mercoledì 14 ottobre 2009



LE QUOTE...MATTE!

Distribuzione geopolitica dei posti mondiali che fa sempre discutere, e le vittime illustri, come sempre non mancano...






Il "musicista" Slaven Bilic è disperato: la sua Croazia è stata...suonata...nel raggruppamento con Inghilterra ed Ucraina.




Con ancora 9 posti da assegnare, il prossimo mondiale sta prendendo la sua forma definitiva e si contano, come abitualmente accade, tante vittime cadute a terra prima ancora che la battaglia infuri.
Per dirla tutta, l'ecatombe poteva essere ben peggiore se gli ultimi giorni non avessero aggiustato le cose e riportato serenità nel volto e nella mente di Blatter.
Tra i salvati delle ultime ore troviamo l'Argentina ma anche Portogallo ed Uruguay, fino a qualche tempo fa già con un piede e mezzo fuori dalla kermesse africana e ora aggrappati ad uno spareggio che pareva chimera (ancor più per i lusitani). Senza passare dagli spareggi Germania e Italia, che in Europa erano quelle ancora a rischio visto che Olanda Inghilterra e Spagna avevano già ampiamente consolidato il loro ruolo di leader nei rispettivi gruppi, tutti i vertici Fifa possono tirare un bel sospiro di sollievo in attesa che anche Francia e Russia (oltre al Portogallo e all'Uruguay come già accennato) timbrino il pass negli spareggi.
E poco male se qualche europea ha già staccato la spina della speranza prima ancora dei brividi forniti dai play-off.
Croazia, Cechia e Turchia spiccano tra le sommerse, ma anche Romania, Polonia e Svezia hanno accumulato una delusione difficile da smaltire in tempi brevi e non le aiuterà sapere che tra poco altre quattro sorelle europee si dovranno leccare le ferite accompagnandole idealmente nel girone dei dannati.
Tutto ciò purtroppo, è favorito dalla geopolitica del football che prevede che l'Europa abbia solamente 13 biglietti a fronte di 32 posti mondiali. Pochini visto il livello del continente, infimi se si pensa allo spareggio Bahrein-Nuova Zelanda che porterà una squadra materasso a giocare davanti agli occhi del mondo.
E oramai assodato che la Fifa non possa più fare a meno di soddisfare continenti in forte ascesa economica e con un bacino di appassionati sempre più crescente, quindi le pretese di questi ultimi, pur incocciando con il buon senso, inducono la Federazione Mondiale Gioco Calcio a destinargli qualche posto in più tappandosi bocca e naso.
Europa 13, Africa 5 (più paese ospitante), Sudamerica 4+1, Centroamerica 3+1, Asia 4+1, Oceania 1 o nulla. Questa è la suddivisione geografica del puzzle iridato che lascia parecchio a desiderare.
Una sorta di "quote latte" del calcio, come avviene già in altri sport di squadra e in quelli individuali in cui la formula del numero massimo, costringe paesi forti e che posseggono un numero considerevole di atleti valorosi in quella disciplina a doversene privare per consentire allo sciatore senegalese di buttarsi dalla Streif ovvero il nuotatore mongolo di ingoiare le bollicine di Phelps.
Le più penalizzate da questa ripartizione molto politica e molto poco tecnica risultano essere l'Europa e l'Africa, quest'ultimo continente in forte ascesa calcistica e con esponenti dal grande impatto fisico-tecnico nei maggiori campionati europei.
Scorrendo la lista della vecchia Europa, rimangono a casa: Croazia, Turchia, Rep. Ceca, Romania, Svezia, Polonia, ma anche Bulgaria, Scozia, oltre alle quattro sventurate che avendo accarezzato il sogno sino all'ultimo, lo dovranno abbandonare dopo lo spareggio. E non dimentichiamo Ungheria, Belgio ed Austria che dopo travagli e umiliazioni stanno cercando di trovare la strada per riemergere, chi da molto distante (Ungheria ed Austria), chi da un passato recente buio (Belgio), grazie a diversi ottimi prodotti in età ancora verde, e che nel giro di un paio d'anni potrebbero ritrovarsi protagoniste.
L'Africa ha perso anzitempo il Senegal, e non vedrà ai nastri di partenza Mali, Marocco e con tutta probabilità Nigeria ed Egitto.
E se i 4 posti sicuri più uno da giocarsi allo spareggio, sono un trattamento "tecnically correct" verso il Sudamerica, Asia e Centro-Nord America hanno trattamenti che non si può non etichettare con l'espressione "di favore".
Consentire ad un continente come l'Asia, (che calcisticamente parlando ha offerto e offre poco e che, a parte la Corea del Sud, il Giappone e l'Australia, che si è associata all' AFC, lasciando la federazione oceanica, e a tal proposito non si comprende perchè mai Asia ed Oceania non si uniscano in un'unica confederazione), che non ha altre squadre di livello, (se escludiamo l'Iran, peraltro molto deludente nelle eliminatorie), di essere gratificato con quattro posti al caldo più uno da giocarsi con la vincente del raggruppamento oceanico
(che privo dell'Australia è rimasto appannaggio della...Nuova Zelanda) appare una violazione dei più basilari principi di etica calcistica; così come regalare tre posti alla CONCACAF (oltre ad uno da giocarsi nello spareggio) è fuori luogo stante le attuali potenzialità tecniche di nazionali che non siano Usa oppure Messico.
Modificando i meccanismi di assegnazione-posti, si recuperebbero almeno quattro biglietti, prelevandone un paio dall'Asia (che rimarrebbe con 3 squadre senza l'eventuale spareggio della quinta con l'oceanica) e altri due dalla CONCACAF (cioè il terzo più la spareggiante che automaticamente lascerebbe il Sudamerica con quattro posti assicurati senza il salvagente del play off per la quinta).
Questi quattro ticket potrebbero essere suddivisi equamente tra Europa ed Africa, un buon modo per far calare drasticamente la probabilità di vedere fuori dalla rassegna mondiale giocatori del calibro dei maliani Kanoutè, M. Sissoko, Seydou Keita, M. Diarra, dei nigeriani Martins, Taiwo, Yakubu Ayegbeni, Obasi, Odemwingie, dei marocchini Chamack ed El Hamdaoui oltre a tutti quegli europei grandi protagonisti con i maggiori club del continente, ma alla finestra ai venturi mondiali nei quali il neozelandese Killen (Norwich City, League One, terza serie inglese) rischia fortemente di essere l'ariete e leader dell'attacco (e non solo) degli "All Whites"...







4 commenti:

Diego Del Pozzo ha detto...

Ciao Vojvoda,
volendo guardare a questa interessante questione con spirito puramente "olimpico", potremmo anche dare per buona la volontà dei vertici FIFA di rendere il Mondiale davvero la festa del calcio di tutto il mondo, allargando sempre di più la platea dei possibili partecipanti. D'altra parte, anche i turni eliminatori fanno parte, a tutti gli effetti, del meccanismo del Mondiale (almeno tecnicamente...).
Il problema vero, però, come sappiamo bene e come tu evidenzi ottimamente, è che dietro alle logiche della FIFA vi è ben altro e, soprattutto, vi sono motivazioni decisamente meno limpide e assolutamente non in linea con lo spirito sportivo.
Ciò detto, sono d'accordo con te sul fatto che i veri scandali siano i trattamenti di favore riservati ad Asia e Centro-Nord America (aree geografiche che, come sai, sono purtroppo molto presenti ai vertici degli organismi FIFA, per motivi chiaramente clientelari).
Per me, poi, la vera penalizzata è, più che l'Europa, la povera Africa, dove ogni volta rischiano di restare fuori diverse squadre di sicuro interesse, di ottimo livello tecnico e, soprattutto, piene di grandi giocatori. Comunque, in prospettiva mondiale, spero tanto nella Costa d'Avorio...
Mi riservo, in questi giorni, di intervenire più diffusamente su questo tema anche su "Calciopassioni", magari facendo esplicito riferimento all'ottimo intervento sul tuo blog.
Ciao e a presto.

Vojvoda ha detto...

Grazie per aver apprezzato, fai pure riferimento al mio pezzo, mi fa piacere...

Tornando al tema:io sono un fautore del mondiale allargato a 48, oramai si dovrebbe andare in quella direzione poichè sono troppe le squadre di valore e di compagini cosiddette materasso ce ne è sempre meno
.
In Sudamerica, una volta (neanche tanto lontano nel tempo), il Venezuela era considerata una sorta di Lussemburgo, ora se la gioca con tutti e ha rischiato di arrivare almeno agli spareggi.

In Europa Finlandia, Islanda, Cipro, Lettonia, Lituania hanno oramai raggiunto uno status di squadre medie ma anche l' Estonia ed il Lussemburgo, e le sorprendentissime Liechtenstein e Far Oer non sono più terreno di caccia e di goleade.
Sono rimaste solo San Marino, Andorra e direi Malta (già più tosta peraltro) con le quali sei sempre sicuro di incamerare i fatidici 6 punti.
Un pò in crisi le squadre caucasiche ,indipendenti dalla dissoluzione sovietica: Armenia, Azerbaijan e sorprendentemente la Georgia (fucina di grandi talenti nell'epoca sovietica)non hanno ancora fatto quel passo in avanti, quello step successivo, che è riuscito a Cipro, o alle repubbliche baltiche (Lituania, Lettonia e in minor misura Estonia) per restare in ambito ex sovietico.

D'altra parte, l'Europeo 2016 sarà a 24 squadre e il mondiale deve andare verso le 48.
12 gironi da 4 con 2 promozioni dirette e le 8 migliori terze così da formare la griglia dei sedicesimi di finale.

Certo: più partite, più squadre, quindi di conseguenza rose più larghe (magari 28-30 elementi a dispetto dei 23 attuali),e mondiale dilatato nel tempo (magari un mese e mezzo) però se si vuole, la soluzione si trova.
Basta ridurre le compagini dei campionati nazionali e a fronte delle 20 squadre di molti di questi, scendere a 16 potrebbe essere il primo passo.

Ciao;-)

Sergio Cusinato ha detto...

Ciao Vojvoda, mi permetto d'invadere il tuo blog tramite quello di Diego, vorrei dire che sono in parte d'accordo sull'argomento che tu hai messo sul tavolo. Dico in parte perchè io non vorrei una fase finale del mondiale allargato a 48 nazionali ma bensì ancora ristretto a 16.. si, lo so che può sembrare assurdo andare controcorrente ma a me con tutto il rispetto per le varie federazioni iscritte, 6 posti per l'Africa 5 per l'Asia e 4 per la CONCACAF, mi sembrano esagerati.
Non vorrei passare per un cattivo conservatore-razzista ma secondo il mio modesto parere, restringendo il numero delle partecipanti dovremmo (almeno sulla carta) elevare il tasso tecnico delle rappresentative presenti.
Ad ogni modo cosa ci dobbiamo aspettare da personaggi che riescono dal 1980 a distruggere il fascino della coppa intercontinentale? Manca solo che un domani si possano schierare giocatori stranieri nelle varie nazionali...

Vojvoda ha detto...

Ciao Sergio e benvenuto!

Io penso che il mondiale a 48 darebbe visibilità e possibilità a quasi tutte le nazionali di medio, medio-alto ed alto valore.
D'altra parte il livello del calcio è cresciuto molto dai tempi in cui il mondiale era a 16 e poi a 24.
32 ora è il limite minimo per un mondiale.
Io non credo che il livello si alzi se vi sono meno squadre, piuttosto aumentando i gettoni si darebbe la possibilità a tutti di giocarsela, si introdurrebbe un altro turno (i sedicesimi) e il vincitore andrebbe il più vicino possibile ad una graduatoria di merito.
Tanto vince solo uno, quindi perché non dare la possibilità ad altre 16 di unirsi alla carovana mondiale, di esprimersi, di intonare i propri inni, di avere una chance. Perché negarla?
Ciao;-)