martedì 26 maggio 2009


PREMIER 2008-09 IN ARCHIVIO
 
FOCUS A 360°.


Analisi dettagliata della stagione inglese attraverso le conferme, le sorprese e le delusioni che hanno tracciato un cammino lungo più di 9 mesi.



LE GRANDI CONFERME A LIVELLO DI TEAM:

1. MANCHESTER UNITED
2. CHELSEA
3. LIVERPOOL
4. EVERTON
5. ASTON VILLA

...A LIVELLO DI TRAINER:

1. FERGUSON
2. HIDDINK
3. MOYES
4. BRUCE
5. O'NEILL

LE GRANDI SORPRESE A LIVELLO DI TEAM:

1. STOKE CITY
2. FULHAM
3. WIGAN ATH.
4. WEST HAM
5. BOLTON WANDERERS

...A LIVELLO DI TRAINER:

1. PULIS
2. HODGSON
3. MEGSON
4. ALLARDYCE
5. BROWN

LE GRANDI DELUSIONI A LIVELLO DI TEAM:

1. TOTTENHAM HOTSPURS
2. MANCHESTER CITY
3. NEWCASTLE
4. MIDDLESBROUGH
5. ARSENAL

...A LIVELLO DI TRAINER:

1. HUGHES
2. SOUTHGATE
3. JUANDE RAMOS
4. SHEARER & KINNEAR
5. SBRAGIA & KEANE



ED ORA ENTRIAMO NELLO SPECIFICO SQUADRA PER SQUADRA IN BASE ALLA CLASSIFICA FINALE:


MAN UTD: stagione di conferme per la corazzata di Ferguson e altra annata dal grande raccolto. Premier in tasca, Coppa di Lega anche, una finale di F.A. Cup mancata dal dischetto ma in bacheca pure il Campionato Mondiale per Club, la Supercoppa Europea e la Charity Shield, eredità della scorsa stagione. 
Tra i giocatori vi sono numerose CONFERME ad altissimo livello ma 6 su tutti meritano la lode: CRISTIANO RONALDO, ROONEY, VIDIC, FERDINAND, VAN DER SAR ed EVRA. Un sestetto che è rimasto sempre su rendimenti di eccellenza e che dovrà suggellare la stagione col "Big Match" di domani sera. 
Tra le SORPRESE come non citare RYAN GIGGS, che a 36 anni delizia ancora i palati fini avendo travato una collocazione tattica che esalta ancor più le sue doti tecniche. Ma anche il porterone FOSTER che quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto vedere le grandi doti di cui dispone. E poi RAFAEL, il più dotato dei due gemellini PEREIRA DA SILVA, il roccioso EVANS pilastro dell'emergente nazionale nordirlandese e perché no, l'italiano MACHEDA, artefice di un impatto in Premier senza paura e anche decisivo in alcune gare. 
Le delusioni fanno capo soprattutto a tre nomi dell'attacco mancuniano; in ordine di flop: NANI, mai davvero il giocatore ammirato allo Sporting e per cui lo United 2 stagioni orsono ha sborsato parecchie sterline; BERBATOV, troppo estraneo alla manovra della squadra, ha quasi sempre fatto la figura del rimpiazzo di lusso, riuscendo solo in poche eccezioni ad uscire dalla mediocrità di cui l'investimento non lasciava presagire; TEVEZ, l'apache spuntato e senza asce ma spesso in ambasce ha chiuso una carriera allo United con più ombre che luci.


LIVERPOOL: sino alla fine aggrappato alla Premier con un punteggio finale che sarebbe valso il titolo senza questo Manchester tritatutto, ha lasciato ambizioni e sangue nel quarto fratricida di Champions contro il Chelsea, "bucando" anche l'appuntamento con le coppe nazionali ma dando spesso spettacolo nelle 38 giornate di Premier League. Basi gettate per la prossima annata sperando che sia definitivamente quella buona.
Tra le grandi CONFERME come non menzionare il tridente offensivo KUYT (ala destra) GERRARD (dietro alla punta) ed "El Nino" TORRES, vero spauracchio delle difese d'oltremanica. Tre giocatori fantastici emblema della classe, della grinta e delle potenzialità di questa compagine. 
Grandi conferme anche per XABI ALONSO e MASCHERANO come schermi di lusso davanti alla difesa nella quale ancora una volta si segnalano la stagione di AGGER e quella del portierone spagnolo REINA (pur con qualche pausa...). 
Tra le grandi SORPRESE non si può non citare un ARBELOA sempre più a suo agio in quel di Anfield mentre le grandi DELUSIONI rispondono principalmente ai nomi di due giocatori: in primis LUCAS LEIVA, davvero sotto gli standard conosciuti ai tempi del Gremio e poi ROBBIE KEANE, che giunto in pompa magna ad Anfield non è riuscito a gestire la pressione di giocare nel club per il quale è tifoso fin da bambino. 
Altri due elementi non brillanti sono stati il portere in seconda DIEGO CAVALIERI mai troppo sicuro come vice Reina e non esaltante neppure la stagione di DOSSENA, pagato una cifra considerevole ma alla luce dei fatti riserva di Fabio Aurelio.


CHELSEA: la ciliegina sulla torta è mancata grazie all'arbitro norvegese Ovrebo che ha scippato i londinesi di una meritata finale di Champions League, ma la stagione dei Blues è comunque soddisfacente soprattutto dopo l'arrivo del "santone" Hiddink. Finale di F.A.  Cup da giocare, terzo posto in campionato ed Anelka "Top Scorer".
Tra le grandi CONFERME devono essere segnalati i nomi di TERRY ( sempre più devastante), BOSINGWA ( investimento coi fiocchi), LAMPARD ( un'autentica bandiera), ESSIEN (sfortunato protagonista nel finale di gara col Barca, ma mattatore della stessa e grande trascinatore del centrocampo al rientro dal lungo stop) e DROGBA (rigenerato da Hiddink e tornato quel grande campione che conosciamo). 
Una grande SORPRESA è la derivazione di un infortunio che ha tolto dalla scena Ricardo Carvalho. Da quel momento è salito in cattedra ALEX (giocatore per cui stravedo e che per me non sarebbe una sorpresa) che ha dimostrato quanto il florido vivaio di centrali brasiliani produca sempre campioni. Semplicemente magnifica la sua seconda parte di stagione allo Stanford Bridge. IVANOVIC  si è ritagliato finalmente uno spazio importante e anche lui è uscito dal limbo in cui era piombato con la pessima gestione di Felipao Scolari e ANELKA, dopo l'emarginazione a Bolton, è tornato in grande stile accaparrandosi lo scettro di miglior bomber del torneo; va messo tra le più liete sorprese mentre tra le più cocenti delusioni (invero poche), la più dolorosa è quella di OBI MIKEL, mai a suo agio nel ruolo di vice Essien e mai inseritosi nel meccanismo Chelsea. Pare che questo salto di qualità non arriverà mai, questa è la mia convinzione. Delude anche DECO, per il quale l'inizio brillante di stagione ha poi coinciso con una fine piuttosto opaca. Non pervenuto l'eterno "oggetto misterioso" QUARESMA...!!


ARSENAL: stagione a mezze tinte ma sostanzialmente accettabile visto che si sono raggiunte due importanti semifinali di coppa (F.A Cup e Champions) ed il quarto posto finale scippato al Villa dopo un finale di stagione considerevole e che rasserena l'ambiente in vista del futuro immediato.
Tra le grandi CONFERME vanno messi tre giocatori su tutti: FABREGAS, che nonostante il gravissimo infortunio subito contro il Liverpool è riuscito a ritornare più forte dell'inizio di stagione regalando continue perle al pubblico dell'Emirates; SAGNA, terzino destro impagabile per abnegazione e perizia, ha saputo mantenersi su altissimi livelli per tutta la stagione;  DIABY che a centrocampo ha sempre dettato legge quando è stato chiamato in causa. Grande tecnica, fisico ed intelligenza tattica lo faranno diventare un pilastro del prossimo Arsenal. 
Le grandi SORPRESE convergono tutte su un nome che in realtà non sarebbe una sorpresa se non fosse che è sbarcato alla corte di Wenger da pochi mesi ma si è messo in grande lustro dal principio. Stiamo chiaramente parlando di ARSHAVIN, mattatore dal primo minuto della prima gara che ha giocato; in alcune fasi del finale di stagione ha letteralmente elettrizzato i tifosi con giocate e reti fantastiche avendo un rendimento francamente inaspettato. Bene anche FABIANSKI che nel ruolo di vice Almunia ha mischiato le carte non facendo trasparire il fatto che lui fosse il dodicesimo e benché autore di qualche errore si merita la citazione tra le gradite sorprese. 
Tema DELUSIONI. Parecchie ad incominciare dalla maggiore: quel BENDTNER che sembra che i panni dell'Arsenal gli calzino troppo larghi. Troppo modeste le sue prestazioni, è mancato clamorosamente sotto rete dove alcune sue goffe conclusioni hanno spesso mortificato il lavoro dei compagni. Giocatore più adatto a compagini di bassa classifica che ad un team che vuole puntare a vincere. 
DENILSON occupa il secondo posto con prestazioni anonime quanto dannose. Elemento anch'esso sopravvalutato rischia un serio ridimensionamento dal mercato di quest'estate sempre che la società rinsavisca. 
Terzo posto del podio da assegnare senza dubbi ad ADEBAYOR che non solo non ha inciso sulle fortune della squadra, ma che con quel suo atteggiamento di separato in casa ha macchiato un immagine che il finale di stagione indecoroso ha sancito definitivamente. Non bene anche altri elementi tra cui il francesino NASRI (da cui ci si aspettava molto di più), i giovani del vivaio GIBBS e RAMSEY di cui si diceva un gran bene ma che hanno fallito la stagione a tutti gli effetti.


EVERTON: stagione da incornciare, meglio della precedente perché oltre alla conferma del quinto posto vi è pure la finale di Coppa d'Inghilterra.
 Unica macchia: l'uscita prematura dalla Uefa anche se per mano di un grande Standard Liegi.
Tante CONFERME: LESCOTT, JAGIELKA, ARTETA (messo fuori causa a metà stagione da un infortunio), CAHILL, HOWARD. 
Cinque grandi personaggi uniti da un'annata superlativa. 
Tra le SORPRESE come non citare la coppia di terzini HIBBERT (destra) e BAINES (sinistra) e lo stesso FELLAINI (costato parecchio, quindi sorpresa relativa...) che dopo un inizio stentato ha completamente sposato la causa Blues
divenendo un idolo dalle parti di Goodison Park.
Quando sono stati chiamati in causa bene hanno fatto i giovincelli della casa VAUGHAN e RODWELL e l'altro junior GOSLING.
Poche le DELUSIONI visto che alcuni nomi non citati tra le conferme mancano causa gravi infortuni che ne hanno condizionato la stagione e quindi tra i "meno" citerei il solo VAN DER MEYDE, delusione eterna da quando è sbarcato a Liverpool sponda Blues portandosi dietro i propri problemi personali.


ASTON VILLA: stagione a due facce. Ottima prima parte che aveva fatto sperare in un piazzamento Champions a spese dell'Arsenal e pessima seconda nella quale oltre all'uscita dalle coppe nazionali (la League Cup era stata persa ad inizio stagione) si è registrata l'ingloriosa dipartita dalla Uefa per discutibili scelte di turnover decise da O'Neill. 
Alla fine un sesto posto che sa di conferma ma anche con l' amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
CONFERME: in ordine di ruolo FRIEDEL, LAURSEN (finchè l'infortunio non l'ha messo fuori causa e che porbabilmente ne segnerà la carriera), BARRY, S. PETROV, AGBONLAHOR ed A. YOUNG. 
DELUSIONI: solo REO-COKER "esce" in evidenza, mentre tra le grandi SORPRESE registriamo CURTIS DAVIES che da quando si è impossessato del posto di centrale difensivo a causa dei ripetuti infortuni nel ruolo, ha dimostrato una padronanza davvero sorprendente. HESKEY che era arrivato in sordina dal Wigan dal mercato invernale ha riconquistato la nazionale togliendosi più di una soddisfazione.


FULHAM: è tutta una società con una stagione dal segno +. 
Dall'allenatore che l'ha condotta all' Europa League dopo la passata stagione di stenti e che lui stesso aveva riaddrizzato, alla squadra che ha risposto presente per gran parte dell'annata. 
Da segnalare SCHWARZER, per quanto riguarda le CONFERME, ma anche i vari ZAMORA, DEMPSEY, HANGELAND e MURPHY, mentre tra le sorprese non si può non menzionare quel BULLARD chiamato anche da Capello in nazionale e che da gennaio si è accasato all' Hull, l'attaccante norvegese NEVLAND e il finale di stagione di D. KAMARA. 
Nessuna DELUSIONE in una stagione migliore dei più rosei auspici.


TOTTENHAM H.: la stagione è tutta in "rosso" per una squadra che ha deluso sorprendendo negativamente dopo una campagna acquisti faraonica e che aveva garantito un roster di quasi 30 elementi di assoluto valore oltre ad aver sollevato ardite ipotesi di piazzamento tra le prime 4. 
La più grande carenza è stata quella del tecnico: un JUANDE RAMOS impresentabile in Premier benché sia arrivato coi galloni del grande condottiero delle campagne europee (e non solo) del suo Siviglia. 
Ma la lista dei fallimenti è chilometrica; andiamo in ordine di obrobri stagionali:
1. Il portiere in questo caso è il numero 1 anche nella classifica dei flop e parliamo di HEURELIO GOMES. Reduce da ottime stagioni al PSV, l'anno scorso si era preso anche lo sfizio di eliminare il Tottenham in Uefa grazie a gigantesche prestazioni nelle due gare di coppa culminate con l'epilogo esaltante (per lui) dei rigori. Firma per gli Spurs e tutti contenti perchè finalmente la squadra sembra aver trovato un vero grande portiere dopo le funeste annate di Robinson. 
Invece: Robinson compie miracoli in serie a Blackburn e Gomes  papere al White Hart Lane. "Ridolini" per 3/4 di stagione è artefice di un finale più decoroso...!
2. BALE: tanta attesa per questo rampante terzino (anche ala) sinistro gallese che nella pre-stagione estiva aveva strabiliato con le proprie prestazioni. 
A conti fatti: annata da incubo con prestazioni allarmanti e una pochezza da lasciare basiti. Quando entrava in campo faceva la gioia degli avversari: che delusione in virtù delle grandi aspettative...!
3. JENAS: c'è ancora qualcuno che crede che questo possa diventare un grande giocatore. Neanche Lourdes gli concede più l'ingresso perché anche le speranze hanno un limite...!
4. KEANE : rimandato indietro dal Liverpool, squadra per cui fa il tifo e quella agognata da tempo, è riuscito a tornare alla base per incidere quanto un fuscello resisterebbe ad un vento di tramontana.
5. PAVLYUCHENKO: passa il tempo a rimpiangere la Madre Patria Russia e al White Hart Lane lo "sentono" perché quando il pallone passa dai suoi piedi da l'impressione che abbia conosciuto i compagni solamente un paio d'ore prima. Sembra appartenere alla squdra avversaria: fuori tempo, fuori schema, fuori tutto. A breve ritornerà a casa ma è un peccato che abbia dilapidato questa occasione perché con un'altra testa sarebbe risultato un giocatore devastante tenuto in conto del talento.
6. GIOVANI DOS SANTOS: arrivato dal Barca per esplodere, a marzo è esplosa la pazienza dei dirigenti che l'hanno ceduto in prestito all'Ipswich.
7. BENTLEY: altro grande colpo dell'estate, pagato un occhio della testa, mezzi smisurati e tanta...panchina.Tecnica e classe da vendere, ma le ambizioni dove sono???
8. CORLUKA: arrivato in estate dal M. City non ha ripetuto l'annata nei citizens e neanche lo splendido europeo giocato con la maglia della Croazia.
Poche SORPRESE: PALACIOS su tutti, ma anche il sempre costante ed umile ASSOU EKOTTO, mentre nel "deserto" ci sono almeno due grandi CONFERME: DAWSON e HUDDLESTONE. Due pilastri da cui ripartire e, nel caso del centrocampista, su cui fare grande affidamento. 
Bene anche il bravo ZOKORA spesso impiegato fuori ruolo, ma la cui tecnica è fuori discussione.


WEST HAM: stagione al di sopra delle aspettative e la mano di Zola ha dapprima condotto ad una tranquilla permanenza e poi ad una speranza d'Europa "deceduta" a pochi chilometri dalla fine della "maratona".
CONFERME: COLE ritorna su grandi livelli e fa innamorare persino Capello, GREEN è portiere da nazionale, UPSON un gran centrale e ILUNGA ha meritato l'acquisto dopo il prestito della scorsa annata.
SORPRESE: tutte promesse per il futuro; il giovane centrocampista gallese COLLISON, l'altro junior TOMKINS ed il diciannovenne attaccante SEARS, la veloce ala STANISLAS.
DELUSIONI: tutte dal campionato italiano. Prima SAVIO NSEREKO pagato la bellezza di 10 mln di euro (bravo e furbo Nani:...non il giocatore portoghese) e a ruota il prestito di DI MICHELE, giocatore tipico della serie A...( a buon intenditore...). Anche BERHAMI stava per entrare in questa lista se non si fosse inforunato gravemente, e quindi lo risparmiamo.


MANCHESTER CITY: sqaudra delle delusioni, seconda solo al Tottenham, ma forse metterle a braccetto risulterebbe più adeguato viste le smisurate ambizioni dei patroni arabi e gli ingenti investimenti già messi in atto dagli stessi.
Fallisce in Premier, fallisce nelle coppe nazionali, fallisce in Uefa, sebbene sia stata l' "inglese" ad andare più avanti, ma anche l'unica a non aver eseguito quei turnover pazzeschi che hanno di fatto eliminato Aston Villa e soprattutto Tottenham Hotspurs. 
In campionato è addirittura rimasta per un periodo pericolosamente in bilico per poi venirne fuori e "rischiare" di giocarsi la carta europea anche per la prossima stagione.
Tra le CONFERME citiamo solo tre elementi. GIVEN che dal Newcastle è venuto a chiudere la saracinesca dopo le abbuffate regalate agli avversari da Hart, WRIGHT-PHILLIPS che è sembrato per gran parte della stagione irresistibile ma anche colpevolmente (non per colpe sue) predicatore nel deserto, e IRELAND che è stato l'unico coadiutore di Wright-Phillips nel tentativo di salvare la barca di Hughes! Hughes che è chiaramente il peggiore dell'intera stagione citizens e senza ombra di dubbio il manager più confusionario dell' annata di Premier. 
Le DELUSIONI sono molteplici e solo il tecnico le oscura con la sua presenza. ROBINHO in testa fa da capofila inseguito a breve distanza dallo sciagurato DUNNE,dal timido GELSON FERNANDES, dal deleterio (quando si è visto) VASSELL, dall'invisibile BENJANI MWARUWARI, dall'impresentabile EVANS (una sorta di flagello di cui di positivo si ricorda solamente il rigore decisivo contro il Midtjylland nel secondo turno preliminare Uefa),dagli inutili (per queste ambizioni) GARRIDO, HART, ETUHU, BALL, LOGAN...E anche da ELANO c'era da attendersi molto di più visto gli smisurati mezzi a disposizione!
Poche sorprese se non che l'inserimento di gennaio di alcuni grandi giocatori come Given, BRIDGE, BELLAMY e DE JONG unitamente al recupero nelle ultime gare di BOJINOV e soprattutto MARTIN PETROV hanno permesso di risalire la china in classifica sino ad accarezzare il sogno Uefa Europa League. Da segnalare le qualità di CAICEDO, troppo discontinuo però per tutto l'arco della stagione.


WIGAN ATH.: bene bene! Ottima annata suggellata da un undicesimo posto che senza il calo finale sarebbe potuto essere anche un ottavo,nono, decimo, se non addirittura un settimo posto utile ad accedere all'Europa League.  
Grande Bruce, ma immensi anche PALACIOS (poi passato al Tottenham), VALENCIA, componenti della fitta pattuglia latino-americana, il francese 
N' ZOGBIA, il portiere KIRKLAND, lo ZAKI di inizio stagione ed il granitico BRAMBLE, tutte grandi CONFERME insieme al mitico CATTERMOLE, vero fuoriclasse del centrocampo e perdita incommensurabile per il Boro. 
Gli altri centro-sudamericani RODALLEGA e FIGUEROA figurano tra le maggiori SORPRESE e non si segnala alcuna DELUSIONE.


STOKE CITY: tutti promossi tra i Potters ed un dodicesimo posto straordinario in rapporto alla rosa più povera di talento dell'intera Premier. 
Un complimento generalizzato in un mare di SORPRESE: ad iniziare dal manager PULIS, vero ed unico custode del vecchio "Kick and Rush" Made in England ed oramai un lontano ricordo in Premier. 
In ordine sparso tutte le grandi SORPRESE della splendida annata: 
WHELAN, LAWRENCE, DELAP (e le sue rimesse laterali), FULLER, AMDY FAYE, SORENSEN (che pareva sul viale del tramonto), JAMES BEATTIE (che da quando è arrivato dallo Sheffield United ha fatto faville; le Blades si sono tenute quello sbagliato: Craig...), GRIFFIN, PUGH, SHAWCROSS, DIAO, A. DIAGNE FAYE...!
Una sola nota stonata nella casella DELUSIONI che si completa col nome di KITSON, strapagato al Reading e rimandato indietro in prestito.


BOLTON W.: altro bel lavoro di Megson in una compagine che i più (sbagliando clamorosamente) davano per spacciata ad inizio anno. Salvezza raggiunta con anticipo e solidità mostrata tutto l'anno.
CONFERME e  SORPRESE allo stesso tempo: il "gigantesco" JAASKELAINEN, STEINSSON, CAHILL, ANDY O'BRIEN, SAMUEL ed i bomber KEVIN DAVIES e MATTEW TAYLOR.
Due delusioni su tutte: l'incostante ELMANDER su cui la società aveva puntato forte, e l'enigma SMOLAREK, poco utilizzato dal manager Megson. 
Da segnalare anche che il prestito dallo Zenit di PUYGRENIER (nel mercato di gennaio) non ha portato grossi benefici e il francese grande rivelazione del Nancy è in fretta finito nel dimenticatoio.


PORTSMOUTH: Adams e gli stenti in campionato dovuti anche alle cessioni di elementi del calibro di LASSANA DIARRA, JERMAINE DEFOE (questi due a gennaio) e SULLEY MUNTARI hanno portato all'avvicendamento con Paul Hart che ha portato la squadra alla salvezza nonostante metodi di gioco piuttosto discutibili.
Poche conferme dalla stagione passata quindi, e se DIARRA e DEFOE hanno fatto la loro parte sino a gennaio, colui che si è segnalato per continuità è stato GLEN JOHNSON. 
Bene la gloria SOL CAMPBELL accompagnato in mezzo alla difesa dalle capacità di DISTIN; piuttosto positiva la stagione di JAMES sgravata di errori gratuiti (o quasi). 
L'arrivo invernale e l'immediato inserimento nell' 11 titolare di BELHADJ, furetto funambolico ed imprendibile di fascia sinistra, può essere classificata sotto la voce SORPRESE, benché l'algerino sia tutto fuorché quello. 
Corposa la categoria DELUSIONI a cominciare da KABOUL pagato una certa cifra e mai impostosi nella stagione. PENNANT non è mai stato preso troppo sul serio da quando è arrivato a gennaio, UTAKA ha fatto troppa panchina e KRANJCAR si è fatto dominare dalla continua ed inspiegabile discontinuità. Impalpabile dall'arrivo GEKAS, inesistente l'ex interista PELE' (che non ha giocato nemmeno una gara), pochissimo da BASINAS.


BLACKBURN ROVERS: altra compagine salvata dal cambio di rotta con il passaggio di consegne tra Ince e Sam Allardyce. Una salvezza racimolata raschiando dal barile visto i numerosi infortuni. Una squadra miracolata visto che sembrava oramai senza alcuna speranza ma un buon roster ha però permesso di uscire dalle sabbie mobili per tempo e godersi una salvezza persino anticipata nei tempi.
CONFERME: GAMST PEDERSEN su tutti, MC CARTHY come al solito ha fatto il suo e DUNN ed EMERTON prima che subissero gli infortuni, che hanno costellato tutta la stagione dei biancocelesti, sono stati protagonisti.
Molte SORPRESE ad iniziare da ANDREWS; SAMBA riciclato attaccante per esigenze, lo svedese OLSSON ed il resuscitato ROBINSON, uno dei principali artefici della salvezza dei Rovers e che al Tottenham si era clamorosamente perso. GIVET si è guadagnato pagnotta e riconferma. 
Capitolo DELUSIONI: GRELLA, VILLANUEVA e un irriconoscibile DIOUF.


SUNDERLAND: da KEANE a SBRAGIA per una stagione da incubo che solo per miracolo non si è chiusa con una retrocessione che alla luce del gioco espresso e delle potenzialità della squadra ci stava tutta. 
Una squadra allo...SB..(a)...RAG...(l)...I...(o)...A ed allo SB...ando che ottiene un premio eccessivo con il mantenimento della categoria.
CONFERME: poche, pochissime: MALBRANQUE, CISSE' e KENWYNE JONES.
SORPRESE: nessuna!
DELUSIONI: a caterva...! FERDINAND, RICHARDSON, MC CARTNEY, HEALY, DIOUF (prima di essere una delusione anche del Blackburn), CHIMBONDA (poi tornato agli Spurs da dove era giunto in estate in pattuglia con Malbranque e Tainio), DAVENPORT, BARDSLEY, BEN HAIM, LEADBITTER...!!Un pò troppe no?


HULL CITY: stagione a due faccie dal segno completamente opposto. 
Prima parte eccezionale da vera rivelazione della Premier nonostante la prima storica partecipazione in assoluto. Seconda parte da sorci verdi: peggiore squadra dal punto di vista dei risultati ed un gioco latitante.
CONFERME: la bravura tecnica di GEOVANNI nella prima metà di stagione e la classe di MENDY. Buonm anno e conferma per MYHILL e TURNER.
SORPRESE: Molto bene il "prestito" ZAYATTE e la boa COUSIN, mentre DELUSIONI vengono da HALMOSI (sul quale riponevo molte speranze), l'irlandese FOLAN e gli innesti "invernali" MANUCHO e GIANNAKOPOULOS.


NEWCASTLE: anno "orribilis" e stagione da riporre nel cassetto buttando via la chiave. Da KINNEAR alla bandiera SHEARER: come dire...di male in peggio. 
Lo storico capitano ha trascinato la squadra simbolo del nord d'Inghilterra nei meandri della Championship nei quali sarà difficile districarsi. Stagione senza conferme né sorprese, ma fatta solo di DELUSIONI atroci ad iniziare dal manipolo di interpreti di lingua spagnola che hano calcato il campo di Newcastle. Che siano gli inguardabili argentini COLOCCINI e JONAS GUTIERREZ, oppure il bomber (!?!) XISCO, o meglio l'oggetto misterioso uruguaiano NACHO GONZALEZ (perlomeno arrivato in prestito e senza esborsi). 
Ma la lista è solamente all'inizio e anche dalla madrepatria Inghilterra arrivano cocenti fregature. OWEN da pensione, BARTON  da manicomio, CARROLL da League Two, BUTT da nulla...! 
Se ci mettiamo che GIVEN, un fuoriclasse vero, è stato venduto al City, il gioco è fatto e per provare a salvare qualcuno dobbiamo citare i nomi di BASSONG, MARTINS, DUFF e LOVENKRANDS (prestito invernale giunto dallo Schalke). Chiamamole CONFERME?? Non saprei...! 


MIDDLESBROUGH: altro incubo che si è trasformato in realtà. Da anni a scilacquare nel mercato interno ed internazionale e quest'anno la fine più mesta ed ingloriosa. Southgate ha fallito in pieno il mandato assegnatogli e la squadra non ha fatto nulla per tirarsi fuori da una situazione che di giornata in giornata peggiorava.
Non è bastato un immenso TUNCAY, che ha fatto di tutto per risollevare le sorti della squadra, né il MIDO di inizio stagione (poi andato al Wigan dal "gemello" Zaki) perché le cessioni estive di SCHWARZER, CATTERMOLE, BOATENG e FABIO ROCHEMBACK non state surrogate da altrettante mosse ad hoc.   
Anzi: nel capitolo DELUSIONI dobbiamo per forza citare gli arrivi estivi di DIGARD ed EMNES, oltre ai continui stenti di un AFONSO ALVES strapagato un paio di inverni fà all' Heerenven, ma che mai ha raggiunto i picchi di rendimento che aveva coi frisoni. Speriamo che l'aria di Lisbona, sponda Benfica, gli serva a ritrovare la via della rete. Male anche DOWNING, gioiellino che  mai ha dato il cambio di passo e che probabilmente concluderà in maniera ingloriosa la sua carriera al Boro, male TURNBULL e non meglio il sostituto JONES. Non pervenuto l'altro egiziano SHAWKY, negativa la stagione della masnada di giovani a cui Southgate si è affidato. Nessuna SORPRESA se non la buona attitudine di RIGGOTT e la grinta di WHEATER.


WBA: su e giù in meno di un anno. Neanche il tempo di festeggiare che è già la volta di riporre le bandiere ed i sogni e riprendere l'ascensore visto che una dura stagione di Championship aspetta la truppa di Mowbray.
Tante DELUSIONI: citiamone due per tutte. CARSON e MEITE', autentici colabrodo nella difesa perforatissima dei "baggies". 
SORPRESE: ZUIVERLOON ha classe e grinta e sarà utile per la Championship se rimarrà. BRUNT prenderà vigore dall'ottimo cammino della sua nazionale ed il francese FORTUNE' ha giocato piuttosto bene; MARTIS ha poco da rimproverarsi e MENSEGUEZ seppur arrivato da poco ha dato l'anima.
CONFERME: il capitano GREENING ed il vice ROBINSON hanno salvato la faccia.




ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA PREMIER CON IL RITORNO IMMEDIATO DEL BIRMINGHAM CITY, QUELLO GRADITO DEL WOLVERHAMPTON, E DEL BURNLEY DOPO PIU' DI TRENT'ANNI DI SOFFERENZE. 
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI...!    




 

  

 

domenica 24 maggio 2009


...PERCHE' AMIAMO IL 

CALCIO BRITANNICO...!





ULTIMA GIORNATA DI PREMIER LEAGUE E CAPIRETE IL PERCHE'...:


ASTON VILLA - NEWCASTLE  1-0  (il Villa, già qualificato per la prossima Europa League non aveva più nulla da chiedere se non un effimero 5°-6° posto da giocarsi con l'Everton mentre i Magpies si giocavano la permanenza)

FULHAM - EVERTON  0-2 (idem come sopra per l'Everton, mentre il Fulham si giocava l'ultimo posto in Europa League)

HULL CITY - MANCHESTER UNITED 0-1 (United già campione e l'Hull impegnato a scampare dalla retrocessione)

SUNDERLAND - CHELSEA  2-3 (Sunderland in lotta per salvare la categoria e Chelsea, già matematicamente terzo, solo per l'onore del secondo posto, ma con una differenza reti di meno 5 dal Liverpool)

WEST HAM - MIDDLESBROUGH  2-1 (Hammers senza più obiettivi, mentre il Boro poteva ancora sperare nel miracolo salvezza)

LIVERPOOL - TOTTENHAM HOTSPURS  3-1 (Reds oramai certi del secondo posto, mentre il Tottenham contendeva l'ultimo posto in Europa League al Fulham)

ECCO PERCHE' AMIAMO LA PREMIER LEAGUE ED I SUOI DERIVATI.

CORRETTEZZA, LEALTA' , IMPEGNO, GIUSTIZIA, PULIZIA...E NONOSTANTE GIRINO UNA BARCA DI STERLINE CHE RENDONO QUESTO CAMPIONATO IL PIU' "IN" DEL GLOBO, L'ARIA PURA CHE SI RESPIRA SUI CAMPI INGLESI E QUALCOSA CHE QUALCHE LATITUDINE PIU' IN BASSO MANCO SANNO CHE SAPORE ABBIA...!!!!!!!!!  
VERO LIGA???...VERO SERIE A???

giovedì 21 maggio 2009



LA RIVOLUZIONE...ARANCIONE!



Storica "prima" dello Shakhtar e del calcio ucraino in Coppa Uefa e dall' avvenuta indipendenza.

Marcelo Moreno in primo piano: paradosso fotografico per un giocatore ai margini della squadra benché il boliviano ex Cruzeiro fosse stato un acquisto piuttosto dispendioso. A sinistra Jadson, a destra Srna con la figlioletta e più defilato si nota anche il timoniere Lucescu.
Sullo sfondo il presidente ucraino Yushchenko, benefiaciario della famosa "Rivoluzione Arancione" di fine 2004.


Brasile 3, Resto del Mondo 0, ovvero Brasile contro Brasile 5-1. Più semplicemente: Shakhtar 2 - Werder Bremen 1. Il succo della gara potrebbe essere condensato in quella fucina di talenti rappresentata dal "Futebol Bailado" che ha solcato il match di mercoledì monopolizzando il 100% delle reti. 5 verdeoro nel "roster" e tutti in campo per quanto riguarda gli ucraini; 2 nel Werder ma il 50% se ne è rimasto nella tribuna del Sukru Saracoglu e, sorridente, ha osservato al naufragio dei compagni condotti con maestria in finale per ampi meriti dello stesso: si parla di Diego Ribas da Cunha. L'assenza, dovuta ad un "giallo" per motivi disciplinari rifilatogli da De Bleeckere nella semifinale di ritorno, era la chiave di volta nello sviluppo di questa finale e tale si è dimostrata alla luce dei fatti.

Nel caldo istanbuliota, lo stadio del Fenerbahce ospita l'ultima edizione della coppa Uefa così denominata, e quindi chiude il cerchio di una storia durata 38 edizioni; una denominazione susseguente alla Coppa delle Fiere e madre della nuova Uefa Europa League (...cambiera poco, a parte i nomi). 
Il catino gialloblu ha tutta l'aria di non essere invaso da orde di tifosi "direttamente interessati", poiché se gli ucraini raggiungono le 7.000 unità, i tedeschi sono ancora meno (4.500 circa). Lo stadio però si riempie ugualmente di "imparziali" tifosi turchi che pendono un pò per Lucescu, che qui ad Istanbul ha allenato sia "Cim Bom" che Besiktas, un pò per il figliol prodigo Mesut Ozil, turco di Germania o tedesco di Turchia, dipende un pò da come la si vuole vedere.
Medina Cantalejo è al canto del Cigno, ma per l'occasione sfoggerà il vestito di Gala disputando una prova impeccabile, molto al di sopra degli standard ai quali ci ha abituato.

Il "Luce" non sorprende né con il modulo, il collaudato 4-2-3-1, né con gli uomini, visto che lo squalificato ceco Hubschman viene rilevato dal polacco Lewandowski, mentre per il resto opta per lo schieramento di tutta la batteria di brasiliani a sua disposizione. Quindi: Pyatov in porta, Srna e Rat terzini di spinta, Kucher (assente per squalifica nella semifinale di ritorno) e Chygrynskyy centrali difensivi. La mediana è sostenuta da Fernandinho e Lewandowski  per l'appunto, Ilsinho ala destra, Willian sulla mancina e Jadson dietro l'unica punta: Luiz Adriano.
Schaaf invece, oltre al menzionato Diego deve fare a meno dell'altro squalificato Hugo Almeida e del colosso difensivo Per Mertesacker infortunatosi proprio nella gara del Volksparkstadion, quella che ha schiuso le porte della finale. Il rombo di centrocampo vede quindi Baumann vertice basso, Niemeyer e Frings mezze ali ed Ozil nelle vesti del Diego di turno; abiti che gli calzeranno piuttosto larghi per tutta la durata dell'incontro. Il resto della squadra è il classico undici con le uniche differenze date dalla presenza di Prodl al fianco di Naldo ed in sostituzione di Mertesacker, e con Rosenberg (sostituto di H. Almeida) a supportare Pizarro. La novità, inattesa anche dall' Uefa, è quindi derivante dall'ingresso dal primo minuto del giovane Niemeyer che viene preferito a Tziolis: scelta che a posteriori il buon Schaaf rimpiangerà non poco.
Dopo qualche istante di studio, la gara si infiamma al quinto, quando un "piatto" di Luiz Adriano dal vertice dell'area grande lambisce il palo destro della porta di Wiese e si spegne sul fondo. La partita sembra inesorabilmente "cadere" nelle mani dei palleggiatori ucraini: il quartetto offensivo sfodera giocate incisive e le incursioni di Rat e Srna sono sorgenti di gioco da cui trarre spunto per le finalizzazioni. Chygrynskyy pare essere il sesto brasiliano in campo: maestria tecnica, senso della posizione e fendenti precisi e secchi tagliano in due il campo e sono volte alla ricerca di un Srna avanzato (o di Ilsinho) oppure tendenti a captare Rat o Willian sulla mancina. Davvero spettacolari, per pulizia d'esecuzione e estrema tassonomicità, i lanci del giovane centrale ucraino che pare avere una calamita nel piede. In mediana, il lavoro oscuro di Fernandinho e Lewandowski soffoca sul nascere le timide iniziative di Niemeyer e Frings, ed Ozil alquanto evanescente, non trova mai lo spunto per meritarsi la palma di sostituto di Diego. Là davanti, sia Rosenberg che il peruviano Pizarro non ottengono palle giocabili dovendosi riciclare in un oscuro compito di rincorsa degli avversari per il recupero della sfera. Bloccate da...De Bleeckere... le fonti di gioco anseatiche, la manovra risulta inceppata anche dal pressing avanzato ed ossessivo proposto dagli uomini in arancione. La difesa invece regge, poggiata su un solido Naldo, ma alla lunga il gioco prodotto da Srna e soci assume le proporzioni del dominio tecnico-tattico, tanto che non è stupefacente che la rete arrivi prima ancora della mezz'ora di gioco. 
25esimo: filtrante di Rat per Luiz Adriano, nessun centrocampista tedesco intercetta, ed anche Prodl cincischia nell'intervenire favorendo così il contatto con la sfera del giovane brasiliano ex Internacional Porto Alegre. Gli si spalanca la meta avversaria e quest'ultimo si presenta solo davanti a Wiese trafiggendolo con un dolce tocco a scavalcare. Rete pregevole e meritata che premia il gioco esercitato dagli ucraini sempre costante, volitivo e alla ricerca del gol. 
Due minuti dopo sempre Luiz Adriano avrebbe la palla del K.O. ma il suo tiro a giro termina alto sopra la barra trasversale. Al 30esimo è Willian a calciare debolmente sulle mani protese di Wiese e quindi al 35esimo ecco giungere improvviso il pareggio in seguito ad un macroscopico errore dello sventurato Pyatov: punizione dal limite che Naldo pare battere innocuamente (mentre il brasiliano dispone di un autentico siluro) ma il portiere dei "minerari" scippa qualche anno di vita al sempreverde Lucescu facendosi scivolare la palla dai guanti in seguito ad una presa insicura. La palla varca la soglia della linea bianca e la gara è riportata in parità. 
4 minuti dopo lo stesso Pyatov, ancora tramortito dalla "gaffe", esce a vuoto su di un traversone prevedibile e deve ringraziare l' imprecisione di Pizarro che di testa manda sul fondo poichè sorpreso dallo svarione.
Lo Shakhtar non perde però il bandolo della matassa e sfiora nuovamennte il vantaggio in seguito ad un missile scagliato da Lewandowski sul quale Wiese compie un intervento spettacolare quanto efficace. Il finale di tempo si chiude con due mischie nell'area piccola dei tedeschi, ma con un pò di concitazione finale si arriva alla pausa.
Il ritorno in campo delle squadre non vede variare il copione di gara e nonostante due occasioni degli ucraini (Wiese respinge una punizione di Jadson; Fernandinho calcia abbondantemente a lato da buona posizione) il Werder non si scrolla di dosso quella strana sensazione di squadra priva di idee e che sia lì ad aspettare che la gara si trascini sino ai supplementari. Una stranezza in una stagione in cui gli uomini di Schaaf hanno spesso e volentieri dettato legge nei campi europei nei quali hanno giocato; la pur gravissima defaillance di Diego non pare giustificare sino in fondo questo atteggiamento così remissivo.
Si arriva all'ultimo quarto d'ora della gara ed Hunt, appena mandato nella mischia, effettua una spizzata col capo su una punizione dalla lunga gittata che costringe all'impresa Pyatov. E' la maggiore occasione avuta dagli anseatici in tutta la gara.
Dopo 93 minuti si chiudono i tempi regolamentari, e dopo aver rifornito il serbatoio dei liquidi necessari si riprende per i restanti 30 di gioco. Nel frattempo Gladkyy ha concesso il riposo al primo dei brasiliani della truppa del presidente-magnate Akhmetov: quel Luiz Adriano che si era illuso di aver indirizzato la gara.

Ancora Shakhtar in pompa magna e dopo 7 minuti di lancette arriva il turno di Wiese nell'emulazione del collega Pyatov: centro rasoterra di un insaziabile Srna e Jadson, colpendo liberamente all'altezza del dischetto, trova l'angolino basso alla destra del "mesciato" Tim; il gol è però frutto del mancato arresto della palla del pur bravo portiere teutonico; la stessa, sfuggente sotto le braccia protese termina la corsa lemme lemme nella rete tedesca. E' un 2-1 legittimo che a questo punto potrebbe definitivamente far pendere la bilancia a favore dello Shakhtar e sancirne il trionfo, ma esattamente come nel primo vantaggio Pyatov pare proprio che voglia dire l'ultima parola in proposito, attentando nuovamente alle coronarie degli ucraini e rischiando la capitolazione ma salvandosi con una parata salva-errore su conclusione di Pizarro. A quel punto, con tutto a favore, l'arioso e veloce gioco ucraino può foraggiarsi delle vistose praterie che dovrebbero aprirsi in seno all'undici in maglia bianco-verde e proprio in uno di questi spazi creatisi, un intelligente lob di Willian starebbe per crocifiggere definitivamente Wiese se la palla non si accomodasse languemente sulla parte superiore delle maglie della rete tedesca. Rimangono quindi 15 minuti di speranza, nei quali un Werder finalmente mordace e disinvolto cerca di rompere la ferrea linea difensiva predisposta da Lucescu, ma prima Ozil e Boenisch e poi soprattutto Tziolis (subentrato a Niemeyer) mancano la stoccata. Lucescu apporta l'ultima correzione sostituendo un malconcio Jadson con il serbo Duljaj (in precedenza aveva cambiato Ilsinho con Gai spostando Fernandinho nel ruolo dell'ex giocatore del San Paolo) e l'impressione che se ne ricava e che gli arancioni stiano troppo sulle loro e la paura di un traguardo storico stia tagliando ossigeno e fosforo a gambe e testa. 
E' una continua ricerca del gioco con il cronometro, pratica che mai aveva accompagnato la squadra arancionera nei primi 105 minuti regolamentari. L'affanno sembra materializzarsi in incubo quando un pallone vagante che giunge da lontano arriva sui piedi di Pizarro; l'andino sfiora lo stesso lo fa terminare in fondo al sacco senza che né Chygrynskyy né Pyatov intervengano. Sugli spalti ucraini gela il sangue nelle vene, ma il pronto fischio di Medina Cantalejo evidenzia una chiarissima spinta dell'ex Chelsea. Il bomber di Brema aiutandosi pesantemente con le braccia impedisce l'intervento ad uno stranito Chygrynskyy, il quale basito non ha neanche la prontezza di protestare ma lo salva il provvidenziale intervento arbitrale. Decisione giusta in un momento topico della gara; Medina C. chiude una carriera che gli ha regalato molto più di quanto il suo valore meritasse con un ultimo fischio azzeccato ed in questa finale ha saputo prendere, praticamente sempre, la decisione corretta.
Due lunghi minuti di agonia per il Werder e di trepidazione per lo Shakhtar e poi la meritata festa arancione può esplodere sotto il cielo di Turchia. Una vittoria storica di una compagine che, costruita nel tempo grazie agli ingenti investimenti del proprio presidente Akhmetov, ha saputo cogliere l'attimo dopo una cavalcata imponente che l'ha vista superare in sequenza grossi calibri come Tottenham, CSKA Mosca, Marsiglia, gli storici rivali della Dynamo Kyiv per poi giungere all'atto finale contro una squadra che aveva deliziato nell'arco del torneo, ma che è mancata fragorosamente all'atto finale, sebbene le giustificazioni non manchino ad iniziare dalle assenze di Hugo Almeida e Mertesacker per proseguire con quella di Diego che, giocherellone e sorridentissimo dalla tribuna, ha assistito impotente alla disfatta della propria squadra. Incurante dell'evento, ha poi concesso un'intervista all inviato de " La 7" (Bruno Vesica) nella quale dichiarava che i pochi dettagli necessari alla finalizzazione del proprio contratto con la sua nuova squadra erano praticamente risolti, diceva che si sarebbe atteso una grande prossima stagione e poche ore dopo la finale giurava amore eterno ai colori bianconeri in barba al buon gusto, alla morale e alle...lacrime di quella tifosa tedesca, ripetutamente inquadrata dalla regia internazionale, che si è sciroppata 2485 chilometri per andare a vedere la propria squadra del cuore...!
...ECCO...: ...E' DI CUORE CHE SI PARLA...!!! 

PAGELLE:
 
SHAKHTAR

PYATOV 4,5, SRNA 7,5, KUCHER 6, CHYGRYNSKYY 8, RAT 7, FERNANDINHO 6,5, LEWANDOWSKI 6, ILSINHO 6,5, JADSON 6,5, WILLIAN 6,5, LUIZ ADRIANO 7.
Subentrati: GLADKYY 5, GAI 6, DULJAJ S.V.


WERDER 

WIESE 6, FRITZ 6, PRODL 5, NALDO 7, BOENISCH 5,5, BAUMANN 5,5, FRINGS 6, NIEMEYER 4, OZIL 3, ROSENBERG 5, PIZARRO 5.
Subentrati: HUNT 6, PASANEN 5,5, TZIOLIS 6,5      
    

lunedì 18 maggio 2009



L' ULTIMO TRENO PER
 
IL PARADISO!

Alcuni tornei nazionali già conclusisi, altri che sono in dirittura d'arrivo. E le sorprese non mancano. Breve analisi dei campionati ancora in corso compresi entro le prime 15 posizioni del ranking secondo il coefficiente Uefa.



Giocatori dello Standard in festa e Rorys Aragon, il portiere ecuadoreno della squadra, portato in trionfo: lo saranno anche al termine dello spettacolare duello con l'Anderlecht che in settimana assegnerà il titolo belga ??




Dei 5 campionati "top level", tre di loro proprio in questo sabato hanno visto la loro logica conclusione. In Premier, l' X tra United ed Arsenal è servito per schiudere le porte ad un nuovo successo dei mancuniani nella Barclay's Premier League, seguito in serata dalle definizioni della Liga e della Serie A, che vedendo capitolare il Madrid ed il Milan (uniche ipotetiche inseguitrici rimaste) hanno sigillato i rispettivi campionati e le "Regine", alle quali è stato recapitato un titolo nell'aria già da molto, hanno osservato il tutto comodamente ed oziosamente di fronte alla tv.
Tre scudetti assegnati matematicamente in poche ore, ma il furore emotivo dell'Europa calcistica non risiedeva certo in questi paesi.

Infatti gli altri due stati dei tornei "elite", ossia Germania e Francia, hanno avuto un'annata spettacolare e la parola fine si dovrà ancora scrivere in un tumulto di trepidazioni e di sudori freddi.
La Bundesliga ha mantenuto un poker di pretendenti ad appena 90 minuti dal termine vedendo svanire le possibilità dell'Amburgo solamente in vista del traguardo, altrimenti sarebbero state 5 sorelle a giocarsi lo scettro sino all'ultima goccia di sangue. Neanche la stagione 2006-07 quella del "triello" Stoccarda, Schalke e Werder, ha avuto un epilogo così serrato.
Al Wolfsburg mancherebbe un punticino da fare in casa contro un Werder oramai lontano da velleità di classifica, concentrato per la finale della DFB Pokal che giocherà il 30 maggio contro il Bayer Leverkusen, e reduce dalla finale Uefa di questo mercoledì. E' vero che i ricordi del match di coppa di Germania di quest'anno non sono così piacevoli per i "lupi", è anche vero però che nella città della Volkswagen si sta scrivendo la storia e pensare ad un Werder assatanato pare cosa piuttosto improbabile anche in virtù del fatto che in lizza ci sono acerrimi nemici come Bayern e Stoccarda, avversari abituali dei quartieri alti della Bundesliga. L' abbondante dote di reti (+7) sulla seconda (il Bayern) è sufficiente agli uomini di Magath (ancora per poco) per non dannarsi l'anima nella ricerca del successo pieno. 2 punti sotto, Bayern e Stoccarda potrebbero annullarsi nel tentativo di strappare i 3 punti a tutto beneficio di un Hertha (3 sotto) impegnato però nel catino di Karlsruhe nel quale la squadra di casa tenterà di scampare alla retrocessione diretta puntando al terzultimo posto e quindi al play out da giocarsi con la terza della Zweite Liga.
Insomma: in palio non solo un titolo che sembra aver preso la strada di Wofsburg ma anche i residui 2 posti Champions in 90 minuti che si preannunciano da brividi.

La Ligue 1 ha visto giusto ieri sera la rovinosa caduta casalinga dell' O.M. contro i nemici del Lione, riducendo al lumicino le chances dei "phoceens". Sino a qualche giornata fa vi era una bagarre che coinvolgeva sino a 7 squadre (PSG, Tolosa, Lilla e Rennes) poi, man mano che le giornate si sono assottigliate, sono rimaste in 4 (Bordeaux Marsiglia, Lione e PSG) da cui sono emerse Bordeaux e Marsiglia per il rush finale. La nota di colore è data dal fatto che dopo ben 7 anni il titolo cambiera di proprietà. O torna in Gironda da dove manca dal 1998-99, oppure riandrà a Marsiglia dopo una lontananza di 17 stagioni. Calendario alla mano solo gli uomini di Blanc possono perdere il trofeo in questi 180 minuti rimanenti.
Ospitano un Monaco oramai privo di stimoli e vanno a Caen dove invece si lotta per la salvezza mentre i provenzali si sposteranno prima a Nancy (altra squadra che non ha più nulla da chiedere) per poi attendere un Rennes bruciato dalla finale di Coppa di Francia persa e affamato di quinto posto, utile per rientrare nella prossima Uefa Europa League. 3 lunghezze di vantaggio sono un capitale immenso a due giri dal termine.

Appena ricominciato il campionato russo , quello ucraino ha sancito il ritorno al successo della Dynamo Kyiv nell'eterno duello contro lo Shakhtar; arancioni peraltro piuttosto distratti dalle vicende Uefa e mai attivi sul piano interno tanto che la maggiore rivale della stagione per quasi tutta la durata del torneo è stata il Metalist Kharkiv.
 
Se l'Olanda ha visto lo storico bis dell'AZ in una stagione pressoché dominata e mostrando un calcio scintillante, il campionato romeno di quest'anno potrebbe regalare una primizia epocale. L' Unirea Urziceni, piccola entità capitanata da Dan Petrescu e rappresentante un centro di appena 17 mila anime è ad un soffio (2 punticini) dal Dinamo Bucarest a tre giornate dalla fine. Uscita di scena proprio sabato sera l'ultima candidata in ordine di tempo, quel Fc Timisoara che ha dovuto combattere anche con la penalizzazione di 6 punti inflitti dalla federazione e che prima dello scontro diretto di sabato contro i dinamovisti (perso per 3-1) sarebbe stato in testa. Stando al calendario e ai 2 punti d'avanzo, il Dinamo possiede la prima chance visto che l' Urziceni dovrà andare a Timosoara nella giornata 33 per poi chiudere in casa con la Steaua, storica rivale del Dinamo e che potrebbe anche essere propensa a far sì che il titolo prenda la strada di Urziceni del grande ex Petrescu del general manager Meme Stoica scudiero di Becali ai tempi quando i due andavano d'amore e d'accordo alla Steaua. Anche perché lo snodo fondamentale potrebbe essere proprio domenica prossima quando alle 20.30 ore romene si affronteranno la prima contro la seconda nel minuscolo stadio "Tineretului" di Urziceni. Se i "cainii" (cani) vincessero la pratica scudetto sarebbe già archiviata a 180 minuti dalla fine.
 
Se il Portogallo ha sancito per l'ennesima volta lo strapotere del Porto, un altro campionato ancora in bilico è quello turco che vede lottare per la prima volta per il titolo una compagine senza pedigree, ma anche un'assoluta certezza di questa stagione; quel Sivasspor che già lo scorso anno realizzo l'impresa di finire al quarto posto (a parità di punti con la terza e la seconda) dopo aver seriamente lottato anche per il secondo gradine del podio qualificativo alla Champions League e facente seguito all' ottavo posto della stagione precedente ed al settimo del debutto nella Super Lig (2005-06). Una progressione costante che potrebbe culminare già quest'anno con il sollevamento del trofeo. Il Galatasaray, ferreo rivale cittadino del Besiktas, dovrebbe fare l'arbitro del torneo visto che deve affrontare entrambe le formazioni, sia Sivasspor che Besiktas, quest'ultima alla guida del tabellone turco con due lunghezze di margine sugli anatolici. Come in Romania dunque, una grande ed inattesa sorpresa anche nel paese ottomano, mentre nella vicina Grecia da oramai 5 stagioni nessuna variazione è da registrare. L'Olympiacos si è quindi aggiudicato nuovamente il titolo lasciando a bocca asciutta le rivali. 

In Scozia la 38esima ed ultima giornata di un format davvero bizzarro proclamerà la vincitrice dell'infinita sfida tra i cattolici del Celtic ed i protestanti dei Rangers. Celtic ospitante l'Hearts  già sicuro del terzo posto, e Rangers a far visita al Dundee United ancora in corsa per un posto in Europa League con l'Aberdeen alle calcagne. 

Il torneo belga avrà invece una coda riccamente sugosa. Anderlecht e Standard Liegi hanno terminato le 34 gare coi medesimi punti e lo stesso numero di vittorie; non tenendosi in conto la differenza reti (invero esigua: un + 5 per i biancomalva) lo scenario auspicato da tutti avrà luogo in un doppio confronto al cardiopalma. Eccellente finale di stagione per un campionato che negli ultimi anni ha vissuto un pò in sordina a causa delle magre figure europee dei propri club, ma che proprio da questo fantastico doppio spareggio potrebbe essere rilanciato per un futuro più consono alla storia calcistica di questo paese. Tutti pronti quindi, giovedì 21 e domenica 24, per 180 minuti (se basteranno...) di artiglieria. 

Chiudiamo la carrellata dei primi 15 campionati del Ranking Uefa con la Svizzera. Due turni al termine anche nella maratona  elvetica nella quale Zurigo e Basilea sono ancora in vita, con gli zurighesi in vantaggio di un punto che potrebbe essere sufficiente per reimpossessarsi del titolo dopo appena un anno di digiuno.  V'è una situazione similare alla Turchia in quanto una squadra sarà l'ago della bilancia delle due tornate finali; quel Grasshoppers, eterno rivale cittadino dello Zurigo (proprio come il Galatasaray lo è per il Besiktas) e avversario sia dei concittadini che del Basilea.

I tanti tifosi europei coinvolti dovranno sospirare e trattenere il respiro ancora per qualche manciata di minuti e poi finalmente sapranno se avranno meritato il...paradiso...!