martedì 28 aprile 2009


HIDDINK METTE IL CHELSEA

 IN...GUARDIOLA!


Il tecnico olandese costruisce una gara di difesa anche se negli ultimi 100 metri rischia di saltare il congegno fino ad allora sapientemente preparato dal selezionatore della nazionale russa.


Emblematica immagine di Messi, guardato a vista ed imbrigliato per tutta la gara.



Barcellona-Chelsea prometteva mari e monti, ma al tirar delle somme la partita si chiude ricalcando il copione visto già dopo pochi minuti di gara. Un Chelsea organizzatissimo nella fase distruttiva e perfettamente a suo agio nel chiudere spazi privando di fonti il classico gioco azulgrana che, mortificato dalla perizia tattica degli uomini di Hiddink, finisce per impoverirsi nella manovra cosicché i padroni di casa si affidano per lo più a stucchevoli tiri dalla distanza per battere un insuperabile Cech. Il motore del Barca è costretto ad andare sotto giri come non è abituato dagli " sparring partner " che settimanalmente le propina questa disarmante Liga 2008-09.
Al primo vero grandissimo banco di prova (non che Lione e Bayern fossero passeggiate, ma gli inglesi sono tutt'altra cosa) quindi, la squadra di Pep Guardiola sbanda dai consueti binari offrendo una prova tutta impegno ma poca sostanza.
Il finale di gara riabiliterà il Barcellona "liguero" che nel recupero 
(5 minuti: peraltro davvero inconsistenti visti i "cataclismi" accaduti nella ripresa) va un paio di volte vicinissima al successo, ma prima Bojan Krkic riconferma ancora una volta (se ce ne fosse bisogno) tutti i suoi limiti di personalità, alzando incredibilmente di testa sopra la traversa e da due passi un perfetto traversone di uno scatenato D.Alves, e due minuti dopo Hleb, a tu per tu con un ottimo Cech si fa ammaliare dal ceco che in disperata uscita bassa chiude pregevolmente in corner il tentativo del bielorusso, peraltro agevolato da Ballack incredibilmente a terra in area e che tiene in gioco l'azione blaugrana dipanatasi dalla metacampo ( il Barcellona è la seconda volta che non ferma l'azione con un giocatore londinese accidentato in area...). Prima di questa fiammata finale c'erano state solo due occasionissime per parte: una per il Chelsea alla fine del primo tempo con Drogba solo e centrale davanti a Victor Valdés sfruttante un grossolano svarione in appoggio di uno sfortunato Marquez (uscirà nella ripresa per un infortunio al ginocchio procurato senza "aiuti" avversari) ma si fa ipnotizzare dal catalano per due volte e al 70° Eto'o che dopo una cavalcata solitaria da centrocampo, in una delle poche leziosità e dei rarissimi sbilanciamenti tattici del Chelsea, colto con la difesa alta, nonostante sia ostacolato da un superbo Alex, dribbla il verdeoro per poi colpire Cech in uscita disperata. Nella cronaca si dovrebbe conteggiare anche una strattonata di Bosingwa in area di rigore su Henry, episodio piuttosto dubbio accaduto nella ripresa, ed un offside inesistente fischiato ad Eto'o nel primo tempo mentre il camerunense se ne stava andando solo soletto verso Cech.
Il resto della contesa è stato un dominio catalano pressoché sterile che ha portato a qualche tiro velleitario dalla distanza e tanta pressione esercitata sulla difesa londinese. Terza linea che anche grazie ad un centrocampo votato al grande sacrificio ed alla enorme efficacia, ha disinnescato in partenza le armi spagnole.
Chlesea molto stretto e pronto a ripiegare in massa, accerchiando anche con quattro uomini i fornitori di gioco blaugrana: Xavi, Iniesta e Messi.
Le tipiche imbucate centrali dei tre talentissimi di Guardiola sono state previste in anticipo dai centrali in maglietta gialla, sempre tempisti nell' accorciare con grande spirito di abnegazione e aiutati dal raggruppamento dei due terzini e dal retrocedere dei vari Ballack, Mikel in prima battuta ma anche di Lampard ed Essien, sempre molto compatti nel non perdere le misure a centrocampo.
Come a Tokio nell'ora di punta, la tanto attesa "Pulce" è sparita nel groviglio di maglie gialle, attirata in un imbuto insieme alle altre due " basi catalane di sviluppo di gioco ed idee " : Iniesta e Xavi hanno sì scambiato di prima e cucito il gioco, ma mai è scoccata la scintilla che potesse incendiare le frecce offensive e lo stadio zeppo di tifosi.
Il 4-2-3-1 del " Mago " olandese ha però sacrificato le enormi risorse di un Drogba comunque in palla e con lo spirito giusto per lottare su ogni sfera, ma onestamente nessun' altra tattica sarebbe stata più efficace. L'ivoriano, tanto solo lì davanti, si è comunque reso protagonista di qualche spunto personale, tenendo su la squadra quando ha potuto e assecondato da un Malouda che in alcuni frangenti della gara ha ricordato la versione dei tempi migliori: quelli lionesi. Il francese ha saputo incidere sulla corsia di sinistra sfruttando le falle aperte dalla spregiudicatezza di un Daniel Alves peraltro devastante nelle discese offensive. Il sipario ha poi pensato di farlo calare proprio l' ultimo uomo della trincea predisposta dal selezionatore russo: un Cech superlativo ha infatti impedito che i sogni blaugrana prendessero corpo. Quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto, e a parte un piccolo svarione in un'uscita aerea nei primi minuti di gara, ha parato quattro tiri degli spagnoli compiendo pure due miracoli su Eto'o e Hleb ed effettuando una serie di altri interventi risolutori in area di rigore oltre ad infondere fiducia e garanzie alla squadra.
Il Barcellona, stordito dall' assenza di occasioni, si è perso anzitempo per strada e man mano che i minuti scorrevano la squadra di Guardiola perdeva le abituali certezze; per la prima volta in questa stagione l'undici del presidente Laporta ha capito cosa volesse significare il termine impotenza. Le goleade della Liga e contro Lione e Bayern nei turni precedenti sono state un lontano ricordo in una serata che rimarrà stampata nei manuali mondiali di tattica difensiva.
Il Chelsea è riuscito a spegnere la luce ad un Barca sin qui debordante sia in campionato che in Europa, soffrendo il giusto, limitando completamente stelle quali Messi, Xavi ed Iniesta e arginando quasi totalmente i due "blacks" del tridente offensivo, Henry ed Eto'o. Il tutto pur affrontando una squadra al completo, mentre i Blues potevano invocare le defezioni del terzino sinistro titolare Ashley Cole (rimpiazzato da Bosingwa), del lungodegente Joe Cole, di Deco (benché con Hiddink non corra buon sangue) e del centrale Ricardo Carvalho, anche se Alex oltre ad essere un fenomeno come sempre (è un mio pallino, mi perdonerete l'aggettivo) questa sera è stato gigantesco in tutti i sensi.
In sostanza: Hiddink ha dato una bella lezione di contenimento tattico ad un avversario che di suo è straripante e se non arginato a dovere rischia di tracimare come ben sanno tutte le squadre inondate dal gioco di questo Barcellona.
Il ritorno però potrebbe essere un'altra storia, il Chelsea dovrà pur fare qualche mossa e non vorrei che qualcuno mettesse una..."Pulce" nell'orecchio del "Santone" venuto dalla terra dei tulipani: "Pulce" che potrebbe rivelarsi piuttosto fastidiosa...! 

PAGELLE:

BARCELLONA: 4-3-3

VICTOR VALDES: 6,5
D.ALVES: 7,5 - MARQUEZ: 5 (PUYOL: S.V.) - PIQUE': 5 - ABIDAL 6
XAVI: 6 - YAYA TOURE: 6 - INIESTA: 6,5
MESSI: 5,5 - ETO'O: 6,5 (KRKIC : 5) - HENRY: 6,5 ( HLEB: 6)

CHELSEA: 4-2-3-1

CECH: 7,5 
IVANOVIC: 7 - TERRY: 8 - ALEX: 8 - BOSINGWA: 7
BALLACK: 6 (ANELKA: S.V.) - MIKEL: 6,5
ESSIEN: 6,5- LAMPARD: 5,5 (BELLETTI: 6) - MALOUDA: 6,5
DROGBA: 6,5 

 
  

 

2 commenti:

The Chosen One ha detto...

Hiddink è come al solito un mago nel non far giocare gli altri e la partita di ieri sera ha mostrato la sua netta superiorità rispetto a Guardiola che non ha saputo trovare niente di nuovo per aggirare l'asfissiante catenaccio dell'olandese.
Mi ha deluso Messi, da cui mi sarei aspettato qualcosa in più, ma non può sempre fare la differenza (come farà al ritorno, ne sono certo).
L'azione straripante di Eto'o nel secondo tempo a mio avviso è un campanello d'allarme per Hiddink visto che al ritorno dovranno per forza vincere e quandi sbilanciarsi.
Se lasceranno campo a Eto'o e soprattutto Messi il gol lo prenderanno di sicuro.
Vedo comunque favorito il Barcellona in ottica finale perchè ritengo abbia più giocatori in grado di spostare gli equilibri mentre il Chelsea è una squadra solida, ma abbastanza statica.

Secondo te chi delle 2 vedremo a Roma???

Ciao

Vojvoda ha detto...

Che Hiddink sia oramai un "Santone" delle panchine questo è assodato da tempo.
Guardiola è un ottimo giovane tecnico che ieri può non aver trovato le contromisure però rimane il tecnico della squadra più spettacolare, redditizia e vincente (sino ad ora) della stagione in corso.
Messi ieri è stato annullato da Bosingwa, ma come sostieni anche tu, credo che al ritorno il Barcellona possa non patire l'effetto trasferta e giocando come sa può mettersi in tasca la qualificazione.
E' semplicemente la squadra più attrezzata dell'intero continente, ha una chiara fisionomia di gioco che attua anche fuori dalle mura amiche e talmente tante soluzioni offensive che sarà davvero un miracolo se il Chelsea riuscirà a strappare la finale.
Io mi auguro sempre che la speranza di vedere una finale tra Chelsea ed Arsenal si avveri, due squadre inglesi ancora a digiuno di vittorie nella Coppa Campioni, ma la testa mi dice Barca.
Ciao;-)