giovedì 15 ottobre 2009



CHI...L' HONDURAS...LA VINCE...!!

Istmici qualificatisi sul filo di lana grazie ad una rete dello statunitense
Bornstein, arrivata al 95° della gara che opponeva i già qualificati americani al Costa Rica, rivale diretto degli honduregni per il terzo posto.


Honduregni in lacrime per il sogno mondiale



Meno 9, tante sono le nazioni che devono comporre il puzzle iridato da qui al sorteggio del 4 dicembre prossimo. Proviamo a gettare uno sguardo sulle qualificazioni delle 6 confederazioni.


EUROPA
Il vecchio continente è in attesa dei play-off in cui emergono le presenze di lusso di Francia, Russia e Portogallo, che unitamente alla Grecia saranno teste di serie ma non potranno evitare brividi pre-invernali perchè dall'altra parte affilano le armi squadre come la Bosnia e l'Ucraina, ma anche la verde Irlanda e l'altrettanto verde Slovenia. Il 18 novembre L'Europa farà 13 in attesa di incassare in Sudafrica.
Il gruppo 1 ha promosso la Danimarca, ripresasi dopo il sonno durato un paio di competizioni internazionali (Mondiale 2006 ed Europeo 2008) e che ha ipoteticamente scippato il Portogallo del biglietto in prima classe. Lusitani coi favori del pronostico che hanno sempre viaggiato con la testa fuori dal finestrino e pur prendendosi qualche spavento e brivido di troppo sono riusciti ad evitare miracolosamente la polmonite. Andranno fiduciosi a giocarsi il dentro-fuori ma rimane la sensazione di tanto talento mal utilizzato dal tecnico Queiroz. Unico alibi: raggruppamento tosto (come il 5 ed il 7) che ha visto riemergere dalle nebbie del passato anche una buona Ungheria che, guidata in panchina dal fratello minore dei Koeman, ha buttato via sia il bambino che l'acqua sporca nelle ultime due gare interne con Svezia (gol incredibilmente fortunoso di Ibrahimovic) e Portogallo. Squadra di prospettiva con un centrocampo di gran talento ( Hajnal, Dzsudzsak, Gera, Huszti, Dardai) ma un attacco spuntato in attesa dell'esplosione tra i grandi del baby-gioiello Nemeth, e una difesa senza grandi nomi internazionali. Quarto posto finale e tanto rammarico visto quello che poteva essere e non è stato. Se dal termine rammarico ci spostiamo a "delusione", ecco che compare magicamente una maglia gialla e blu e le fattezze di un gigante dalle tante, troppe promesse internazioni mai mantenute: il figlio adottivo di Svezia, quello Zlatan che a 28 anni deve ancora sapere bene chi è. Un terzo posto amaro quello della Svezia, che riporta al 1998 e all'ultimo grande torneo saltato. Si ripartirà da Berg, Toivonen, Bajrami, ma anche Bengtsson,Wernbloom, Rasmus Elm ed i soliti noti (Ibrahimovic, Kallstroem, Rosenberg, Elmander) in attesa dell'esplosione del funambolo Rasmus Jonsson, giocoliere nel freddo di Helsingborg. Albania, come da pronostico, solida e speculativa in casa e meno in trasferta, Malta con un punto in carniere.
Il gruppo 2 era, insieme al 3, senza una vera e propria "grande" ed è vissuto sul duello Svizzera-Grecia con qualche intromissione eccessiva della Lettonia. Alla fine Derdiyok e compagnia calciante se ne vanno a Città del capo mentre Rehhagel passerà attraverso le forche caudine nonostante un Gekas formato killer.
Hitzfeld conferma gli elvetici al mondiale dopo il 2006, gli ellenici non flirtano storicamente con la kermesse iridata, staremo a vedere che accadrà agli spareggi. Lettonia ottima terza e podio sottratto ad un Israele più talentuoso. Il Lussemburgo scalza la Moldova dal 5° posto ed evita l'umiliazione di fanalino di coda a cui troppo spesso ha abituato gli appassionati di calcio internazionale. 5 punti e la soddisfazione di aver vinto in terra elvetica ad inizio qualificazioni.
Il gruppo 3 ha registrato le più grandi sorprese sovvertendo i pronostici di partenza che vedevano Rep. Ceca e Polonia un gradino sopra Slovacchia e Slovenia. Al mondiale vanno quest'ultimi dopo il rocambolesco successo in Polonia sotto una nevicata da tregenda e grazie ai salvataggi del portiere Mucha che, ironia della sorte, gioca in Polonia nel Legia Varsavia. Avevano compromesso gran parte del lavoro con la sconfitta interna contro la Slovenia appena 4 giorni prima, ma saranno proprio gli alpini a doversi guadagnare un difficile pass mondiale agli spareggi. Slovenia oltre le previsioni e già ai mondiali, nel 2002, i loro primi ed unici, dopo uno spareggio contro la Romania. Per un paese da due milioni di anime non è niente male. Cechi beffati e deludenti, dovranno ricostruire senza il loro tecnico Hasek, dimissionario. Polonia sulla scia di un Europeo 2008 deficitario e che chiude mestamente al penultimo posto preceduta anche dalla Nordirlanda che all'inizio aveva illuso i suoi fedeli e calorosi supporters. San Marino è stata la solita macchina acchiappa-gol e giostra del divertimento per gli avversari di turno.
Il gruppo 4 comprendeva due nazionali forti che hanno dato vita ad un appassionante duello conclusosi con il primeggiare della Germania, solida e cinica nel decisivo scontro di Mosca contro una Russia tecnica e veloce ma troppo sprecona sotto porta. La Squadra di Hiddink dovrebbe ottenere il pass mondiale e se non ci riuscisse sarebbe una grave perdita per tutto il movimento internazionale. Finlandia in forte crescita tecnica e l'ultima gara in terra tedesca ha dimostrato ancor più lo status raggiunto dai finnici benché per i teutonici fosso poco più che una formalità. Galles quarto vagone del gruppo e che, persa la qualificazione, ha riservato gli sforzi alla propria under 21, in piena corsa per la qualificazione. Azerbaijan e Liechtenstein hanno chiuso il gruppo in ordine di valori rispettivi.
Il gruppo 5 è stato segnato dallo strapotere tecnico di una Spagna divenuta schiacciasassi. 10 gare e 10 vittorie, 28 gol segnati e solo 5 subiti (di cui due nei minuti di recupero nell'ultima gara in Bosnia). Travolgente cammino in un raggruppamento per nulla scontato con compagini forti e talentuose come Bosnia e Turchia ed un Belgio dal potenziale giovanile ragguardevole. La Bosnia ha staccato il biglietto grazie all'uno a uno interno con i turchi del 9 settembre scorso. Da allora solo gestione del finale di mini-torneo. La squadra di Dzeko, Misimovic, Salihovic, Ibisevic, Rahimic e Pjanic sarà lo spauracchio del sorteggio e sarà bene iniziare a conoscerne l'inno poiché potrebbe risuonare con frequenza tra poco meno di un anno. Terim e la sua Turchia sono rimasti fulminati dalla classe bosniaca e cedono lo scettro di squadra-sorpresa ottenuto dopo gli ultimi ottimi europei. Il condottiero lascia e la barca dovrà essere riparata in fretta in vista delle qualificazioni alla prossima rassegna continentale. Il Belgio è invece incorso in gare poco convincenti ed in alcuni casi ha rasentato il ridicolo (sconfitta in Armenia ed in Estonia e scoppola subita in Spagna). Dovrà ripartire ma lo farà con un tecnico di provata esperienza e capacità come l'olandese Advocaat e un manipolo di giovani davvero interessanti (Dembelé, Verthongen, Fellaini, Vermaelen, Hazard, Mirallas, Lombaerts, Pocognoli, Kompany, Witsel, Defour), molti reduci dal 4° posto olimpico e prima ancora dallo splendido europeo under 21 del 2007. Per chiudere: l'Estonia ha doppiato l'Armenia nei punti, non era scontato all'inizio, quindi complimenti ai baltici.
Il gruppo 6 era uno di quelli tosti per Capello e la sua Inghilterra ma l'uomo di Pieris è riuscito nell'impresa di qualificarsi anzitempo senza neanche troppi affanni. In luce e da circoletto rosso la vittoria in Croazia per 4-1 che ripuliva le macchie dell'ultima feroce contesa tra i due paesi e che costò la partecipazione inglese agli ultimi europei. A quel 4-1 ha fatto seguito un mirabolante 5-1 interno giusto per far capire agli slavi come stavano le cose. Sistemata anche l'Ucraina, rimane l'amaro in bocca di non aver chiuso imbattuti e soprattutto con tutte vittorie (come Spagna ed Olanda, due serie candidate alla vittoria ai prossimi mondiali) visto lo scivolone indolore in Ucraina nella penultima giornata. Ucraini che si sono impossessati degli spareggi proprio grazie al successo con gli inglesi e che hanno relegato la Croazia al terzo posto, utile solo a nutrire rimpianti ed a salutare il commissario tecnico Bilic, accusato dalla stampa specializzata locale di essere troppo amico con i giocatori e di aver creato un clima troppo conviviale...: potere arcano delle delusioni...!
Tornando all'Ucraina: nazionale di valore con tre elementi ai vertici del calcio continentale come Voronin (Liverpool), Chygrinskiy (Barcellona) e Tymoschuk (Bayern) e gli altri che giocano in patria in un torneo che l'anno scorso ha fornito la vincitrice della Coppa Uefa (Shakhtar) e una semifinalista (Dynamo Kyiv). Il blocco della Dnipro completa il roster a disposizione di Mykhaylychenko per il sogno di un secondo mondiale consecutivo dopo aver raggiunto l'indipendenza.
Il quadro del girone ha visto disporre le caselle in ordine di merito. 4° posto Bielorussia, 5° Kazakhstan, 6° Andorra.
Il gruppo 7 solido e competitivo, ha visto la Francia sempre in rincorsa alla stupenda Serbia di Antic, squadra da tenere sotto stretta sorveglianza ai prossimi mondiali, completa in ogni reparto con diverse figure di spicco (Vidic, Ivanovic, Subotic, Kolarov, Krasic, Stankovic, Jovanovic, Zigic, Kacar) e alla prima assoluta dall'indipendenza con il Montenegro (nel 2006 era ancora insieme al paese adriatico). Domenech non è riuscito a scavalcare i balcanici dopo la partenza fallita a Vienna e quel 3-1 che ha rappresentato un fardello troppo grosso da portarsi dietro. Uscita ben presto di scena una deludentissima a apatica Romania, l'Austria persasi appena compiuta l'impresa di sconfiggere i transalpini, dopo 2 gare la sorprendente Lituania aveva sparigliato le carte avendo vinto pesantemente in Romania (3-0) e in casa con la nazionale austriaca (2-0). La doppia vittoria striminzita (1-0) coi lituani rimetteva in carreggiata una Francia bloccata sul pari in Romania poco prima, e si delineava definitivamente la doppia leadership del gruppo con Serbia e Francia a giocarsi l'accesso diretto al mondiale. I serbi, a parte la sconfitta di misura in Francia, non scivolavano in nessuna buccia e lo scontro diretto di Belgrado li vedeva ottenere quel punto pressochè decisivo per consolidarsi al vertice definitivamente. Una gara preceduta dalle polemiche di Henry verso il C.T. e segnata dalla prematura espulsione di Lloris (più rigore) ma che i transalpini conducevano con maestria sino al termine. Il gruppo ha evidenziato la pessima figura fatta dalla Romania, mai ripresasi dallo smacco europeo e carente di mentalità, squadra nella quale Mutu ha fatto il suo tempo e l'ultimo episodio di Novi Sad (trovato in piena notte a bere e divertirsi con delle belle giovincelle in un night, il tutto prima della gara con i serbi persa poi per 5-0) potrebbe essere la fine della sua esperienza in nazionale. I carpatici hanno terminato inopinatamente al penultimo posto precedendo solo le modeste isole di Feroe.
Austria partita a spada tratta con la Francia e poi afflosciatasi subito dopo in impegni più abbordabili (sconfitta in Lituania e pareggio alle...Far Oer...), ha sostituito il tecnico Bruckner con Constantini e ha epurato diversi senatori come i vari Stranzl, Ivanschitz, Pogatetz, Aufhauser, Saumel, Leitgeb, Linz ,Macho, Manninger per presentare un' under 21 mascherata con 4, 5 elementi più sperimentati (Janko, Maierhofer, Scharner su tutti). Alla fine un terzo posto finale che sa di speranza, come il 4° della Lituania.
Il gruppo 8 era il più modesto in compagnia del seguente, il gruppo 9. Un' Irlanda appena convincente sul piano del gioco avrebbe vinto il raggruppamento a spese di una nazionale in pesante disarmo come quella italiana. Un tecnico audace e capace di sviluppare il talento posseduto dagli esterni alti irlandesi (Duff, Mc Geady, Stephen Hunt) avrebbe garantito il pass immediato per il Sudafrica visto che la Bulgaria è risultata ancora una volta una nazionale impresentabile sui palcoscenici internazionali, abulica e svogliata con pochi elementi decisivi (i due Petrov) e tante delusioni sul piano personale (irriconoscibile Berbatov) e su quello dell'impostazione tattica, mentale e del gioco espresso.
L'Italia ha goduto della morbidezza del girone e di colpi di buona sorte che hanno permesso di risolvere gare nei minuti di recupero come a Cipro dove l'undici di casa aveva dominato in lungo e in largo, come in Georgia dove lo sciagurato Kaladze ha giocato in maglia azzurra, come in Irlanda lo scorso sabato, tralasciando l'incredibile rimonta del mercoledì, oramai a dadi tratti.
Un'Italia con problemi da tutte le parti, e rigirandola come la si vuole, la squadra rimane troppo modesta tecnicamente in paragone ai tanti grossi calibri che si vedranno in Sudafrica. Al terzo gol di Gilardino contro lo sfortunato Cipro si udì la frase fatidica che spesso Bagni utilizza: "Quest'Italia può battere chiunque". Forse è meglio sottolineare che " Quest'Italia può...essere battuta da chiunque..." e il termine chiunque è ben rappresentato dall'isola di Cipro (poco più di 750.000 abitanti), 73esima nel Ranking Fifa con la sua nazionale di calcio. Vedremo se sarà in grado di battere squadre con cui dovrebbe raffrontarsi anche in virtù delle dimensioni del suo calcio. La ricerca disperata di infilare Cassano in ogni discorso che riguarda la nazionale lascia percepire il clima di assoluta emergenza in una squadra che appena ha cambiato 11 uomini è andata in evidente difficoltà contro Aloneftis e soci. 11 uomini che con tutta probabilità andranno a comporre la lista dei 23 per il Sudafrica...mica gente qualunque...!!
In tutto ciò l'Irlanda non ha saputo inserirsi, attanagliata dalle paure di una gestione tecnica conservativa e nervosa e limitatasi a sorvegliare da distante sia il primo che il terzo posto. Lo spareggio era considerato un punto di arrivo e la paura di accelerare ha fatto il resto pur in un girone senza una vera terza forza viste le condizioni con cui si è presentata la Bulgaria all'appuntamento. Grinta zero, convinzione altrettanto, motivazioni sotto lo zero (Bulgaria) e allora in tutto questa pochezza si può affermare che Cipro avrebbe meritato di guadagnarsi il terzo gradino del podio avendo mostrato un'attitudine positiva e grande spirito di squadra. Il Montenegro è tutto fuorchè una squadra debole (Vucinic, Jovetic, Vukcevic, Boskovic, Drincic, Basa, Delibasic) e alla sua prima partecipazione a qualificazioni internazionali da indipendente ha fatto una figura più che buona. Non si può affermarlo per una Georgia allo sbando più completo, l'emblema il capitano Kaladze, inghiottito nella mediocrità insieme ad un Cuper irriconoscibile; eppure la squadra aveva qualche nome importante in rosa e avrebbe potuto giocarsi molto meglio le carte a disposizione per un eventuale 3-4 posto.
Il gruppo 9 è stato uno spasso per l'Olanda: 8 gare e altrettanti successi. Un gruppo formato da 5 nazionali, l'unico tra i nove, e che ha visto la seconda classificata mancare l'accesso ai play-off; ciò spiega la qualità generale dello stesso.
Norvegia o Scozia dovevano issarsi con autorità al secondo posto ma né gli scandinavi, né i britannici hanno saputo prendere il largo, anzi, ostacolandosi a vicenda si sono autoannullate favorendo le nazionali degli altri 8 gruppi per la caccia alla speranza degli spareggi. Scozia che manca dall'edizione 1998 e norvegesi pure. Tanti punti persi con Macedonia ed Islanda si sono rivelati fatali e gli scozzesi hanno l'aggravante del match-ball interno nell'ultima giornata contro un'Olanda già qualificata, ma non sono riusciti a scardinare la difesa orange subendo addirittura la beffa della sconfitta a pochi minuti dal termine. La Macedonia ha onorato gli impegni del girone mentre dall'Islanda c'era da attendersi qualcosa in più; poco male, sarà per la prossima volta.

SUDAMERICA
E alla fine Dieguito ha...succhiato (termine adoperato anche dal Pibe) il midollo della vita sino in fondo (come ricordava il famoso professor Keating nel film "L'attimo fuggente") e spremendo sino in fondo neuroni usurati dallo stress del travaglio attraversato, è imploso al fischio finale dell'arbitro dell' Uruguay-Argentina più disgustoso della storia, interpretando un personaggio che alla commedia napoletana vintage sarebbe calzato a pennello. El "Dio de Argentina", come dicevamo prima, ha vissuto sempre al massimo queste qualificazioni riuscendo a regalare motivi di discussione ai famelici giornalisti locali e mondiali e una buona dose di brividi ai milioni di tifosi argentini. Con una squadra che farebbe le fortune di un qualsiasi allenatore europeo di sufficiente esperienza, la "Mano de Dios" è riuscito a vivere sempre e costantemente border line come un Cesar Farias qualunque. Border line come il destino che ha segnato la sua vita, faraonica e convulsa.
L'Argentina è stato il vero motivo di queste qualificazioni sudamericane, il vero grattacapo dei vertici Fifa, la vera attrazione delle agenzie di scommesse.
Immaginatevi un mondiale senza Messi, Aguero, Tevez e Mascherano. Un colpo alla schiena inferto da chi ha segnato il calcio degli anni ottanta come l'Armando napoletano a chi il calcio lo sponsorizza e lo organizza. Blatter sarà invecchiato di altri 10 anni e si mormora che ora ne abbia quasi 180 soprattutto dopo le evoluzioni di Domenech e Queiroz (e chissà quanti ne accumulerà durante gli spareggi europei), due altri esponenti di quello che viene chiamato calcio-thriller.
Per il resto il corposo e a tratti noioso mega-girone sudamericano ha riservato ben pochi sussulti e registrato il ritorno al potere della classe bianca. Infatti, a parte l'irraggiungibile e inimitabile Brasile dai 1000 giocatori di valore (ad occhio e croce tanti sono quelli di medio-alto e alto livello), tutte le altre qualificate hanno prevalenza di etnia caucasica, (europea in genere) oppure meticcia (antichi europei mischiati agli amerindi), mentre la classe "black" e l'etnia andina ha visto soccombere i loro rappresentanti. E così: Colombia ed Ecuador che hanno una grossa percentuale di "coloured" tra le loro fila hanno fallito il 4° ed anche il 5° posto al fotofinish con suicidi epici mentre Perù e Bolivia avevano già abdicato prima ancora di scendere in campo. I peruviani poi, orgogliosi e autolesionisti, avevano deciso di punire pesantemente i reprobi Guerrero, Pizarro, Acasiete e Farfan, rei di qualche bevuta e qualche donnina di troppo a cavallo di un paio di gare di qualificazione e boicottati per tutto il periodo da Del Solar, spalleggiato dalla federazione nella caduta nel vuoto.
Il Venezuela è stata invece una sorpresa positiva. Il "Lussemburgo di Sudamerica", come era definito fino a non troppi anni fa, ha registrato miglioramenti evidenti e il nuovo status lo ha portato a rimanere in corsa sino all'ultimo con la concreta possibilità di accedere almeno allo spareggio.
Detto del Brasile, su cui soffermarsi oltre potrebbe risultare assai tedioso, gli altri posti se li sono presi un ottimo Paraguay, il cui rendimento è inversamente proporzionale alle potenzialità e un Cile quadrato e spettacolare come non si vedeva da tempo grazie ad un maestro di calcio quale è il "loco" Bielsa, uno che conosce il calcio internazionale meglio delle date di nascita dei figli. Un Cile che mancava da 3 edizioni (l'ultima presenza nel 98) e che potrebbe recitare un ruolo a sorpresa nella prossima rassegna. Detto della scalcinata Argentina che ha un potenziale offensivo da offendere (chi non ce l'ha) con Messi, Aguero, Milito, Aimar, Higuain, Lavezzi, Lisandro Lopez, Bergessio, Zarate, Boselli, Datolo, Maxi Rodriguez, D'Alessandro, Salvio, De Federico, Riquelme, Palacio, Saviola, Palermo, Jonas Gutierrez, Gaitan, Buonanotte, Romagnoli, Bolatti, Montenegro, Insua...26 nomi per rendere l'idea..., resta da analizzare il cammino dell'Uruguay, sempre sull'orlo del precipizio, spesso fuori zona qualificazione, ma alla fine riagganciatosi per lo spareggio che dovrebbe vederlo prevalere sugli istmici costaricani. Una presenza che garantisce storia, titoli ed amarcord con un'attualità di buon spessore che renderebbe il mondiale ancor più affasciante.


ASIA
Il motivo di maggior interesse è rappresentato dalla presenza contemporanea delle due Coree che sempre in odore di riunificazione, avranno l'occasione di ritrovarsi insieme per una prima assoluta. Sempre in attesa dell'esplosione di un paese-continente come la Cina, ancora acerba, la novità si identifica nella presenza dell'Australia, per la prima volta sotto la confederazione asiatica e nettamente prima nel gironcino che ha visto qualificato anche il Giappone, grande motore del football del continente giallo e sempre presente dal 1998. Allo spareggio l'ha spuntata il Bahrein che ha scioccato l'Arabia Saudita con il gol qualificazione al 94° su un calcio d'angolo che ha visto il giocatore del Bahrein Abdullatif colpire indisturbato e infilare il pallone nell'angolino basso alla sinistra del portiere saudita, allibito ed esterrefatto; per la cronaca l'Arabia aveva marcato al 91esimo il gol che pareva decisivo.
Ora il Bahrein dovrà superare l'ostacolo New Zealand, a calcio non a rugby, state tranquilli amici del golfo...!
Le delusioni, in ordine: Iran, Iran ed Iran ed anche...l'Iran!


AFRICA
Il continente nero deve ancora definire gli ultimi dettagli ma il grosso è quasi fatto. Costa d'Avorio, squadra da marcare stretto, potrebbe essere potenzialmente da podio, il Ghana da quarti di finale così come l'Algeria che dovrebbe evitare la goleada promessagli dall'Egitto (+ 4 nella differenza reti prima dello scontro del Cairo). Gli altri due posti dovrebbero essere del Camerun, ancora in lotta serrata con il Gabon e della Tunisia, che deve rintuzzare l'assalto della più competitiva Nigeria, andando a vincere in Mozambico.
Il quadro si completa coi padroni di casa, anfitrioni che già hanno mostrato i denti alla Confederation's Cup e che si rifaranno sentire nel loro mondiale.
Assenze molte, e di qualità: dal Marocco naif di Chamack ed El Hamdaoui, al Mali di Seydou Keita (Barcellona), Momo Sissoko (Juventus), Mahamadou Diarra (Real Madrid), Frederic Kanouté (Siviglia), Cedric Kanté (Panathinaikos) Mamadou Samassa (Valenciennes), Dramane Traoré (Kuban Krasnodar), Mamady Sidibé (Stoke City), Abdou Traoré (Bordeaux), Sammy Traoré (PSG). Mancheranno il Senegal, dissoltosi a tempo di record nonostante la tanta esperienza dei numerosi giocatori che calcano i terreni europei, e con tutta probabilità l'Egitto, doppio campione d'Africa in carica; la Nigeria in difficoltà nei confronti della Tunisia e nazionale che ha tre partecipazioni consecutive dal 1994 al 2002 deve sperare che il Mozambico fermi i magrebini.


CENTRO-NORD AMERICA
Scampati dal ciclone Eriksson, uno dei peggiori tecnici della storia del calcio, i messicani dopo aver fritto per un bel pò in padella hanno poi preso il largo guidando sicuri un panfilo in mezzo a tanti scafi di piccolo cabotaggio. Gli Usa, altro vascello di lusso hanno accompagnato i "mexicanos" nel viaggio e fatto da arbitri nell'ultima giornata del girone che ha visto incespicare e poi ruzzolare i costaricensi che sino al 96esimo erano al mondiale ed ora si ritroveranno nella stretta gabbia degli spareggi con un cagnaccio assetato di sangue mondiale come il "feo" Uruguay. Premiata ditta, l'Honduras, miracolato dalla sportività statunitense e capace di espugnare El Salvador nell'ultima gara e che, grazie ad una differenza reti migliore, ha consentito a "Los Catrachos"di tornare al mondiale dopo l'unica partecipazione, quella del 1982. Tra le deluse come non citare il Canada, neppure qualificatosi per il girone finale a 6 e in attesa di entrare nell'olimpo pallonaro del continente nordamericano.


OCEANIA
In assenza dell'Australia, la Nuova Zelanda ha ottenuto il diritto allo spareggio da giocarsi con la 5a asiatica. Un pò pochino per meritarsi un posto mondiale...!













8 commenti:

The Chosen One ha detto...

Grande Vojvoda!!!!
Se dagli spareggi la dovessero spuntare Francia, Russia e Uruguay, sarebbe forse il mondiale più qualitativo degli ultimi anni.
Sulla carta ci sono almeno 4-5 nazionali da primo posto ed altrettante potenziali finaliste come Brasile, Spagna, Inghilterra, Germania, Italia, Olanda, Francia e Argentina.
A ben vedere però l'Italia, l'Argentina e la Francia per diversi motivi secondo me sono destinate a fare brutta figura alla rassegna iridata.
L'Olanda è come al solito una bella squadra, ma poi raramente riesce ad imporsi nei momenti decisivi, per cui, salvo precedenti scontri, io credo che le 4 semifinaliste del prossimo mondiale saranno Brasile, Spagna, Inghilterra e Germania (in ordine di arrivo).
Dietro alle grandi favorite mi incuriosiscono la Bosnia, il Cile, la Russia e la Costa d'Avorio.
I Bosniaci hanno un potenziale offensivo pazzesco e grande qualità in mezzo al campo.
Assurdo pensare che possano emulare la Croazia del 98???
Il Cile nel girone unico Sudamericano ha mostrato di essere una compagine molto forte e dotata di ottime individualità però forse ha ancora qualche lacuna dal punto di vista psicologico.
Ha battuto l'Argentina, ma ha preso grosse batoste dal Brasile.
La Russia nello scorso Europeo ha mostrato un gioco spettacolare e redditizio e in questi 2 anni alcuni dei suoi migliori giocatori hanno acquisito maggiore esperienza internazionale andando a giocare in Premier.
La sagacia di Hiddink e la classe fulgida di Arshavin poi faranno il resto: una squadra potenzialmente anche da semifinale.
La Costa d'Avorio ha in organico una mole di giocatori di caratura mondiale come Drogba, Kolo Tourè, Kalou e Yayà Tourè.
Se riuscirà a pescare un girone meno proibitivo del 2006 potrebbe davvero fare strada.
Per il Portogallo vale lo stesso discorso fatto per Italia, Argentina e Francia.
In definitiva mi aspetto un grande mondiale!!!
Ciao

Vojvoda ha detto...

Alle 8 che citi metterei di diritto Russia, Portogallo (se passano, ma anche la Francia lo deve fare) e Costa d'Avorio e poi di quelle otto non sono convinto su tutte come avrai capito dal pezzo.
Quindi Russia e C.d' Av. le inserirei tra le pretendenti.
Tra le sorprese, oltre a Cile e Bosnia è più stuzzicante la Serbia, che se imbrocca il mesetto giusto potrebbe fare grandi cose.
Messico, Stati Uniti, Ghana ed Uruguay sono alla finestra.
In queste competizioni difficilmente vince la squadra migliore o più forte, ma servono forma e fortuna, compresi sorteggi e cammini favorevoli.
Tu citi le 4 semifinaliste e in generale mi trovi d'accordo (anche se io metterei l'Olanda al posto della Germania), però mi pare impossibile che almeno un paio di sorprese (o presunte tali) non entrino in semifinale.
E poi diciamola tutta, non vedo perché una squadra africana non possa già vincere il mondiale? Hanno tutte le carte in regola...
Ciao;-)

Diego Del Pozzo ha detto...

Ciao Vojvoda,
su "Calciopassioni" ho inserito un articolo che riprende i temi che avevi lanciato nel tuo precedente intervento sulle regole delle qualificazioni mondiali.
Intanto, complimenti per questa esauriente panoramica sulle qualificazioni.

Vojvoda ha detto...

Grazie per averlo pubblicato sul tuo bel blog....:-)

Anonimo ha detto...

Ciao!

Volevo comunicarti che ho ripreso ad aggiornare il mio blog sul Calcio Tedesco!

calciotedesco.blogspot.com

Un saluto ;-)

Vojvoda ha detto...

Meno male Kurbju...sai come ero dispiaciuto a non vederti più?
Ogni tanto provavo a cliccare sul tuo bel blog e...nulla...tutto sparito...!
Spesso mi sono chiesto il perchè di questo tuo improvviso abbandono e non riuscivo a capire il motivo per cui tu avessi cancellato tutti i tuoi splendidi articoli.

Ultimamente avevo visto che qualcosa si muoveva ma non speravo più di ritrovarti con quel tuo fare senza peli sulla lingua e il tuo amore per il bellissimo calcio tedesco. Campionato che, tra i grandi, è quello nettamente più avvincente e combattuto.
Peccato che le squadre tedesche in Europa non abbiano lo stesso sedere di quelle italiane...che si sono specializzate a segnare al 90° ed oltre...

Un grande ritorno per un grande amico...BENTORNATO!

Anonimo ha detto...

Grazie Vojvoda ;-)

costaval ha detto...

Bahrain, Uruguay, Russia, Grecia, Francia, Portogallo.
Puntando su queste squadre, si vincerebbe poco.
Tuttavia, solo Costarica (vs l'11 di Tabarez) e la Slovenia (vs, però, il mago Hiddink) mi sembrano in grado di sovvertire il pronostico.
In Africa, "fantastico" il decisivo derby tra Egitto ed Algeria; Cameroon e Tunisia al match point; Aquile Verdi al tramonto?