venerdì 11 giugno 2010


DIECI PIU' DUE= UNO


A poche ore dal calcio d'inizio dei mondiali passiamo in rassegna le dieci potenziali candidate al titolo più due outsider di lusso. Dodici, ma solo una alzerà la coppa.





SPAGNA: favorita numero uno, anzi unica favorita se proprio vogliamo dirla tutta. Alzi la mano chi trova una squadra che giochi meglio, più amalgamata e con un 23 di così alto livello. Scaramanzie a parte, è l'ora di sfatare tabù ed inganni che la storia del pallone ha riservato a questa gloriosa nazionale. Rigori, arbitri, gomitate con sangue, pali e traverse ora basta, fatevi da parte e lasciate spazio all'incedere sontuoso dell' "Invencible Armada", squadra che può permettersi 3 portieri extra lusso e di lasciarne a casa altrettanti, squadra che a centrocampo vendemmia gioia di vivere con una dozzina di funamboli (tra convocati e convocabili) e che davanti morde come un crotalo. Del Bosque ha selezionato come meglio non poteva e se Senna poteva lasciarsi preferire a Javi Martinez per il resto chi è rimasto a casa non può imprecare contro ostracismi vari. Vero è che gente come Palop, Diego Lopez, Arteta, Cazorla, Guiza, Iraola, Pablo Hernandez, Joaquin entrerebbe di diritto nelle rose di molte delle altre candidate, però la completezza e organicità delle scelte del "baffone" non ammettono repliche di sorta. Girone da vincere, poi incrocio insidiosissimo negli ottavi: dopo quella gara si capiranno mille cose.

OLANDA: seconda favorita d'obbligo. Noblesse oblige. Robben, Van persie, Sneijder, Van der Vaart, Elia, Kuijt, Afellay..., bastano?? Un concentrato di talento che gli Harlem Globe Trotters impallidirebbero. Nelle amichevoli ha macellato avversari, nel girone di qualificazione 8 vittorie su 8. Cruccio in porta con l'abbandono di Van der Sar, qualche discrasia strutturale nella terza linea ma le due dighe di centrocampo deputate a ringhiare, De Jong e Van Bommel sono di denominazione d'origine controllata. Rimasti a casa il vecchio leone Van Nistelrooy, il talento di Bakkal e Beerens, l'apatia di Emanuelson, la freschezza del trio Feyenoord Fer, Biseswar, Wijnaldum, la geometria di Mendes da Silva, la forma stagionale di Loovens e Brama, l'irruenza di Drenthe. Oddio, dimenticavo: che non si arrivi ai rigori e che non ci si guardi troppo allo specchio e se non succederà arrivederci alla finale dell' undici luglio per sfatare una maledizione.


BRASILE: nonostante le cervellotiche convocazioni del "Cucciolo" il Brasile entra come terza favorita. Kleberson, Felipe Melo, Julio Baptista a centrocampo sono un insulto per i 200 rimasti a casa. Doni in porta vive di gratitudini ma Fabio, Bruno, Victor, Felipe, Diego Alves, Julio Sergio che ci stanno a parare a fare? Gilberto a sinistra è l'ultimo mostro partorito dall' italo-tedesco Dunga. Juan, Andrè Santos, Marcelo, Leo, Filipe Luis sono a revisione per la sostituzione del fegato. Il Brasile rischia di essere la favorita che esce subito subito, prima ancora che ci si inizi a divertire. Motivi? Due. Uno dettato dal girone, secondo perché tutta la batteria di giocatori dal centrocampo in su in questa stagione ha profondamente e compiutamente deluso in tutte le sperdute lande nelle quali ha giocato. Nomi? Eccoli: Kakà, Robinho, Luis Fabiano, Nilmar, Felipe Melo, Josuè, Elano, Julio Baptista. Salvi solo in parte Grafite (io stravedo per lui, perdonatemi), Gilberto Silva (doppietta, coppa, campionato in Grecia) e Ramires (non certo il più brillante di un Benfica scintillante). Si saranno risparmiati per il mondiale? Intanto Neymar, Paulo Henrique Ganso, André, Leo, Dentinho, Dagoberto, Hernanes, Richarlyson, Miranda, Diego Souza, Cleiton Xavier, Sandro, Andrezinho, Juan, Leo Moura, Douglas Costa, Jadson, Fernandinho, Ilsinho, Gerson Magrao, Leandro Almeida, Maicosuel, Renato Augusto, Carlos Eduardo, Naldo, Alex Costa, Alex Meschini, Alex de Souza, Andrè Santos, Cristian, Filipe Luis, Marcelo, Alexandre Pato, Ronaldinho, Hulk altri ancora più i portieri citati se ne staranno a sorseggiare un boccale ghiacciato di Brahma (portata dal Brasile) sulle spiagge delle isolette dell'oceano indiano che tanti calciatori attirano. In bocca al lupo per chi ha puntato soldoni sul Brasile vincitore!


INGHILTERRA: sfidare il mondo senza un portiere. Ecco quello che si prefigge l'Inghilterra di Sir Fabio per accarezzare il sogno di bissare la coppa casalinga del 1966. James sarebbe anche un buon portiere se non sbagliasse. Tra Hart e Green ci vuole cuore (Heart per la verità) per non rimanere al verde anche stavolta. Rio, il fiume più ricco al mondo, è rimasto a casa per un infortunio che sta accompagnando sentitamente il suo finale di carriera, Beckham aveva già lasciato la barca da tempo come Bridge, ma per motivi opposti. Ci aggrappiamo a Roooonaldo e alla sua spalla, ad un centrocampo di qualità e all'acqua santa. A casa Ashley Young ed Agbonlahor per via della stagione sottotono con il Villa (ma è un grave errore), at home il giovane portento Adam Johnson e l'ala che fu Walcott, a casa Huddlestone (incomprensibile) e qualche altro. Girone abbordabile, a differenza di quello delle qualificazioni trionfalmente vinto, poi insidie già dagli ottavi.


ARGENTINA: il suicidio di uno stato. Maradona è in grado di paralizzare una nazione dalle grandi prospettive più di quanto il vulcano islandese paralizzò l'Europa poco tempo fa. Scelte di naso con colpi di scena più che nei film di Stanley Kubrick. Nonostante la statura il Pibe ci ha abituato a colpi di testa letali per tutti. L'Argentina è l'unica nazionale nella quale i 23 che sono rimasti a casa sono più forti dei 23 condotti al macello in Sudafrica. Lucho Gonzales, Lisandro Lopez, Riquelme, Cambiasso, Banega, Gaitan, Zanetti, Aimar, Saviola, D'Alessandro, Ansaldi, Perotti, Gonzalo Rodriguez, Lavezzi, Zarate, Bergessio. E se molti di questi sarebbero stati doppioni dei magnifici cinque (Messi, Aguero, Tevez, Higuain, Milito), trovare un posto in più (Lisandro Lopez magari) lasciando a casa Martin "El Loco" Palermo sarebbe stato un atto di riconoscenza dovuto alla seleccion e di non riconoscenza a chi pur avendo praticamente fatto staccare il pass all'albiceleste, ha quasi trentasette primavere sul groppone. Bolatti, Veron e Garcè dentro lasciano poi letteralmente ghiacciati, senza speranze, senza illusioni di veder rinsavire un intero staff in preda a deliri schizofrenici. Se l'Argentina porterà a casa il mondiale non mi si venga più ad insinuare che i tecnici nel calcio contino più dello 0.5 %. Fatti tutti questi debiti preamboli, la nazionale argentina ha comunque carente in tutti e tre i guardameta e in una difesa statica e priva (nei potenziali titolari) di terzini di ruolo.


GERMANIA: i tedeschi si posizionano al sesto posto nella griglia perché la lucentezza di tutte le amichevoli premondiali disputate non può essere sono un abbaglio pre estivo. Gioco, velocità nell'eseguirlo, forze fresche e un far fronte agli infortuni in maniera efficace mi fa rivalutare questa banda di ragazzini che ha rifornito la Germania a livello giovanile negli ultimi due anni come non mai (Europei under 17, 19, e 21). Out per infortuni Ballack, Westermann, Adler, Trasch, Rolfes, out per scelte tecniche gentner, Riether, Hummels, Schaefer, Beck, Kuranyi. Loew si affida a sei ancora in età da under 21, a tre 1987, a un 1986, a tre 1985 ed a quattro 1984: un asilo nido insomma...
Portieri forti, nonostante l'assenza di Adler (e quella ben più dolorosa di Enke), difesa da registrare al centro e a rischio folate di vento e velocità, centrocampo flessibile e tanto, tanto movimento davanti dove Ozil e Marin (i due Werder) pare cogliano prendersi tutta per loro la scena mondiale.


FRANCIA: Domenech o no, prima di dare la Francia per spacciata ci penserei non una e nemmeno due, ma almeno tre volte. Non più Zidane, Henry che manda in campo il cugino della Guadalupa, Ribery alle prese con le donnacce, Benzema lasciato a riflettere su ragazzine (vedi Ribery) e Madrid, Ben Arfa dimenticato colpevolmente (come Nasri), Lassana Diarra ammalatosi e Moussa Sissoko al quale non è stata data la chance. Difesa che ha dimenticato nell'Esagono Fanni, Rami, Escudé e Cissokho ma in quanto a talento la Francia è pur sempre la Francia. Detto che in porta non ci sono fenomeni e Lloris è tutto fuorché un grande portiere (Mandanda ha fisico da vendere e tecnica da comprare), per il resto il tecnico più antipatico del secolo e che si farà da parte dopo i mondiali, potrà contare su una squadra che parte a fari spenti, e rotti, aggiungerei io. La mano galeotta di Henry che ha qualificato (ma non che senza la mano l'Irlanda sarebbe arrivata ai mondiali, visto che c'erano comunque i rigori: a meno che i profeti pro Irlanda non sapessero già lo sviluppo dei medesimi...) i transalpini costerà a livello di immagine, ma appena Malouda, Gourcuff e Ribery delizieranno la platea tutto sarà presto finito nel capitolo oblio.


PORTOGALLO: come non mettere i lusitani del Ronaldo vero tra i favoriti, in fondo ma tra quelli. Peccato che il mosaico di Queiroz abbia perso, cammin facendo, gente del valore assoluto come Bosingwa e Nani e che lo stesso non abbia portato con se fior di centrocampisti come Joao Moutinho e Manelele (Manuel Fernandes) ma il recupero fisico in extremis del violento campione Pepe è garanzia in una difesa che può già contare con gente al top nel ruolo come Bruno Alves, Ricardo Carvalho (Fernando Meira uscito dal giro). Un centrocampo un po' troppo lineare e muscolare (Raul Meireles, Pedro Mendes, Miguel Veloso, Tiago) e un attacco che ha trovato il fromboliere nel brasiliano Liedson accompagnato da trequartisti ed ali di tutto rispetto (Danny, Simao, Deco). Uscire dal girone sarà comunque un'impresa, poi c'è la...SPAGNA, forse!


ITALIA: si è ritornati ai primi anni ottanta quando il Partito Comunista era al suo massimo storico e Berlinguer era l'icona degli operai. Una squadra di metalmeccanici nella quale è proibito dalla costituzione (anche quella materna) distillare classe e una nazione-nazionale che per trovare un dribblatore è dovuta andare a scovare uno sconosciuto argentino nel campionato messicano e naturalizzarlo in fretta e furia. 60 milioni di abitanti e talenti filtrati col contagocce manco si fosse nel periodo della "grande depressione" del 1929. Tre con qualità lasciati a fare la muffa a casa (Balotelli, Cassano e l'infortunato Miccoli), due che vivono dell'ostracismo, del provincialismo e dell'ottusità del C.T. che non chiama gente che gioca all'estero (Rossi e Diamanti), quindi a sorreggere le speranze azzurre è rimasta solo la cabala e il girone (il più comodo): 1-1 con la Svizzera nelle amichevoli premondiali del 1982 e del 2006. Un paese di scaramantici e scommettitori ha già trovato l'ancora cui aggrapparsi (oltre a Buffon).


COSTA D'AVORIO: per talento superiore ad altre ma Africa è Africa cari amisci (come direbbe Altafini). In più c'è Eriksson e se due indizi fanno una prova allora mi sa che anche per questa volta dovremmo accontentarci di vedere sfilare gli Elefanti per tornare nella riserva in un batter d'occhio. Drogba giocherà pure col braccio rotto e questo è il terzo indizio che dovrebbe mettere la pietra tombale sulle speranze (altrimenti legittime) ivoriane di issarsi tra le prime 4 del mondo. Tolto il portiere non manca nulla, forse qualche ricambio, ma 15-16 giocatori sono top class nei rispettivi ruoli. L'attacco può essere micidiale (Kalou, A.K Keita, Gervinho, Drogba) per tutti...


SERBIA: prima delle due outsider di lusso. Difesa da sogno, forse la migliore della rassegna nei quattro titolari (Ivanovic-Subotic-Vidic-Kolarov), portiere tra i più scadenti del mondiale, centrocampo più robusto che qualitativo (ma Jovanovic non si scambia con nessuno per classe) e con ricambi adeguati, attacco ridotto all'osso e senza troppo talento. serviranno i cross di Krasic per i 202 centimetri di Zigic o le incursioni di Stankovic e/o Kacar, Kuzmanovic, Ninkovic, il giovane Petrovic sempre che Milijas non faccia solo un ruolo di copertura.


CAMERUN: Le Guen ha in mano un gioiellino, forgiato quasi esclusivamente da lui ma non so se si renda conto che questa squadra ha potenziali per andare molto avanti (visto anche girone e accoppiamenti futuribili) a patto che con una mossa coraggiosa metta da parte alcuni senatori oramai inabili per questi livelli. Ottime tante scelte, come quelle di naturalizzare Matip e Choupo Moting (tedeschi-cemerunensi), Bassong e Bong (quest'ultimo nato in Camerun) che vanno a rinverdire una rosa composta già da elementi di spicco in ogni settore: Kameni, N'Koulou, Assou-Ekotto, Chedjou, M'Bia, Emana, Makoun, Enoh, Alexandre Song. In attacco non solo Eto'o, ma anche Webo positivo a Maiorca, Idrissou fisico e tecnico allo stesso tempo. Insomma, se Le Guen eviterà di fidarsi dei vecchietti Rigobert Song e Geremi Njitap e dara spazio alla linea verde ne vedremo delle belle e chi si parerà di fronte ai Leoni rischia di non avere un bel ricordo.

10 commenti:

Giuliano Adaglio ha detto...

Ottima analisi Luca, solo qualche appunto. Pur condividendo le tue perplessità sulle scelte dei vari tecnici, non mi concentrerei sugli assenti. In sede di pronostico conta esclusivamente il valore degli uomini presenti in Sudafrica, al netto dei tagli operati dai Ct e dagli infortuni. In questo senso la Costa d'Avorio, una delle mie "favorite" (nel senso di preferite più che di potenziali vincitrici), con Drogba a mezzo servizio perde gran parte del suo potenziale. Peccato, perché se c'era un'occasione per un'africana di far bene a un Mondiale era proprio questa, per tutta una serie di ragioni. Il Camerun non lo vedo altrettanto competitivo: il girone dei Leoni è abbordabile, ma già un'ottavo contro l'Italia mi sembra proibitivo, peggio che mai un quarto contro la Spagna. Tornando alle scelte dei tecnici: quelle di Maradona paiono cervellotiche, ma per l'attacco con quei 5 non c'è spazio per i rimpianti. Chiaro, Cambiasso e Zanetti erano da portare, ma da lì a dire che i 23 lasciati a casa sono più forti di quelli in Sudafrica ce ne corre, no?
L'Olanda è bella ma non credo vincerà, mi sa tanto di squadra forte con le piccole e piccola con le forti. Discorso diverso per la Spagna, ormai matura per il trionfo. Forse troppo, addirittura. Brasile e Italia con poco talento rischiano comunque di fare strada, vuoi per l'esperienza, vuoi per la qualità media comunque abbastanza elevata. Intendiamoci, l'Italia di Lippi è una squadra logora e antipatica, ma ci penserei su due volte prima di darla per spacciata. Discorso analogo per la Francia che, come dici giustamente tu, ha sufficiente talento ed esperienza da poter recitare un (immeritato, per quanto visto in questi mesi, qualificazioni comprese) ruolo da protagonista. Sicuramente più di quanto avrebbe fatto l'Irlanda che, anche secondo me, ai rigori avrebbe perso quella partita che qualcuno voleva addirittura rigiocare (vabbè...). Fatto salvo il Portogallo, mia personale favorita più per ragioni di cuore che altro (girone difficilissimo, molto dipenderà dalla prima sfida, e potenziale derby con la Spagna negli ottavi...mah), mi intrigano molto Germania e Serbia. D'accordissimo sulla qualità della difesa dei plavi (ma si dice così anche di loro o era una prerogativa della Jugoslavia unita? Chiedo a te, esperto di quelle terre), meno sull'attacco (Pantelic? Zigic? Lazovic? Salvo solo Jovanovic...). Della Germania adoro il tecnico e le sue scelte futuriste, sarei contento che facessero strada, ma anche ai tedeschi manca qualcosa davanti. L'unica cosa che manca davvero a questo Mondiale però è la mia Svezia, c'è poco da fare...
:-)

The Chosen One ha detto...

D'accordissimo sulle prime 3, e concordo sulla Serbia dopo un'analisi dell'11 titolare che può contare su giocatori di livello assoluto.
Non penso invece che la Costa d'Avorio possa arrivare in fondo.
Vuoi perchè ha un girone difficile, vuoi perchè Drogba sarà a mezzo servizio, ma soprattutto perchè in panchina c'è quello svedese che ultimamente porta solo sciagure.
La Spagna parte davanti a tutto e tutti per gioco e qualità dei singoli, e il suo unico limite secondo me è l'assenza di un Senna che dia un pò di sostanza ad una mediana fantastica per palleggio e costruzione.
Il Brasile parte con diverse incognite, però c'è da dire che Dunga fin'ora ha portato a casa 2 titoli anche se non ha mai espresso un gioco brillante.
L'attacco desta molte perplessità!!!
Anche io nella stesura del mio articolo avevo pensato alla Francia come possibile candidata alla vittoria finale, ma poi volendo considerare solo le più autorevoli candidate, l'ho esclusa perchè le scelte di Domenech sono a dir poco penalizzanti per una nazionale che ha un tale potenziale umano.
Per quanto riguarda l'Inghilterra credo che a parte Rooney e Defoe, gli altri attaccanti siano di basso profilo e avrei portato Johnson e Walcott perchè hanno i numeri per fare sfracelli e destabilizzare qualsiasi retroguardia.
Concordo anche sulla maggiore utilità di Lisandro Lopez rispetto a Martin Palermo, però c'è da dire che se Maradona dovesse vincere questo Mondiale, dopo tutte le critiche ricevute, potrebbe davvero burlarsi di tutti noi.
Il Portogallo e la Germania reduci dalla finalina di Germania 2006 sono ancora delle squadre competitive, ma le vedo un gradino sotto rispetto al passato torneo.
I lusitani hanno perso Scolari, ma hanno un Cristiano Ronaldo molto più decisivo rispetto a 4 anni fa, però sono in un girone difficile e rischiano di trovare la Spagna già agli ottavi.
I tedeschi invece per storia e tradizione non devono mai essere sottovalutati, ma già il fatto di non avere più il pubblico dalla propria parte è un fattore da considerare.

Ps. oggi vince il Sud Africa ;-)

Ciao :-)

The Chosen One ha detto...

Pronostico sbagliato, ma dopo questa gara mi sento di dire che nessuna delle 2 squadre farà tanta strada.
Il Messico ha ottime credenziali, ma tatticamente mi lascia perplesso.
Avesse insistito con più convinzione a destra il Sudafrica avrebbe potuto chiudere la gara già nel primo tempo.
Salcido ha lasciato sempre scoperta la sua fascia e quando Osorio o Rodriguez andavano a coprire hanno mostrato tutti i loro limiti fuori dall'area di rigore.
Davanti poi sono troppo leggeri con Vela e Dos Santos che sono più fumo che arrosto (soprattutto il primo) e Hernandez ha delle qualità indiscutibili però oggi è stato impalpabile.
Evito di commentare 'El conejo' Perez perchè non ci sono parole per descrivere un portiere simile.
Mi ricorda per certi versi Campos, ma almeno lui qualcosina la sapeva fare, magari faceva anche gol, mentre Perez forse è quello che porta il pallone per giocare sennò non si spiega la sua titolarità. Considerando che in panchina c'è un certo Ochoa...
Khune, Tshabalala e Modise da sottolineare in un Sudafrica volenteroso, ma con evidenti lacune.
Oggi avrebbero meritato di più.

Ciao

Vojvoda ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vojvoda ha detto...
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Vojvoda ha detto...
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Vojvoda ha detto...

Ciao Giuliano, ci incontreremo spesso nel blog comune, ma mi fa piacere una tua visitina.
Gli assenti fanno parte del gioco dei rimpianti e del potenziale di una nazione/nazionale; sono pura accademia, è vero, ma leggendo tra le righe, possono significare molto più di quello che si pensi.
Sulla Costa d' Avorio sposi il mio pensiero: un Drogba a mezzo servizio è una bella mazzata.
Sul camerun non sono d'accordo: io conosco bene la rosa portata da Le Guen e ti posso garantire che le potenzialità ci sono, eccome.
Altro discorso sarà l'amalgama raggiunta e tutto l'aleo che circonda un mondiale farà il resto. Ottavo con l'Italia proibitivo?
Non direi proprio, chance eccome se ce ne sono...
Maradona: molte cose sbagliate tra cui quella di portare Palermo e non Lisandro Lopez autore d'un ottima stagione in Francia. Poi Cambiasso, Zanetti ma prima di loro Banega, Lucho Gonzales, Ansaldi...
Olanda forte con i deboli e con i forti secondo me. L'Olanda non si può più nascondere.
Nell'Italia di talento ne vedo poco poco(quasi zero) e l'ho anche espressamente scritto sul pezzo. Che sia facile da battere è poi un altro discorso.
Plavi era riferito agli sportivi jugoslavi riuniti sotto la federazione jugoslava e rappresentanti il paese nelle varie manifestazioni in quanto indossanti la maglia BLU. Le nazionali di tutti gli sport avevano la classica casacca blu mare ed in serbo-croato il colore BLU si dice PLAVO.
Un po' come gli "azzurri" per l'Italia, i "bleu" per la Francia, la "roja" per la Spagna. Gli "azzurri" sono anche quelli della scherma o dell'atletica ad esempio.
Germania interessante, Svezia pesante assente visti i tanti mondiali disputati e la storia che si porta dietro.
Qualità attuale da rivedere, ad iniziare dal...PLAVO...Ibrahimovic, giocatore che apprezzo come le voragini sulla carreggiata di notte al buio.

Vojvoda ha detto...

Ciao T.C.O.: aribenvenuto...:-)

Allora: se io fossi uno scommettitore sul Brasile non punterei un cruzeiro.
Però non lo sono per tua (e mia) fortuna, altrimenti mi dovresti dare da mangiare per i prossimi anni...:-)
Oggi ho casualmente indovinato(e non giocato) i due pronostici, risultati esatti, delle gare: puoi controllare sul forum del calcio russo curato da Alberto.

Se Maradona vincesse io sarei contento. Non è una persona che mi stia antipatica, e i sogni che mi ha fatto fare da ragazzino ancora li ricordo. Dovesse vincere però, la mia teoria che i tecnici contano e non contano verrebbe rimpinguata
dall'ennesimo capitolo storico che smentisce presunti santoni.

Il Portogallo: o vince il girone (possibile, ma anche per la Costa d'Avorio lo è) o esce con la Spagna: qui 10 euro le posso giocare con quasi assoluta certezza.

Io la tradizione la lascerei un po' da parte: per la Germania mi baserei su un manipolo di giovani davvero interessanti e sulla voglia di stupire il mondo. Non sono da finale però...

Capitolo Messico: a me la squadra non dispiace e se oggi avesse chiuso il 1° tempo a +4 (gol) non ci sarebbe stato nulla da eccepire.
Giovani dos Santos talento ne ha una bella sporta, Vela meno, ma Barrera, Medina, Juarez e il "chicharito" Hernandez sono il futuro di questa squadra.
Non dimenticare che nel 2005 in Perù fecero un sol boccone del Brasile nella finale dei mondiali under 17.
Salcido nella gara di oggi saliva perché in fase di possesso palla i due esterni (Salcido appunto e Aguilar) componevano un quartetto a centrocampo (con Torrado e Juarez) mentre Marquez scendeva in mezzo al "Maza" Rodriguez e ad Osorio che si allargavano. El maza, bravo tecnicamente e ad impostare, lacunoso se lasciato solo e preso in velocità da spunti improvvisi come quelli di Mphela.
Perez incommentabile, Ochoa ha dei problemini fisici...se no sarebbe il titolare.

R-J ha detto...

Spain was the best team, great defensive perfomance, played a good style and scored the necessary goal.
The fair champion
Saluti,
http://transfersaqueneutral.blogspot.com/
(a blog about Football and NBA transfers)

Alessio ha detto...

Salve volevo proporle uno scambio di url per sponsorizzarci, il mio blog lo puo trovare qui http://calcio-ultimenotizie.blogspot.com/
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