cui Zambrotta rimbrotta il "Cucciolo" bofonchiando "...stai buono là,stai buono là..." dopo un suo intervento molto energico rimproveratogli da Dunga.
Dunga spende pochi e tardivi cambi,la gara si spegne su un'ultima pericolosa incursione italiana arginata ulteriormente da Julio Cesar.Due i minuti di recupero,come i gol, poi tutti sotto la doccia o sotto i...microfoni.Varriale certifica:"...il Brasile stasera è stato più forte dell'Italia...",Lippi giustifica:"...vedremo tra un anno e mezzo...!".
L'ammissione della resa totale nella frustrazione del condottiero di una nave che fa più acqua del Titanic...!

  
PAGELLE:

JULIO CESAR:8.Chiamato in causa nella ripresa,dice sempre presente nelle 4-5 volte in cui è impegnato,ma la sicurezza e la forza generale del portiere dell'Inter è davvero disarmante per gli opponenti.

MAICON:6.Poco in vista,non galoppa perchè non ce n'è necessità.Elano gli mangia terreno e lui governa la zona arretrata senza strafare, come d'abitudine.

LUCIO:7.Un fenomeno nel Bayern,sempre incisivo in nazionale.Quando si sgancia è un piacere,sembra cavalcare il campo in fanfara come un fantasista tagliando in due la squadra avversaria.Stasera lo ha fatto una volta sola,ma lì dietro non passava uno spiffero.

JUAN:6,5.Bene bene anche lui.Sbaglia solo un disimpegno nella ripresa e per poco non ci scappa il...morto.Piedi da centrocampista anche per l'ex Leverkusen,ma il Brasile in quella zona può fare tutti gli esperimenti che vuole vista la copiosa quantità di esponenti di livello del ruolo.

MARCELO:8,5.Migliore in campo per me.Non sbaglia nulla,sale che è uno spettacolo, a 20 anni sembra un veterano;tecnica da vendere a barili,ha annichilito gli avversari che lo contrastavano saltandoli sempre in dribbling o proponendosi per lo scambio.

ELANO:7,5.rete bella,poi un tiro da fuori da cineteca.Comanda sempre la sua zona.E' il raccordo tra l'attacco è il centrocampo;sulla destra distribuisce atomi di classe.

GILBERTO SILVA:6,5.Fa il compitino perchè lì, l'Italia è nulla.Non è giocoliere come i tre dell'Ave Maria (Ro+Ro+Elano),ma un catalizzatore di gioco e palloni così, l'Italia se lo sogna.

FELIPE MELO:7.Bagna l'inizio con una prova di carattere.Entra anche lui nel Samba che stordisce gli azzurri e che fa sparire la palla per un po'.Mette la gamba quando necessario,non subisce il contraccolpo psicologico dell'entrata nel "Dream Team",nell' "Università" della storia del calcio.

RONALDINHO:8.Ottimo.Elegante,sembra aver ritrovato lo smalto per le giocate da circo che lo hanno sempre contraddistinto.Mobile e veloce,tra i connazionali si ritrova e parla un'altra lingua calcistica,proprio perchè gli interpreti sono di un'altra pasta calcistica.Nel suo repertorio non mancano mai,nelle giornate di grazia,i funambolismi da globe trotter.

ADRIANO:4,5.Parte anche bene,come sottolineato nell'articolo.Poi vuole stare al ritmo e alle giocate dei compagni e allora si perde.Troppo lento,troppo fuori giri tecnici rispetto all'onda verdeoro,nella ripresa sembra il baluardo migliore della difesa di Lippi.Rallenta tutto ciò che orbita dalle sue parti.Con Alexandre Pato Dunga avrebbe dilagato...!

ROBINHO:8.Il gol vale 24,come i carati che pesa il suo talento.Un gioiello a passo di samba.Lui sembra volare sul campo,come uno cresciuto ed abituato a forgiarsi nelle spiagge carioca.Lancia Elano nello scambio che porta al primo gol,è artefice di una prova dalla classe immensa quale possiede.E il Manchester City se li coccola tutt'e due (l'altro è Elano chiaramente),alla faccia del reietto Kakà.

Tra le riserve,Dani Alves (S.V) si gusta 20 minuti e si becca 4 calcioni,Thiago Silva (S.V.) quasi non si nota,A.Pato (S.V.) ha qualche minuto e qualche spunto che lasciava intravedere che piega avrebbe preso la gara se Dunga l'avesse rischiato prima e Josue (S.V.) si merita solo il gettone di presenza.

DUNGA:8.Troppo superiore tecnicamente il Brasile,questo è vero.Il materiale umano che ha lui lo hanno in pochi(Argentina,Spagna e forse Francia,ma in quelle quantità nessuno),però lui ci mette molto del suo, rivalutando un girone mondiale ancora opaco ed un'Olimpiade insufficiente.Fa tirare il freno alla squadra nella ripresa.Battibecchi finali da rivedere,ma in fondo proteggeva la salute dei suoi discepoli.Lippi avrebbe fatto lo stesso...e chiunque altro al suo posto.In conferenza stampa da il contentino a Prandelli dicendo che Felipe Melo con lui ha imparato a marcare. 


BUFFON:6.Incassa due marcature in cui nulla può.Ordinaria amministrazione per il resto,ma pare che i miracoli non riesca più a farli.Appena tornato dall'infortunio,sostituito magistralmente da Manninger nel club,attualmente in serie A Frey e Julio Cesar sono più decisivi per le sorti delle rispettive squadre e nel mondo, Casillas,Cech e Reina a mio parere gli stanno davanti in questo preciso istante.

ZAMBROTTA:6,5.Ubriacato da Robin..gol,frastornato dalla bambola presa ci mette un po' a riuscire dal guscio.Poi è uno dei meno peggio del'Italia.Di fronte avrebbe Felipe Melo,che mai affonda e gli spostamenti di Ronaldinho a sinistra sono rari.Patisce un Marcelo devastante,ma ha le giocate che altri azzurri non hanno avuto.Avanza di tanto in tanto,ci mette impegno e grinta,nel finale di gara randella un paio di volte e battibecca con Dunga.

LEGROTTAGLIE:5.Inadeguato a quei livelli con avversari di siffatto spessore,...aggiusta la sfera per Elano sul primo gol, ed è sempre in difficoltà con tutti gli avanti carioca.Dietro di lui c'è poca scelta però.Si attende il rientro di Chiellini,la panacea di tutti i mali.

CANNAVARO:4,5.Non comanda più nulla,adesso è l'età a comandare lui e tra un anno spegnerà 37 candeline.In altri paesi sarebbe pensionato da un po',in Italia è ancora un tassello fondante della linea centrale di difesa.I giorni del mondiale sembrano lontanissimi,ma Lippi non vede altre soluzioni per una difesa di una tristezza infinita.

GROSSO:6,5.C'è e lo dimostra nelle frequenti sgroppate.Batte punizioni,avanza spesso lasciando un pò troppe gioie ad Elano,ma il suo è più un ruolo di incursore.Da quando è in Francia è migliorato nettamente in un torneo dove vengono studiate e sviluppate molto bene le due fasi (attacco e difesa).Segnerebbe anche un gol ma Webb dice no in modo alquanto dubbio.

DE ROSSI:4.Assente.Non sta bene e si vede.Si nota per un tiro da fuori in un primo tempo incolore nel quale viene fagocitato dal centrocampo sudamericano.Deve recuperare in fretta perché in mezzo al campo le risorse non abbondano.

PIRLO:4.Mister Lentezza.Perde palla banalmente e lascia sfuggire Robinho per il secondo gol.Vaga per il campo senza mai illuminare,solo un lancio degno di nota in una notte buia.In fase calante da un anno almeno,è lontano dalle vette che gli si riconoscono.Attualmente non è neanche tra i 50 migliori centrocampisti europei.Potrebbe rinascere e comunque rimane uno che ragiona in un centrocampo povero in fantasia e classe.

MONTOLIVO:4.Fantasma.Non ricordo nulla di lui; preso ad osservare il torello brasiliano da spettatore.Abituato a sfidare Corini,Marcolini o Bombardini capisce che il calcio con la C maiuscola è un'altra cosa.

PEPE:3,5.Impresentabile in nazionale,non ne azzecca una.Già con la Bulgaria il peggiore in campo,questa serata dimostra tutta la confusione che dimora nella mente di Lippi.

GILARDINO:5.Sparisce dal vivo quasi subito,ma non viene mai messo nelle condizioni di incidere.Nella morsa di Juan e Lucio perisce,ma la sua positiva stagione alla Fiorentina gli concede altri crediti.

DI NATALE:5.Assist-gol per Grosso poi tanta fatica con Maicon che lo argina senza dover sfoderare i colpi da campione che gli riconosciamo nell'Inter.Forse anch'egli è in un qualcosa più grande di lui e l'età inizia a non lasciarlo in pace.

Riserve:Aquilani(5,5),entra quando la frittata è fatta,Dossena(S.V.) gioca solo 15 minuti,Perrotta(5,5)non cambia il centrocampo,Camoranesi(4,5) "regola" qualche conto per prendere di nuovo il ritmo gara,Toni(6,5),nonostante venga sempre attaccato da stampa e tifo risulta ancora una volta positivo,facendo salire la squadra ed impegnando i centrali avversari molto più di quanto avesse fatto il "Gila".Sfiora il gol in 3 circostanze ma J.C. è insuperabile;Rossi(7) è il migliore in maglia azzurra,guizzante e volitivo, cerca sempre la giocata da campioncino.
Ragazzo dal futuro assicurato, attualmente imprescindibile per la nazionale, apporta linfa nuova e le stagioni in Spagna lo hanno completato. 

LIPPI:4.Vive nel dilemma "mondiale".Convoca gente oramai alla frutta,non riesce ad immaginare una svolta.Le alternative non eccelgono e questa è una scusante per il viareggino ma il passo d'addio di molti deve essere un diktat imposto da lui per il futuro.Non può arrivare con Cannavaro, tra un anno trentasettenne, a contrastare ragazzi di 20-25 anni.Deve prelevare gente dall'Under 21 anche a costo di compromettere il lavoro di Casiraghi,ma il mondiale è alle porte.De Ceglie,Giovinco,Marchisio,Abate,Santacroce,Motta potrebbero essere i primi nomi da inserire in pianta stabile nel gruppo.Tutte le nazioni d'Europa hanno sacrificato le Under per privilegiare i progetti delle nazionali maggiori.



ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE:

1.Il carattere amichevole può aver spostato alcuni parametri nella mia analisi della gara, ma il  giudizio generale non cambia nel complesso.Mi sembra troppo semplicistico considerare l'Italia idiosincrasica alle cosiddette gare senza la posta in palio.
Quando si incontrano squadre del livello e del palmares di 
Brasile,Argentina,Spagna,Francia,Inghilterra,Germania,Olanda e sempre difficile capire il confine tra amichevole e gara ufficiale,che spesso
ti vede giocare con squadre molto normali come Georgia o Cipro,ad esempio.
Un po' troppo facile tirare fuori l'alibi in seguito ad una "suonata" come quella di mercoledì passato...!

2.Da troppe parti nello "Stivale", quando si prendono scoppole di quest'entità, si lancia il grido contro l' "invasione degli stranieri", capro espiatorio buono per tutti i momenti.
Eppure tutti i grandi paesi calcistici europei sono imbottiti da chi viene da fuori,ma sfornano lo stesso giocatori nazionali di alto livello.Si afferma ancora,con boria,presunzione e provincialismo,che la maggior parte sono inadeguati...!
Premesso che,in fatto di forestieri non c'è,nemmeno lontanamente il livello qualitativo della Premier League,non mi pare però di vedere così tanti bidoni d'oltre confine sui campi della serie A,anzi.Se anche gente pagata 4 lire come 
Jeda, Kharja, Ghezzal, Martinez, Moras, Morimoto, Castillo, Dzemaili, Garics etc...
riescono a fare la differenza nei rispettivi club escluderei totalmente la bontà
della "sparata nazionalista".
Certo:ci sono anche casi di mancato inserimento,ma in generale il giudizio deve essere affidato al rapporto qualità/spesa sostenuta e in questo senso non mi sembra che si debba stare a lamentarsi troppo.
Ci sono Ibrahimovic, Kakà, Amaurì, Seedorf, Alexandre Pato, Frey, Cavani, Lavezzi, Beckham, Zanetti
Julio Cesar, Maicon, Mutu, Doni, Chivu, Julio Baptista, 
Hamsyk, Fabio Simplicio, Diego Milito, Rubinho,Stankovic, 
Zapata, Cambiasso, Sissoko, Jovetic, Felipe Melo,Zarate,
Pandev, Alexis Sanchez, Jankovic, Kuzmanovic, Cordoba,
Vucinic, Mexés, Juan, C.Ledesma,Ronaldinho,Thiago Motta 
che si possono considerare dei campioni per le rispettive squadre per cui giocano e molti altri non sfigurano affatto, contribuendo ai risultati con i loro mezzi. 
Si dice che chiudano lo spazio ai giovani.Mi sembra però che Giovinco non sia chiuso da uno straniero,a meno che Del Piero non sia nato a Lanus,Belem,Kiel o Orleans.Piuttosto,la presenza di grandi giocatori esteri aiuta a migliorare la qualità dei giovani che si stanno affacciando nel palcoscenico della serie maggiore,contribuendo a forgiarne il carattere e stimolarne le motivazioni.
Magari la domanda si potrebbe paradossalmente rigirare:non credete che la facile affermazione di stranieri di medio livello,come quelli citati nella prima lista,sia lo specchio di un torneo non troppo selettivo e qualitativo???

3.In molti propongono liste di epurati come si trattassero di fenomeni e giocolieri barbaramente emarginati per incapacità di leggere il torneo interno.
Vediamo:Cassano,buon giocatore che spesso fa la differenza nella Sampdoria,ma l'annata a Madrid se la ricordano per motivi extracalcistici.Del Piero:il passato lo conosciamo tutti,ma il futuro calcistico a 35 anni è difficile da pronostiare.Totti e Nesta hanno detto addio,Chiellini e Gattuso sono infortunati,pensare che Ambrosini,Doni o Marchionni siano le soluzioni ai problemi mi sembra improponibile.Magari, recuperare gente come Miccoli o Maresca potrebbe aiutare un poco,ma all'orizzonte non si vedono fenomeni dai quali attingere sapienze pallonare.A meno che Lippi non voglia (come suggerito) iniziare una vera e propria rivoluzione, inserendo massicciamente giocatori dall'Under 21, così come fece Vicini nel 1988.  

martedì 3 febbraio 2009

APERTA LA CACCIA AL...LIONE!

Bagarre in testa nella Ligue 1.
7 squadre in 7 punti,6 delle quali con l'obiettivo di detronizzare i campioni e fermarli a...7 titoli consecutivi.



La piega che ha preso la Ligue 1 in questa stagione sembra differente rispetto alle ultime 7 campagne vincenti e dominate dalla squadra rappresentante la capitale della regione del Rhone-Alpes.
Se l'anno scorso si intuivano,se non proprio segni di un'inversione di tendenza,almeno alcuni scricchiolii,la stagione in corso sta evidenziando che la corazzata del presidente Aulas sembra avere più di un ostacolo sulla strada dell' ottava affermazione di seguito che proseguirebbe nella storica striscia vincente da tramandare agli annali del calcio francese,e non solo.
Un record che con il livello attuale di competitività raggiunto dal calcio moderno rischierebbe di resistere anche nei secoli a venire.
Ma se l'ottava "meraviglia del mondo",sottoforma di scudetto,non dovesse giungere, allora dovremmo chiederci chi mai può aver potuto compiere cotanta impresa scalfendo l'invincibilità dei "Leoni".
Proviamo ad analizzare brevemente le 6 sorelle pronte a manomettere la combinazione del forziere fino ad ora vincente e a rubare lo scettro dei lionnais interrompendo la loro cavalcata oramai incontrastata dalla stagione 2001-2002,quella che si concluse solo qualche giorno prima del disastro nippo-coreano della spedizione francese di Monsieur Lemerre.



BORDEAUX

Ad un punticino dalla vetta,la squadra di Blanc è quella che ha segnato di più e ha l'obiettivo di migliorare il piazzamento della scorsa campagna,il che significherebbe issarsi in cima al torneo francese alla fine della 38a giornata e portarsi a casa il trofeo.
Sempre tra le prime,nonostante una partenza a singhiozzo,domenica scorsa ha perso l'opportunità di scavalcare il Lione pareggiando col Lilla in casa ed interrompendo la serie di 5 successi consecutivi che avevano dato una sterzata decisiva nella stagione dei girondini.
In settimana ha guadagnato il biglietto per la finale di Coppa di Lega contro i sorprendenti bretoni del Vannes (Ligue 2) ,le uniche pecche della stagione sono da individuare nella sconfitta nello scontro diretto contro i campioni, nella non infamante ( e alquanto sfortunata) eliminazione nella fase a gironi di Champions League e nella prematura dipartita dalla Coppa di Francia per mano degli stessi inquilini di Ligue 1 del Saint Etienne (32esimi di finale di una Coppa senza protezioni...stile inglese e non come avviene in altri stati...).
I "bordelais" possono contare su una rosa alla "francese"(22-24 giocatori),cioè non troppo allargata a 27,28,anche 30 elementi come si nota in altre parti d'Europa,ma che è abbastanza significativa per qualità individuali alla quale la rigenerazione tecnica del "prestito" Gourcuff sembra poter rappresentare la classica ciliegina su una torta già abbastanza farcita dalla presenza di giocatori del calibro di Cavenaghi(esaltante la sua metamorfosi dopo il primo periodo buio),Gouffran,Alou Diarra,Jussie,Wendel,Chalmé ed il marocchino nativo di Bordeaux,Marouane Chamakh.
Chissà se alla fine, nel tirare le somme,all'ultima giornata Blanc si ritroverà a stappare una famosa bottiglia di Bordeaux...Rouge che con un pò di Bleu della maglietta porterebbe il Tricolore sulle sponde della Gironda a 10 anni esatti dall'ultima affermazione targata Elie Baup e Sylvain Wiltord.



PARIS SAINT GERMAIN

A 4 punti dal vertice,nella "Ville Lumiere" non immaginavano di spazzare le ombre di un recente passato così ingombrante già da quest'annata.
Makelelé,Giuly e il prestito dell'incompiuto Kezman sembravano rappresentare il classico rientro in patria degli eroi oramai sul viale del tramonto (i primi due) e la classica scommessa,più che da vincere,da rilanciare per ciò che concerneva il serbo di Zemun.
Un brodino della proprietà per sfuggire ai fantasmi delle ultime ansimanti epopee in attesa di costruire dalle macerie,su basi più solide.
Un "ponte" ideale che potesse favorire la maturazione di giovani come Chantome,Clement,Sakho e gli innesti estivi di Hoarau e Sessegnon insieme ai gerarchi di vecchia data Rothen (tifoso,oltre che giocatore dei parigini),Landreau e Armand garantire una navigazione in acque tranquille.
Avanti in Uefa in un gironcino piuttosto complicato,grazie al pallottoliere impazzito dell'ultimo turno in cui ha fatto le spese il Racing
(oltre allo Schalke che si era scavato la fossa già da solo e aspettava solo la condanna definitiva,avvenuta puntulamente sotto la valanga di reti giungenti da Santander e Parigi),uscita malamente mercoledì  dalla Coppa di Lega per mano del Bordeaux,rimane in lizza per la Coppa Nazionale e attende con ansia il finale di stagione,sapendo già da ora che fortunatamente non prenderà il verso degli ultimi 4 campionati.
Sotto la Tour Eiffel si sogna ancora la stagione 2003-04 che porto in dono,oltre alla qualificazione in Champions League,la Coppa Nazionale (bissata due anni dopo).
Dalle parti della Senna credo che rinuncerebbero volentieri ad andare avanti nelle Coppe (Wolfsburg in Europa e Rodez,Championnat National,ossia terzo livello della piramide transalpina nella manifestazione casalinga, gli avversari) pur di afferrare quel terzo posto che consentirebbe, di introdurre potenziali quattrini (a patto di superare i Play-Off) nelle casse capitoline una volta entrati a far parte del clan dei ricchi della Champions League.
Tanti auguri a Paul Le Guen!



MARSIGLIA

Sembra che le manchi sempre una lira per fare un milione!
Dai tempi mefistofelici del chiacchieratissimo Monsierur Tapie e dei 4 scudetti in serie (l'ultimo,il quinto,stagione 92-93, fu revocato per il famoso "Affaire Valenciennes-O.M."),il titolo dalle parti della Canabiere manca da esattamente 16 anni e neanche quest'anno sembrerebbe essere il più propizio a tal proposito.
Sconvolta dagli scandali,finita in serie B, dall' "épopée Tapie" una confusione societaria come poche ha portato la squadra provenzale a dissipare il talento di molti grossi nomi del panorama calcistico nazionale ed estero senza cavare un ragno dal buco in fatto di titoli se si eccettuano alcune prestigiose finali (2 di Uefa e altrettante di Coppa di Francia).
Per le "Bocche del Rodano" negli ultimi anni sono passati "pesci grossi" come Blanc,Gallas,Pires,Makélélé,Drogba,Seydou Keita,Nasri,Lizarazu,Dugarry,
Cissé,Flamini,Van Buyten tutti lasciati filare via senza averne sfruttato appieno le potenzialità e dando vita ad un calciomercato schizofrenico e senza una logica,privo di una linea programmatica da seguire.
"Droit au But", recita il motto marsigliese: diritti allo scopo (o gol) ,cioè al titolo (ad un titolo magari...!) e per ciò la squadra affidata alle cure di Eric Gerets, in estate ha...venduto Nasri,dopo che nella precedente (s)vendesse Ribery!!!
Samir l' "algerino" è stato sostituito con Hatem (Ben Arfa) il "tunisino",ossia la stella con la S maiuscola della squadra che insieme all'algerino (di scelta, per via delle origini familiari),ma francese di nascita, Ziani, apporta tutta la fantasia all'undici "Phocéens".
Taiwo,Niang,Cana,il minuscolo e saettante Bakari Koné e i francesi Mandanda e Valbuena sono ottimi elementi coadiuvati da buoni giocatori come Samassa,M'Bami,Bonnart,Hilton, senza dimenticare i recenti acquisti di gennaio: dall'attempato Wiltord al "cavallone" brasiliano Brandao.
5 punti dal Lione non sono un'enormità,ma la difesa più perforata tra le "magnifiche" sette getta un'ombra sull'efficacia finale del progetto Gerets.



RENNES

Subisce poco,segna altrettanto col contagocce,come nei canoni del tecnico Guy Lacombe.
Da quattro anni stabilmente nei salotti che contano dell'Esagono,quest' anno nella capitale bretone si attende il botto.
Briand e Fanni entrati nelle grazie dell' "Orco Domenech",Thomert che inventa,Bruno Cheyrou (il fratello è all'O.M.) ormai in pianta stabile negli undici,un capitano solido come Hansson,i gol di Pagis,la resistenza difensiva dello Yankee Bocanegra,il gigante Mangane, il bambino Lemoine,i guizzi del genietto Marveaux,le parate di Douchez e la risolutezza di M'Bia formano i pezzi di un puzzle,che uscendo prematuramente dalla Coppa Uefa nel primo turno contro gli olandesi del Twente,potrebbe completarsi formando una figura finale che prenda le sembianze di uno scudetto cucito sul petto bretone;una prima in assoluto!
Ah,dimenticavo...!Asamoah Gyan,protagonista col Ghana e con l'Udinese,pagato una certa cifra appena la scorsa estate, fa solo la comparsa, racimolando briciole di presenze,più che altro da rimpiazzo...!

 

TOLOSA

Quinta area metropolitana di Francia,capitale aerospaziale europea,la seconda università più importante dello stato alpino dopo Parigi,metropoli fantastica racchiusa tra passato e futuro,tra Alpi e Pirenei,tra Mediterraneo e Atlantico,capitale della regione storica del Rugby,Baup due anni fa la portò al terzo posto finale accompagnandola verso i preliminari di Champion's League,quelli del sorteggio impossibile contro il Liverpool.
Sogno sfumato e stagione disgraziata,pessima,sull'orlo della tragedia (sportiva chiaramente) conclusasi con una salvezza stentata raggiunta sul filo di lana.
Nei Pirenei francesi aspettano ancora che qualcuno da quelle parti si fregi del titolo nazionale. 
Nella preistoria calcistica Sète (attualmente 43.000 anime e serie C francese) è stata la città (borgo più correttamente) che ha avvicinato maggiormente il trofeo alla...montagna.
Carrasso-Gignac-Mathieu-Didot:poker d'assi in mano ad Alain Casanova, "entraineur" ed ex "gardien de but" dei violets. 
Sissoko,il centrocampista del futuro,Cetto il capitano argentino del presente,Ebondo e Congré i difensori di vecchia data,Mansaré la scintilla offensiva, mentre i gol venuti dal nord, in soldoni il duo Braaten-Larsen, si fanno ancora attendere.
Da tre gare in casa "Téfécé" la palla non varca la linea di porta e nelle ultime 7 gare si registrano 4 pareggi e tre vittorie;l'ultimo inciampo a Lorient nella lontana terra di Bretagna.
Le prossime avversarie non saranno irresistibili e l'idea che..."Maometto lo scudetto"... si possa avvicinare alla montagna pirenaica e colorarla di malva potrebbe anche prendere corpo per un pò nel Midi,in attesa svegliarsi e tornare alla realtà, anche se proprio nella 38a giornata,il 30 maggio 2009,ospiterà i campioni in carica,magari per uno scherzetto.
Basterà sgambettarli o il Lione sarà ancora una volta campione,magari già prima di quella data?
Oppure sarà un favore per le altre...e se invece fosse per tornaconto personale...!?!



LILLA

7 punti sotto ma una gara da recuperare.
Se Tolosa è la quinta,Lilla è la quarta area metropolitana del paese, ma con una differenza decisiva rispetto ai "sudisti".
La squadra rappresentante la città ha in bacheca 3 titoli di campione di Francia con la peculiarità di essersi portata a casa proprio il primo titolo messo in palio dalla FFF.
L'ultimo però dista 54 anni,un pò troppi per le ambizioni di così tanta gente.
Gli anni recenti parlano di un pò di Ligue 2,Ligue 1 senza infamia e senza lode,un terzo posto nel 2001 ed un secondo nel 2005.
Piuttosto indigesta alle italiane in Europa,con cui detiene lo strano record di avere il 100% di vittorie nello "stivale" nei tre sconfinamenti effettuati oltralpe (Parma,Fiorentina e Milan nell'ordine cronologico) sebbene sia solo di recente un'assidua frequentatrice di quei palcoscenici,la squadra della regione Nord-Passo di Calais, sembra essere l'ultimo vagone in grado di potersi agganciare al treno del titolo di questa edizione.
Rudy Garcia,tecnico giovane, che bene ha lavorato col Le Mans dei Sessegnon,Yebda,Romaric e Tulio de Melo (rivoluto a Lilla dopo una fugace sosta estiva a Palermo), sposa un progetto che vede la presenza di diversi elementi di spessore.
Cabaye,Rio Mavuba(di ritorno dall'esperienza incolore a Villarreal),il polmone Balmont,l'ex enfant prodige Frau,i brasiliani Michel Bastos,Emerson e Tulio de Melo,il minuto goleador Obraniak,i difensori Beria e Rami,il tenerissimo talento belga Hazard e poi Debuchy,Fauvergue ed il bomber slovacco Vittek.
Ricordiamo che negli ultimi anni da Lilla sono passati calciatori del calibro di Abidal,i fratelli Cheyrou,Bodmer,Lichtsteiner,Delpierre,Tavlaridis,
Mirallas,Odemwingie,Makoun ed anche Abdul Kader Keita.
Tutti sotto l'egida di Claude Puel,nel periodo più fulgido dei nordisti dopo l'ultimo exploit del 54 ed il buio che ne succedette.
3 di loro sono tuttora in riva al Rodano (Bodmer,Keita e Makoun) ,uno è passato ad un livello ancora superiore (Abidal:dopo Lione,il Barcellona).
Lille-Metropole,città del futuro,nella quale le unità abitative confondono i confini e senza saperlo ci si ritrova in Vallonia.
Olympique Lille senza uno stadio adeguato sino ad ora,ritrovatasi a giocare nel ristretto impianto di Villeneuve-d'Ascq dopo il trasferimento dal vecchio Grimonprez-Jooris  in attesa di uno dalla capienza di 50.000 posti che sarà pronto l'anno venturo.
A Lille non si è ancora pronti a pensare in grande e le tortuose stradine di campagna attraversate dai pedalatori della Roubaix e i tratti di pavé nella foresta sferzati spesso e volentieri dal maltempo lasciano intendere che questa terra laboriosa,di industrie e fatica, ferita a più riprese dalla prima e seconda guerra mondiale non è ancora pronta ad avere in seno al proprio territorio una squadra capace di fregiarsi del titolo di campione nazionale rinverdendo antichi fasti.
Trattenere i giocatori simbolo,avere un'arena adeguata,poi puntare al cuore della Francia:questo dev'essere il percorso da seguire.
Intanto, Rudy Garcia si porta avanti col lavoro, e vincendo la gara che manca all'appello ridurrebbe a 4 punti il disavanzo da coloro che hanno saccheggiato ben bene la squadra negli ultimi tempi.
Un monito per affermare:noi ci siamo lo stesso!